Numerose le frane e i crolli rilevati nell’area epicentrale
Il geologo Emanuele Tondi
di Marina Verdenelli
«Continueranno a verificarsi terremoti, per diversi giorni e anche settimane. Se la sequenza sismica rimane localizzata sulla faglia già attivata, via via le scosse saranno meno numerose e di minore intensità, fino a scemare del tutto. Ma c’è la possibilità che si riattivino altre faglie». A parlare è il geologo dell’università di Camerino, Emanuele Tondi, esperto sismologo. Insieme ad altri colleghi della sezione di Geologia della scuola di Scienze e Tecnologie dell’università camerte, si è recato nell’area epicentrale per rilevare gli effetti del terremoto e capire quello che è successo. «E’ importante – spiega Tondi – svolgere i rilievi subito dopo l’evento sismico perché alcuni fenomeni sono molto effimeri e si cancellano rapidamente». Il geologo è andato a Norcia, dove si sono verificati i primi crolli. In una cantina di un privato è presente da tempo uno strumento che monitora le faglie, ovvero le fratture della crosta terrestre dalle quali poi scaturiscono i terremoti. L’Appennino e, in particolare le città colpite, sono piene di faglie. «Abbiamo capito che il terremoto è stato generato dalla faglia del Vettore (Monti Sibillini, nel territorio ascolano, ndr). I sopralluoghi in località Forca di Presta hanno permesso di individuare evidenze modeste di riattivazione della faglia fino in superficie». Secondo il geologo la zona che ha la probabilità maggiore di generare un terremoto, dopo quello appena avvenuto, è a nord di Norcia, nell’area di Preci. In Umbria quindi, molto vicino a Visso, che si trova ad appena sette chilometri, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Tondi spiega poi come quello avvenuto è un terremoto simile al sisma del 1997, tra Umbria e Marche, e un po’ più piccolo di quello de L’Aquila del 2009 che fu di magnitudo 6.3.
La faglia del “Cordone del Vettore”
«A differenza di tutti e due però – dice il geologo – non è stato caratterizzato da scosse più piccole che normalmente precedono quelle principali e che prendono il nome di foreshocks. Una differenza che, vista la complessità del fenomeno, non rende comunque anomalo questo terremoto». Sulla situazione del patrimonio edilizio da un punto di vista antisismico, il geologo sottolinea come la situazione «è un disastro per le città di Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto e Arquata. Edifici vetusti, in particolare nei centri storici, o ristrutturati senza seguire accurate norme antisismiche. Fa rabbia vedere come un terremoto medio possa fare, in Italia, tante vittime in zone note per la loro alta pericolosità sismica». «In queste zone – conclude Tondi – è necessaria una verifica sismica degli edifici presenti prima che si verifichi un terremoto, non dopo. Lo dovrebbero fare tutti gli enti per le strutture pubbliche e i privati cittadini per le loro abitazioni».
I sopralluoghi lungo la Faglia del Vettore in località Forca di Presta hanno permesso di individuare evidenze modeste di riattivazione della faglia fino in superficie
Crolli ad Arquata del Tronto
Crolli nella zona epicentrale
Numerose le frane e i crolli rilevati nell’area epicentrale
Frana nelle vicinanze dell’epicentro
La mappa delle principale faglie attive e sismogeniche dell’area
Muro di contenimento crollato a Pretare, Arquata del Tronto
Edificio scolastico danneggiato a Pretare, Arquata del Tronto
Estensimetro installato attraverso la faglia di Norcia, in una cantina
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Dio mio non si riesce piu a campare
Bene
Sempre meglio
Mi aguro che nn e così
Le scuole pubbliche del nostro territorio stanno per riaprire…alcune sono fatiscenti ….una perizia subito …in tutti gli istituti … Subito !!
Rabbia? Solo? No….deve pagare chi ha evidenti responsabilità!
Ha stufato
Nella speranza che questa ennesima tragedia porti a fare dei ragionamenti finalizzati alla prevenzione del ns parco immobiliari. ..
Forse Tondi ha capito che sui terremoti non si possono fare previsioni temporali precise come quella che ha fatto il 28 ottobre scorso sulla rete TV nazionale (la faglia si è attivata ma escludo nuove forti scosse) ma è meglio limitarsi a capire quello che è successo DOPO che è successo. Poi dire che il “terremoto continuerà per diversi giorni”, se per terremoto intende evidentemente anche scosse di magnitudo 1,5, beh su questo ci posso mettere la mano sul fuoco pure io. Sempre sul generico si può poi sicuramente dire che “se non si riattivano altre faglie le scosse andranno scemando”…un po’ come dire in piena estate “se non ci saranno altre perturbazioni, splenderà il sole”…bravo Tondi.