di Marco Ribechi
La maggioranza compatta all’attacco dell’ex sindaco Massimo Mobili, e ne chiede le dimissioni da consigliere. Alla vigilia di quello che sarà un Consiglio comunale al veleno (in programma domani sera, 20 ottobre) il sindaco Tommaso Claudio Corvatta coadiuvato dal vice sindaco Giulio Silenzi e sostenuto dai capogruppo di maggioranza Pier Paolo Rossi, Mirella Franco, Piero Gismondi e il membro del Pd Goffredo Cervellini passa al contrattacco per determinare le responsabilità del caso Mattucci. «Siamo stanchi che la realtà e la verità sul caso fiera e CivitaPark venga violentata continuamente da coloro che ne sono i responsabili – tuona il primo cittadino – anche noi vogliamo le commissioni di indagine (leggi l’articolo) sulle grandi strutture di vendita e si vedrà che i lati oscuri non sono i nostri. Inoltre chiederemo anche una commissione parallela sul caso parentopoli». La maggioranza contesta tutto all’opposizione del centrodestra, dalla richiesta di un Consiglio comunale aperto, alla ricostruzione del caso Mattucci fino alle accuse di dubbia moralità e scarso senso etico. «Mobili si deve vergognare – continua il sindaco – Le responsabilità politiche sono le sue e dovrà spiegare come siamo arrivati a occupare un grosso pezzo del nostro territorio agricolo con un’opera a cui la sinistra si è sempre opposta. La nostra amministrazione ha fatto in modo solamente che non si trattasse della solita incompiuta». Corvatta ha annunciato che domani in consiglio porrà a Mobili 5 domande ben precise, di cui esigerà le risposte.
CONSIGLIO COMUNALE APERTO – «La richiesta della minoranza di un Consiglio aperto è stata formulata in maniera totalmente errata – spiega Pier Paolo Rossi – Manca l’oggetto, devono spiegare di cosa intendono parlare. Ci hanno semplicemente inviato una lista di invitati. Inoltre dovevano allegare una relazione come esige il regolamento comunale». A rincarare la dose Mirella Franco, capogruppo Pd: «Le commissioni di inchiesta già c’erano ma è stata la stessa opposizione a mandarle a vuoto. Ora chiedono di indagare, devono dirci l’oggetto visto che le responsabilità, una volta andati a fondo della questione, ricadranno su di loro».
FIERA – A ricostruire la storia dell’area edificata è invece il vice sindaco Giulio Silenzi: «La storia inizia già nel 2002 quando la Faber fallisce e non consegna la fiera. Il 20 dicembre del 2006 con una delibera il Consiglio comunale del sindaco Marinelli, che vede Mobili all’Urbanistica, approva una delibera che garantisce alla Cms – legata a Mattucci – di subentrare alla Faber. Se questa delibera non fosse stata fatta tutta l’operazione si sarebbe bloccata e non avremmo mai sentito parlare di Mattucci». Silenzi mostra un documento con la firma dell’imprenditore abruzzese: «Questo del 30 novembre 2006 è il compromesso di vendita dell’area e ha la firma di Mattucci. Dopo 20 giorni si riunisce il Consiglio comunale e approva la variante con cui Mattucci inizia di fatto ad essere operativo. E Mobili dice di non aver mai incontrato Mattucci, è incredibile. In quest’epoca la CivitaPark ancora non esiste, si formerà dopo che Mattucci avrà la certezza di poter iniziare i lavori».
LA VERITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE – «Noi ci siamo trovati Mattucci già dentro la vicenda e con le opere non compiute, non si può utilizzare il suo arresto per fare la morale – continua Silenzi – Abbiamo portato a termine un’operazione delicatissima obbligando Mattucci a completare l’opera che a quel tempo era fatiscente. Li abbiamo forzati a terminare i lavori altrimenti non avremmo concesso i permessi per l’apertura del centro commerciale. Siccome hanno capito che non scherzavamo si sono attivati non per spirito caritatevole ma perché volevano mettere a frutto una struttura commerciale da oltre 4 milioni e mezzo l’anno. I piani di lottizzazione sono stati fatti tutti a livello comunale prima dell’amministrazione Corvatta da persone a noi lontane politicamente e poiché era un’iniziativa pubblica nessun privato ha potuto entrare nel merito della vicenda. Noi abbiamo solamente forzato la mano per ottenere il rispetto dei patti e per non lasciare un’altra incompiuta. Siamo orgogliosi della trasparenza con cui abbiamo operato, è Mobili a doversi vergognare e dimettere».
I 5 PUNTI DI CORVATTA – «E’ giunta l’ora di far luce, non solo sulla CivitaPark ma su tutto quello che ha portato alla nascita della CivitaPark, partendo dal 2002 – conclude Corvatta – Vogliamo la commissione di indagine sulle grandi strutture di vendita e sul caso Parentopoli e soprattutto voglio risposte alle 5 domande seguenti: Perché Mobili ha cercato di negare la conoscenza di Mattucci, cosa provata dagli atti? Quali sono i motivi veri che hanno portato ad avallare il cambio Faber – Mattucci consegnando i lavori all’imprenditore indagato? Qual è la visione strategica per la città che ha motivato l’aggiunta di un’altra struttura di vendita? Perché ci sono stati ritardi nella costruzione di tutte le opere? Perché mentre c’erano i ritardi e flussi di denaro facilmente ipotizzabili nessuno ha vigilato? Sono queste le risposte che domani Mobili dovrà fornire».
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Mattucci, ha avuto paura di Silenzi e di Corvatta?
Dopo le “Septem verba Christi in cruce “” di Haydin, ecco “Quinque verba Corvatta in cruce “ di Costus, Pallonio, Franco. Ma al di là o di qua, mi sembra che le domande del sindaco siano più o meno quelle che di solito fa la minoranza. Quindi, si potrebbero fare due pulsantiere da consegnare a Mobili e a Corvatta e fare una gara a quiz. Giudice di gara, il pubblico presente in sala, che determinerà le risposte migliori con applausi o fischi da misurare con apposito rumorometro. Una sola clausola da rispettare, chi perde va a casa.