Marco Pannella
Civitanova intitolerà una via a Marco Pannella. Una decisione arrivata a poche ore dalla scomparsa dal leader del partito radicale avvenuta ieri. Lo ha deciso la commissione toponomastica, che si è riunita nel tardo pomeriggio di giovedì, individuando per l’intitolazione il tratto stradale di collegamento tra via Ferrari e via Gobetti, nella zona industriale di Santa Maria Apparente. Un omaggio ad un protagonista della politica italiana che con le sue innumerevoli battaglie, in particolare in materia di diritti civili, ha inciso profondamente nella società italiana. La scelta arriva nell’immediatezza della scomparsa di Pannella e per questo richiederà una deroga da parte della prefettura, non essendo trascorsi i 10 anni dalla morte previsti per legge. La proposta è stata lanciata dal presidente del consiglio comunale Ivo Costamagna, che ha trovato immediata approvazione dagli altri commissari. «La commissione ha approvato ed ora trasmetterà gli atti alla giunta – spiega Costamagna – per l’avvio dell’iter che porterà concretamente ad intitolare la via. Le battaglie di Pannella possono essere state più o meno condivisibili, ma non si può certo negare la sua figura di statista e il suo rilievo nella politica e nella società italiana. Siamo sicuramente i primi in Italia ad onorarne la memoria, collocandolo in una zona vicina alla via intitolata ad un altro grande italiano: Sandro Pertini. Ho avuto l’occasione di conoscerlo personalmente negli anni 80, quando ero il sindaco più giovane d’Italia e mi fece intervistare da Radio Radicale. Abbiamo condiviso tante battaglie e ora ricordo l’abbraccio inaspettato e caloroso con cui mi salutò pubblicamente il 13 settembre scorso alla festa nazionale del Psi e dell’Avanti! Ci ha lasciato una grande ed impegnativa eredità: una comunità da riunire. Lo faremo avendolo sempre accanto».
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State fuori completamente!!!!
Cos’è stato un eroe della patria….. ????
A Citano’ sta sempre su lo pezzo Fra’
Non me ne voglia Ivo, e lo invito a non leggerci ciò che non c’è, ma dissento sulla sua iniziativa, un politico di lungo corso una persona dalla grande esperienza come Ivo che chiede Dedicare una via al picconatore della prima repubblica, al padre fondatore dell’antipolitica, e se oggi piangiamo la morte della POLITICA lo dobbiamo a lui. se oggi abbiamo Grillo politico lo dobbiamo a lui, lui è l’antesignano del grillismo la tessera numero 1è come darsi il martello sui santissimi Non vedo nessun merito per cui per somma urgenza si intitoli una via a Pannella, i cui meriti mi sfuggono, il divorzio e l’aborto sono una conquista del parlamento italiano e se cerchiamo un partito o un personaggio politico a cui attribuire il merito, li dobbiamo cercare tra i socialisti e i comunisti. La vittoria del referendum fu merito del PCI e del PSI. Come pure l’aborto. Altri meriti non ne vedo. Se è stato un grande, secondo alcuni, per la battaglia dei diritti civile, è stato un sostenitore della soppressione, la scuola pubblica, dei diritti dei lavoratori non ha certo brillato in questo campo.
Lui non era socialista, per lui destra e sinistra erano un indistinto ideologico, un brodo primordiale per politici dal respiro corto, e dalla spettacolarizzazione della politica, a me sembra più vicino a Gianfranco Funari che a al PSI, partito da una storia antica e blasonata.
Poi francamente sono scandalizzato dal fatto che per intitolare una via a Capozucca Pietro un sindaco disse che non si poteva fare in quanto erano passati pochi anni dalla sua morte.
Faccio un invito pubblico alla commissione ripensateci, avete preso una cantonata.
Caro Ivo tu sai che io ti stimo, rimedia a questa tua svista. Pannella è la negazione di tutto ciò in cui tu credi.
Per Paul. Se le vie dovessero essere intestate agli ‘eroi della patria’, molte resterebbero a lungo in attesa di avere un nome.
Nel 1955 si laurea in giurisprudenza all’Università di Urbino, dopo una discussione della tesi durata più di due ore (voto 66/110).
La trovo una pessima trovata propagandistica …..
Ivuccio caro, da retta a Berdinuccio tuo che capisce. Con il divorzio e con l’aborto, che c’entra Pannella. Siamo stati noi compagni ( di merenda, ciauscolo e vì roscio e pure tanto ) a chiederli e poi a difenderli con i refererendum. Pannella stava a fasse li spinelli con Ilona Staller, poteva pensare a problemi così importanti. E poi ha ucciso la politica e questo non glielo posso perdonare. E’ certo se fosse stato come me, come te e Silenzi e Corvatta, non solo una via ma avrei chiesto di cambiare Civitanova con Marcograd. No, caro Ivo, ti sei smarrito, ma vieni da me che te raddrizzo. So che qualcuno potrebbe pensare che ho scritto un sacco di sciocchezze, e io potrei dimostrare con i miei saggi scritti nella Prima Repubblica, nella seconda, non so se stiamo in terza ma posso mettere pure la quarta. E poi te ricordi quando s’è scannato con Sgarbi accusandosi a vicenda di aver preso soldi da Berlusconi?
Che figure, me so vergognato per loro. Almeno steteve zitti, no? Certe cose se fa in silenzio, sennò che idea si possono fare gli italiani, che siamo tutti un branco di ladri? E No, io non ci sto!!!!!!! Vieni da me Contrito e con trito (carota,sedano,cipolla, du foglie de vasilico e moccò de maiorana ) che te faccio du tagliatelle che te fa scorda tutte se storie che non si capito vè. Con stima , tuo Giannino.
@ Giancarlo Berdini
Senza entrare minimamente nel merito dell’articolo e della proposta della commissione topomastica di Civitanova vorrei ricordarle solo che sui referedum divorzio ed aborto, tranne alcune rarissime eccezzzzzioni, i compagni del PCI e del PSI vennero tirati dentro per i capelli…
Se fosse stato per le dirigenze dell’epoca, sempre attente ad intervenire con il bilancino, avremmo avuto probabilmente una posizione politica alla ne aderire, ne sabotare
Furono i radicali che “costrinsero” gli altri partiti della Sinistra a prendere posizone….
Cerasi: era un referendum abrogativo: la legge già esisteva da quattro anni e Fanfani (il grande statista dell’avvocata Boschi) ottusamente lo perse e pesantemente, non essendosi accorto della rivoluzione culturale avvenuta nel paese, arroccandosi in solitudine col msi.
Teramo, citta’ natale, ha dato a Pannella la cittadinanza onoraria a due passi dall’agonia; a Civitanova si pensa di omaggiarlo da morto con una via. Capisco le intenzioni e la sincerita’ di Ivo Costamagna, che fu effettivamente vicino a Pannella e ai radicali quando certi mielosi coccodrilli nessuno poteva manco immaginarli, tuttavia la diversita’ antropologica e culturale e l’irriducibilita’ politica (e lasciamo stare pero’ ogni paragone all’antipolitica e al grillismo che con Pannella e la storia radicale nulla hanno da spartire) dell’orso abruzzese di via di Torre Argentina andrebbero riconosciute e discusse prima di sanzionarle con premi postumi legati alla toponomastica.
Non è un po’ troppo…..
@ Cerasi credo che lei abbia visto un film diverso, da quello che si girava negli anni 70. IL PS e il PLI I come partito possono essere considerato i padri della legge FORTIUNA – BASLINI. IL 1° DICEMBRE 1970 LA LEGGE FU VOTATA da PSI PCI DAL PARTITO REPUBBLICANO E DAI LIBERALI, quinid caro Cerasi tu stai buttando fuori il PCI dalla storia, una storia scitta da te.
dal 1970 al 1974 si scrisse una latra storia di cui io credo che lei ignori i fatti, ma non è solo lei molti del PD (credono, o fingono di credere che la legge è di Panella. Nel 1974 quando non vi furono margini di far ragionare l aDC il PCI si chierò senza se e senza ma con il fronte del NO- Io ero a Napoli Militare il giorno del referendum e non ti dico la festa a Napoli tutti in pizazza e in paizza c’era il PSI E IL PCI in prima fila. L Come vede la storia , o meglio lei ha visto u altro film.
@ Menghi Pannella fu assieme a Cossiga i più grande picconatore della prima repubblica, e per mero opportunismo fiutando il vento dell’antipolitca arrivare Pannela fu uno dei prima a picconare la politica, fu il nonno dei grillini. Io non ho visto fil, io c’ero in quei anni e io ho snetito e visto Pannella dare addosso ai parriti, sui i soldi dell’URSS al PCI fu un grande, peccato che sia morto mi piacerebbe chiedere a lui e i soldi che goiungono dalla Croazia? a che titolo arrivano?
Ottima iniziativa …..concordo in pieno !!!!!!
@ Cerasi. Non ti scomodare per niente a rispondere al grande sociologo Gian Berdini. Bastano queste poche parole del corriere di oggi per chiarire a chi dobbiamo la legge sul divorzio a prescindere di chi l’abbia votata in parlamento dove senza la lotta di Pannella e company, starebbe ancora in un cassetto.
La legge sul divorzio
I radicali appoggiano la proposta di legge del socialista Loris Fortuna, del 1 ottobre 1965, che introduce la possibilità di scioglimento del matrimonio. Pannella e Mellini promuovono la nascita della Lid, Lega italiana divorzio. Pannella e Roberto Cicciomessere cominciano un lungo sciopero della fame. La legge viene approvata nel 1970. Nel 1974 il leader radicale conduce una battaglia sul referendum per l’abolizione del divorzio, contribuendo massicciamente alla vittoria del no.
http://www.corriere.it/politica/cards/grandi-battaglie-pannella/legge-divorzio.shtml
Tirocino chi? oggi Il corriere della sera non è il giornale della borghesia illuminata , oggi si rischia che un venditore di pubblicità venuto dal nulla sia l’azionista di riferimento di un giornale dove giornalisti come Ronchey e Piero Ottone, Spadolini,Montale .
questa è la composizione del parlamento italiano nel 1970
P artito Comunista Italiano 166
Democrazia Cristiana 263
Movimento Sociale Italiano 25
Partito Socialista Democratico Italiano 29
Partito Socialista Italiano 62
Repubblicano 9
Partito Liberale Italiano 30
Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria 22
Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica 5
Misto 17
Totale 628
CAMERA dei DEPUTATI 1970 TOTALE deputati 628
CAMERA dei DEPUTATI 1970 TOTALE deputati 628
votarono a favore
PCI 166
PSI 62
psdi 29
PRI 9
PLI 30
PSIUP 22
Toatale a favore 318
Senza il PCI l’Italia non avrebbe l’aborto, i 166 voti della camera che approvarono la legge furono determinanti e non sono voti di peones che alzano la mano “on demand” vi fu una adesione convinta e totale del PCI alla legge proposta dal socialista Loris Fortuna e dal Liberale Baslini. Ovviamente non nego che l’impegno di Pannella abbia contribuito a smuovere il dibattito nel paese, ma non fu da meno il PCI , un partito che discuteva nelle sue sezioni , e del divorzio vi furono discussioni in tutte le sezioni , e nelle sedi del PCI si discuteva e si votava , e senza un voto favorevole della base , ed il voto rappresentava una adesione culturale a non vi sarebbe stata una iniziativa parlamentare del PCI. Nel PCI si discuteva e non si calava dall’alto la volontà di una ristretta oligarchia di capi, cosa che oggi avviene
Pannella fu uno dei protagonisti del dibattito culturale ma il 50% dei 318 voti al parlamento che approvarono la legge furono del PCI e . non dimentichiamo che lo schieramento parlamentare del NO alla legge contava 310 voti cioè il 49% dei voti in parlamento. L’operazione culturale in corso è un tentativo di esaltare Pannella per al fine di rimuovere dalla memoria l’apporto fondamentale del PCI nella storia italiana, operazione finalizzata a creare un consenso a quello che alcuni chiamano POSTDEMOCRAZIA dove giornalisti e politici sono la cassa di risonanza del potere finanziario ed economico.
Con una commissione toponomastica così feconda d’idee di successo io penserei anche a cambiare il nome del comune in Civitavianuova Marche.