Il gruppo davanti all’abbazia di San Claudio
Al centro in prima fila il professor Giovanni Carnevale insieme a Domenico Antognozzi. Alle loro spalle i membri del gruppo The X- Plan insieme ad altri studiosi e appassionati
di Marco Ribechi
Le tesi del professor Giovanni Carnevale sulla Francia Picena e sul Seculum Obscurum saranno pubblicate anche in Germania. La versione tedesca della nota rivista “Gli enigmi della storia” è pronta a tradurre degli articoli riguardanti la presenza dei carolingi nel Maceratese, sostenuta da oltre 30 anni, con approfondite ricerche, dallo studioso Carnevale insieme al suo braccio destro Domenico Antognozzi (leggi l’articolo). Le pubblicazioni sono possibili grazie all’interessamento del gruppo di studi umbro “The X-Plan”, già collaboratore de “Gli enigmi della storia” e particolarmente interessato al punto di vista dello studioso. «Da circa 12 anni ci occupiamo di simbologia – spiegano i membri del gruppo di studi – con l’obiettivo di riportare alla luce tracce di storia non riconosciute. Abbiamo conosciuto circa un mese fa Carnevale e siamo stati colpiti dalle sue analisi, molto dettagliate e approfondite. Naturalmente non siamo intenzionati a difendere a spada tratta le sue tesi ma vogliamo dare il nostro contributo alle sue indagini».
I membri del gruppo di ricerca The X-Plan, già autori di numerose indagini in tutto il mondo, ritratti per la prima volta in una foto ufficiale
Carnevale è autore di circa 13 libri in cui ha sviluppato una versione alternativa della storia dell’Alto Medioevo, partendo dall’analisi del territorio maceratese, ricercando tracce nelle chiese, nelle strade, nei reperti archeologici e confrontando i testi tradotti dagli storici tedeschi. «Nei documenti storici ci sono molte tracce che non tornano – continuano gli studiosi – i tempi, i luoghi e i toponimi spesso danno una visione distorta della realtà, come quando si dice che “Carlo Magno attraversò in un giorno le Alpi”. Questo non era possibile. Allora o si crede che tutto sia metafora oppure forse c’era effettivamente una sorta di feudo francese nelle Marche. Riteniamo che le tesi del Carnevale siano un puzzle che effettivamente riesce a tenersi unito in maniera coerente».
Il gruppo con Carnevale davanti alla Collegiata di San Ginesio
Proprio a San Claudio, di fronte all’abbazia fulcro di tanti studi, è avvenuta l’investitura con cui Carnevale ha passato il testimone a “The X-Plan”. «Il nostro editore, Zona Franca, è molto interessato a questa visione alternativa della storia – concludono i membri del gruppo – Abbiamo già programmato almeno cinque uscite nella rivista mensile in cui approfondire le tematiche del Secolum Obscurum. Dare respiro nazionale a queste ricerche potrebbe far smuovere un po’ le acque. La nostra intenzione è collaborare attivamente per proseguire le ricerche ma invitiamo anche altri studiosi e appassionati a fare gruppo, a dare il proprio contributo perché queste tesi diventino quanto meno elemento di discussione e di confronto tra gli storici. Siamo molto curiosi di vedere come reagirà la Germania all’articolo che presto uscirà. Il periodo dell’Alto Medioevo è stato scritto da storici tedeschi di cui non condividiamo le conclusioni. Nella zona tra San Ginesio, Urbisaglia, Pollenza e San Claudio ci sono ancora tanti misteri da svelare che potrebbero in futuro far vacillare le attuali certezze storiche».
Domenico Antognozzi e Giovanni Carnevale
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Grande Don Carnevale!!
Grande professore un abbraccio
Vorrei suggerire al gruppo The X plan, visto che è umbro, di pubblicizzare il libro di Andrea Agnetti: “Terni celtica e la stirpe del drago”. …E magari approfondire le ricerche.
La cosa interessante è che in questo gruppo perugino di The X-Plan – http://www.thexplan.net/xplan.htm – ci sono studiosi di esoterismo. Di sicuro cercheranno nelle pietre e nei capitelli delle chiese, delle cripte e dei mausolei i simboli della conoscenza occulta, con i quali gli esoteristi dei monasteri e dei luoghi magici indicavano le vie segrete della “conoscenza”. Argomento da “Iniziati”, naturalmente, non comprensibili alle menti concrete.
La grandezza di Carlo Magno non fu la sua mente strategica e tattica di politico e di condottiero, quanto – e soprattutto – la politica di fare sorgere e sostenere i monasteri, soprattutto nella nostra zona; ossia luoghi di studio, di scienza e di conoscenza esoterica. Dai quali è scaturita la nostra civiltà occidentale.
La certezza che la Cappella Palatina e Aquisgrana siano qui a San Claudio al Chienti è paragonabile a quella di un infante che ha aperto gli occhi su di una realtà occultata dagli interessi materiali della politica del XII secolo e dei successivi. Già stiamo andando oltre gli anni di Carlo Magno, fino a Enrico I. Forse ci sarà da scoprire avvenimenti di prima di Carlo Magno, ossia delle epoche di Pipino il Breve e di Carlo Martello (il Piccolo Marte).
Sarà, perciò, necessario lavorare con esperti appassionati, onde illuminare tutte le zone d’ombra su cui ci poniamo le domande, senza, però, i pregiudizi, con spirito di collaborazione, citando le fonti e riconoscendo i meriti. Soprattutto senza timori e paure dell’oscurità. In quanto noi siamo Fratelli della Luce.
Chi devono aver paura sono i Tedeschi, che potrebbero vedersi sfilare dalla Verità l’osso della Storia e del Turismo. L’articolo dell’intervista al professor Carnevale tradotto in tedesco su “Gli Enigmi Della Storia” è già una provocazione notevole. Peggio sarebbe se le notizie sulla nostra Cappella Palatina e su Aquisgrana si espandessero in lingua inglese – una lingua “franca” comprensibile da tre miliardi di persone nel mondo. Come sta avvenendo con la pubblicazione del recente libro “Charlemagne, The Dark Secret” di Elisabeth de Moreau d’Andoy.
Magari un giorno venisse un Dan Brown a scrivere una storia di “misteri” per appassionare il grosso pubblico sulla storia della Cappella Palatina scoperta in Val di Chienti, con un po’ di assassinati ad opera di chi non vuole fare svelare la verità occultata da Federico Barbarossa, eccetera, eccetera.
Gettata dall’oggi al domani in una profonda crisi d’identità la Germania potrebbe anche manifestare una reazione inconsulta.