Burchio, il giorno dopo
Upp: “Dal Tar un assist ai privati”
Poeta: “Il commissario intervenga”

PORTO RECANATI - Proteste e critiche dopo la sentenza. L'ex vice sindaco Riccetti: "Riprende fiato la logica che lo sviluppo passa attraverso l’uso smodato del territorio". Il coordinatore del M5S propone di accompagnare Passerotti nell'area interessata. Antonella Cicconi segretaria del Pd commenta: "Non si fanno le battaglie contro i mulini a vento"

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Il progetto del Burchio

Il progetto del Burchio

 

di Alessandro Trevisani

Il “no al no” sancito ieri dal Tar di Ancona(leggi l’articolo) riapre il dibattito sulla lottizzazione del Burchio a Porto Recanati. Protesta Uniti per Porto Recanati che critica i giudici, ma lancia una stilettata polemica anche verso il commissario Mauro Passerotti. Scrive il movimento che fa capo all’avvocato Lorenzo Riccetti: “Con la sentenza del Tar, (che annulla le delibere della giunta Montali, rigetta la richiesta di risarcimento danni della Coneroblu e compensa le spese legali) riprende fiato a Porto Recanati una logica politica fra le più deleterie della storia del nostro paese, quella che si fonda sul principio che lo sviluppo passa attraverso l’uso smodato – meglio sarebbe definirlo abuso – del territorio, i cui effetti negativi sono da tempo sotto gli occhi di tutti”.

Il vice sindaco Lorenzo Riccetti durante il Consiglio sul Burchio

L’ex vice sindaco Lorenzo Riccetti durante il Consiglio sul Burchio

Secondo Up la sentenza afferma in modo esplicito “che la variante non è figlia di una pianificazione diretta a perseguire il suo unico scopo, il miglior assetto del territorio, ma piuttosto i condizionamenti dei privati”. E chiude così: “Tornando nel merito, la sentenza andrebbe senz’altro appellata: la consapevolezza e l’amarezza stanno nel fatto che nessuno di chi oggi è in condizione di farlo, lo farà”. Il che pare un lamento chiaramente indirizzato al commissario Passerotti, già criticato dai riccettiani per la scelta del coordinatore provinciale di Ncd Francesco Massi quale nuovo segretario comunale.

Giammario Poeta, coordinatore del Movimento 5 Stelle

Giammario Poeta, coordinatore del Movimento 5 Stelle

Protesta anche il coordinatore del Movimento Cinque Stelle Porto Recanati Gianmario Poeta: “La sentenza del Tar la butta in politica, dimenticando un punto importante: la Soprintendenza ha detto la sua contro il progetto di Coneroblu, ma questo parere in sentenza è diventato inutile, del tutto scavalcabile. È assurdo, come può la Regione essere ignorata come entità, quando parla attraverso la Soprintendenza regionale?”. La sentenza però dice che si può fare a meno di ascoltare la Soprintendenza, perché poi si passa comunque dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale. “La sentenza – risponde Poeta – dice anche che accordi come quello pattuito dalla Ubaldi sono stimolati dal privato, quindi devono considerare il suo interesse. Ma la legge 34 dice che piani regolatori e varianti fanno tutti capo a interessi generali. Che facciamo, le varianti per i privati e i PRG per la città?”. Secondo Poeta il Tar ha voluto “smontare l’attività del segretario comunale Maria Donato”, d’altro canto “un ricorso al Consiglio di Stato può farlo solo il commissario Passerotti, ma deve acquisire tutte le informazioni utili”. Poeta lancia un’idea: “Si potrebbe fare un corteo che arriva sotto palazzo Volpini e accompagna il commissario al Burchio, per coinvolgerlo nella questione. Chiederò al mio gruppo che ne pensa e se hanno voglia di avallare questa azione. In ogni caso se andremo alla V. I. A. faremo tutte le nostre osservazioni e le nostre battaglie”.

Antonella Cicconi

Antonella Cicconi

Antonella Cicconi, segretario locale del Pd, commenta così: “Non si fanno le battaglie contro i mulini a vento. Siamo passati come il partito a favore del resort, in realtà abbiamo valutato tutti gli atti, prendendo la posizione più equilibrata possibile: non era possibile tornare indietro sui “sì” detti dall’amministrazione Ubaldi. Potendo scegliere il mega resort non l’avremmo voluto, ma nemmeno volevamo il suicidio compiuto a novembre. Ora il Comune non è stato condannato a pagare danni, ma ciò potrebbe accadere in futuro, in caso di ricorso al Consiglio di Stato, e forse in modo più pesante di oggi”. Che cosa accadrà adesso? “Una persona di buon senso – dice Cicconi – non la deve portare per le lunghe. Per quanto si voglia fare, c’era da battersi prima, a dicembre 2013: era lì che si dovevano fare le barricate, ora a Coneroblu possiamo solo chiedere qualche modifica al progetto e la collaborazione per il progetto del porto. Se dobbiamo inghiottire un rospo meglio farlo nel miglior modo possibile”.

 



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