Foto d’archivio
Prezzi più bassi perché evadevano il fisco. Così la guardia di finanza del Nucleo di polizia tributaria di Macerata ha scoperto un mercato di concorrenza sleale che operava nel settore delle calzature (vendita di pellami e cuoio), danneggiando attività regolari. Un mercato gestito da pakistani che operavano a Civitanova, Morrovalle, Corridonia e Monte San Giusto. L’operazione, chiamata “Jhelum”, ha visto impegnati per diversi mesi i reparti del comando provinciale per contrastare la penetrazione illecita di aziende straniere nel tessuto economico locale. Dopo il fenomeno delle aziende cinesi, rivolto soprattutto all’abbigliamento, ora emerge un fenomeno pakistano che colpisce sempre il settore manufatturiero.
Il colonnello Andrea Magliozzi (Foto Lucrezia Benfatto)
Aggirando il fisco e senza rispettare le normative in materia (anche per sicurezza dei materiali e qualità) attuavano prezzi più vantaggiosi ponendosi sul mercato in maniera più competitiva. A dare commissioni per la produzione di suole erano imprenditori italiani. I militari hanno controllato 22 attività a carico di aziende gestite da pakistani. Partite autonomamente dalla guardia di finanza le indagini hanno poi visto attivarsi anche la procura di Macerata. Sono state riscontrate violazioni dell’iva e recuperati 21 milioni di euro in qualità di tasse non versate. Scoperti 3 evasori totali e 10 lavoratori in nero con 19 persone denunciate.
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sequestrategli tutti i beni e mandateli a casa sti zozzoni. tra evasione fiscale ed eroina sono una nuova tipologia di criminalità organizzata
rimandarli a casa subito… ma sono da punire al pari gli “acquirenti” di questi signori… una connivenza che merita altrettanta durezza di trattamento!
Tutti sanno chi sono le ditte di fondi per cui questi pakistani lavorano.
Tutti imprenditori spesso in prima pagina, importanti aziende dell’hinterland che poi si fanno anche garanti del Made in Italy….e invece tolgono il lavoro alle aziende italiane terziste perche questi pakistani disonesti non pagando nulla all’erario avevano prezzi finali molto più bassi.
Vergogneteve!!!
Gli stranieri ci tolgono pure il lavoro disonesto una volta fatto dagli italiani, sì, ma con materiali di buona qualità. Ultimamente tra i grandi nomi dell’industria locale c’è l’abitudine di comprare robaccia sempre made in italy ( da notare che italy e scritta con la i minuscola ) e di rivenderla, ed è questa la cosa più scandalosa, come se fosse di prima qualità. Qualcuno per questo motivo si è già trovato in difficoltà, perché scarpe che fischiano, cambiano colore con la pioggia, si strappano o si lacerano o si staccano non solo dalla strada ma anche dal fondo, procurano il passa parola e così non possiamo dire che sia tutta colpa della crisi. I poveri non hanno bisogno di crisi,i ricchi che non la risentono o non la conoscono, non amano essere presi per i fondelli. Pagano, sì, ma in cambio vogliono la qualità migliore. Li puoi fregare una volta, ma se sono diventati ricchi, forse tanto stupidi non sono. Sì, magari avranno preferito ” avere” più che ” essere “, ma tant’è. Come si può pensare di far passare il vero Made in Italy, con ………………..punto