di Marco Cencioni
«Costruire una piscina in pieno centro storico è praticamente impossibile. Farlo senza il permesso del Comune è reato. Che poi la piscina si trovi in un convento abitato dalle monache fa ben comprendere che non ci sono più le suore di una volta». Le parole del sindaco di Sant’Angelo in Pontano, Agostino Cavasassi non lasciano spazio ad interpretazioni. All’interno della struttura di via Castello, nel punto più alto del paese, le suore del convento di Santa Maria delle rose hanno fatto costruire una piscina. «L’ufficio tecnico è andato a controllare se fosse stata presentata qualche domanda ma non risulta – afferma il primo cittadino – Stiamo facendo tutti i passi necessari per verificare come sia potuto accadere, è un fatto gravissimo. Bisogna convocare le parti in Comune in modo da valutare l’iter procedurale previsto dalla legge». Il primo cittadino non sa, con precisione, da quanto tempo la piscina è stata costruita. La questione è nata in seguito alla segnalazione di alcuni residenti della zona che hanno notato la piscina dopo che si è verificato il crollo del tetto di una casa, sempre di proprietà delle suore benedettine (che ospita circa quaranta religiose, specializzate nelle più diverse tecniche del ricamo), all’interno della proprietà del convento, nel punto belvedere più bello e più caratteristico del paese.
«Il crollo è avvenuto circa due anni fa, ma i detriti sono ancora presenti all’interno della loro proprietà – precisa Cavasassi – Le macerie sono rimaste accantonate e, per rimuoverle, ci vorrebbe l’intervento di un camion con una gru posto nella via parellela sottostante, visto che le vie del centro storico sono molto strette e difficilmente accessibili – prosegue il sindaco di Sant’ Angelo in Pontano – Le operazioni di bonifica completa sono costose e le suore dicono di non avere fondi per poterle effettuare. La parte dell’immobile che poteva recare danno, stiamo parlando di un muro pericolante, è stata demolita. Era giù stata messa in sicurezza con un puntellamento prima della mia elezione (nel maggio 2014, ndr), visto che i detriti avevano invaso la strada – conclude Cavasassi – Ovviamente, il fatto che ci siano dei mattoni accatastati in una zona panoramica, nel punto più alto del paese, è una cosa indecorosa: speriamo che provvedano nel minor tempo possibile alla rimozione dei detriti».
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È una vita ,che TUTTI sanno ;che la dentro c’è una piscina…
Le solite cose all Italiana. .
E che vuoi commentare….
Esatto tutti sapevano…..È da parecchi anni….ora fanno tutti finta di non sapere
MIRACOLOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!
Questa non è altro che la famosissima PISCINA DI FONTE SCODELLA di Macerata (che nonostante le tante rassicurazioni, date negli anni, del Citizen Zero solo i veri fedeli hanno potuto appena intravedere) che è stata, di notte e inspiegabilmente, traslata in volo dagli angeli, fino alla nuova destinazione!!
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Se della Piscina non si trova traccia nei documenti comunali a cosa serve convocare le parti?
Se non si è usufruito di uno dei tanti condoni dovrebbe pertanto essere un’opera abusiva incondonabile.
Non è che forse (ma qui ci vorrebberro i tecnici comunali) il crollo e/o smottamento di quella parte di costruzione che è franata lo si deve proprio al fatto che quella piscinali ha costituito un pericolo per la solidità di tutto l’ambiente intorno??
Povere stelle…sempre a piangere miseria
credo volessero provare a camminare sull’acqua.
Ma foto del misfatto che denunciano l’effettivo uso dello specchio d’acqua in piscina, non ce ne sono?
Forse è un’Acquasantiera …
È una fonte battesimale.
Molto spesso, con il buon senso e l’intelligenza, si fanno degli ottimi investimenti a basso impatto ambientale, pur violando apertamente la legge. Altre volte, nel pieno rispetto della norma, si danneggia il nostro bellissimo territorio con il solo scopo di far fare cassa a degli imprenditori che giustamente hanno fiutato l’affare. Mi riferisco ai mostruosi impianti fotovoltaici fatti costruire sulle nostre stupende colline.