Nidi domiciliari, Future Consulting: “Troppa burocrazia ostacola il lavoro femminile”

MONTECASSIANO - L'azienda di formazione chiede alla Regione di togliere i vincoli territoriali e il contingentamento dei corsi

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Operatrici nidi domiciliari

Operatrici nidi domiciliari

Sono 44 i nidi domiciliari aperti nella Regione Marche monitorati al 31 maggio. Si tratta di una modalità che permette a operatori qualifica di ospitare nella propria abitazione fino a 5 bimbi di età inferiore ai 36 mesi. Il percorso di qualifica o di aggiornamento, normato dalla Regione, permette di acquisire conoscenze trasversali su abilità pedagogiche, relazionali, comunicative e competenze tecnico-pratiche attinenti alla professione. Future Consulting, società di formazione accreditata, contesta la scelta della Regione di assegnare i bandi per la predisposizione dei progetti alle Province. “I percorsi formativi dopo un periodo di blocco da parte della Regione sono stati riaperti ma contingentandoli e affidandoli ad enti che praticamente non esistono. Alcune province (Ancona, Macerata, Ascoli) hanno già emesso i bandi (poco prima della chiusura definitiva del 31 marzo). La provincia di Macerata ha anche reso pubblica la graduatoria che permette agli enti formativi di attivare i corsi mentre le ex Province di Ascoli ed Ancona non hanno ancora reso pubbliche le graduatorie. Nessun bando dalle ex Province di Fermo e Pesaro Urbino”.

Corso di primo soccorso pediatrico

Corso di primo soccorso pediatrico

L’azienda di Montecassiano ha avuto l’assegnazione di un corso breve di aggiornamento in provincia di Macerata che è stato attivato con 15 allievi e si è concluso da pochi giorni: “Ci sono ancora moltissime persone interessate ma la formazione, necessaria a chi vuole avviare un’attività e deve essere aiutato, non può rimanere dentro vincoli territoriali o contingentamenti sul numero dei corsi. Future Consulting evidenza anche l’importanza del settore per l’occupazione femminile: “Il nido domiciliare è un servizio di conciliazione indispensabile da inserire con pieno diritto negli altri servizi socio educativi, permette l’inserimento nel mondo del lavoro di donne che si rendono autonome economicamente ed investono su professionalità indispensabili ad incrementare il fattore “D” come elemento centrale di sviluppo socioeconomico del nostro paese. La Regione deve e può far spiegare le ali a chi voglia mettersi in gioco in questa attività senza aspettare una burocrazia stantia che contingenta i percorsi di apprendimento”.

 

 

 

 

 

 

Preparazione pappe

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