di Marco Ribechi
Rischio cure salvavita per 1.800 pazienti. Ancora una volta, a distanza di qualche anno, (leggi l’articolo) si prospetta la chiusura del centro anticoagulante dell’ospedale di Macerata, l’unico delle Marche. Il centro eroga prestazioni vitali a pazienti ad altissimo rischio che escono da malattie cardiache, da ictus, trombosi e che sono coperti dalla somministrazione orale del Coumadin, farmaco considerato salvavita in tutto il mondo. A denunciarlo è l’Aipa, l’ associazione che rappresenta i pazienti che devono assumere farmaci anticoagulanti, in una lettera indirizzata agli assessori regionali Pietro Marcolini e Almerino Mezzolani e al direttore del centro trasfusionale Giovanni Ribichini. Nel centro ogni giorno vengono erogate oltre 150 prestazioni che prevedono un prelievo digitale del sangue e in tempo reale un adeguato dosaggio del farmaco anticoagulante che viene somministrato per via orale. Il tutto a un costo quasi irrisorio con un budget di 20 ore settimanali ed effettuato con una rapidità tale da portare il centro maceratese a un livello di eccellenza nazionale, forse il migliore del centro Italia. I pazienti non riescono a spiegarsi i motivi che spingerebbero a tale scelta e per questo nella lettera inviata alle autorità si legge: «Il problema sembrava risolto in seguito alle dichiarazioni del precedente direttore Bordoni che in seduta pubblica del Consiglio comunale aveva dichiarato “Il centro non si tocca anzi, occorre trovare forme per potenziarlo” . Oggi, nel corso dell’incontro con il dirigente del centro trasfusionale Giovanni Ribichini, non solo ci viene riproposto il problema del personale con una ipotesi organizzativa fantasiosa, che prelude alla chiusura, ma se ne aggiunge un altro, sempre di natura economica legato a un reagente necessario ed indispensabile per stabilire il valore del sangue. Non vorremmo che, privilegiando la logica dei tagli a tutti i costi, da parte della direzione sanitaria venga adottato un provvedimento di rinuncia a questo tipo di prestazione e ritornare al prelievo in vena con un aumento della spesa e un dilatamento dei tempi di attesa. Senza contare la serie infinita di prelievi ravvicinati a cui dovranno essere sottoposti i pazienti». L’associazione non comprende come si possa fare una scelta che comporterebbe un taglio di «qualche migliaia di euro che nel contesto di una spesa sanitaria milionaria appare come una goccia d’acqua. Si tratta quindi di supportare con poche ore il medico attualmente in carica e di reperire il farmaco reagente da altra casa farmaceutica». La prospettiva è quella di chiudere un centro con personale medico e paramedico altamente qualificato e riconosciuto dalla stessa Azienda Sanitaria come un punto di eccellenza. «Le terapie erogate annualmente oltrepassano le 20mila. Non è difficile immaginare la difficoltà che si aggiunge a pazienti già in sofferenza. E’ bene che la direzione locale prima di prendere decisioni avventate riesca con il buon senso e con professionalità a reperire risorse, peraltro scarse, e mettere al primo posto le necessarie e indispensabili prestazioni di cui i pazienti farebbero volentieri a meno. Sembra assurdo ma c’è il sospetto che il centro funzioni troppo bene e a costi ridotti». Il gruppo, formato da pazienti, sta manifestando le proprie proteste verso tutte le autorità competenti con un’ampia mobilitazione per affermare il diritto alla salute e per riaffermare che gli sprechi vanno aboliti ma le eccellenze vanno salvaguardate.
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spero che tutti quelli che vogliono chiudere il centro x rinpinguare le propie tasche,un domani ne possano avere bisogno e non trovare posto…e a tutti gli amministratori, locali e nazionali,destra e sinistra che sia,fate più bella figura a stare zitti,anziché dire di tenere alla salute e alla salvaguardia cittadini
Dopo Oculistica salvata in extremis, ora anche un’altra eccellenza del nostro Ospedale da sfasciare. Qualcuno ha fatto carriera amministrativa proprio partendo da Macerata. Ci vediamo in campagna elettorale.
. Ma voi siete pazzi. !!!!!
Testimonio l’eccellenza del reparto e la preparazione sia dei medici che degli infermieri.Se mia madre conduce una vita normale e’ per merito loro.Ancora grazie
Pensare soltanto di chiudere questo reparto significa che gli “ideatori” sono arrivati al delirio, e’ un’ipotesi allucinante.
quanto si sono spartiti di bonus gli alti dirigenti dell’asur a fine anno ?…. ecco dove li prendono i soldi per i bonus !!
Posso assicurare ,come utente del servizio dal 2006 che trattasi di una eccellenza maceratese.
Infatti al Centro TAO vengono anche dalle altre ASL limitrofe..
Ma Marcolini ,che ha preso voti maceratesi, sta forse scaldando la sedia ???
O sta solo scaldando i motori per la Presidenza ??
Complimenti a chi lo ha votato !!!!!!!!!!!!!
che schifo i politici non si tolgono niente e tagliano solo per la povera gente!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sono anch’io paziente del Centro ed ho partecipato all’assemblea e alla stesura del documento che avremmo voluto evitare ma che si è reso necessario per evitare che le ipotesi ventilate si traducessero in fatti. Ossia una riduzione delle prestazioni per l’80% dei pazienti e di fatto la chiusura del centro che, è bene sottolinearlo, fa parte del Centro Trasfusionale. Forse non tutti i nostri concittadini erano a conoscenza di questo centro eccellente ed unico delle Marche. E voglio partire proprio da qui. Evidentemente di fronte ad episodi di mala sanità questo Centro che non ha mai registrato proteste o critiche e che eroga centinaia di prestazioni giornaliere non fa scalpore. Quindi siamo all’assurdo. Vengono messe in discussione prestazioni che si risolvono in pochi minuti e che non creano disagi se non per il numero dei pazienti sempre più numerosi. Aggiungo che la maggior parte degli oltre 1.800 pazienti necessitano di un monitoraggio continuo e costante anche settimanale perchè colpiti da malattie ( ictus, trombosi…) ad altissimo rischio. Immaginate di sostituire queste veloci e pratiche prestazioni con il prelievo in vena anzichè con una semplice” piccatina” e una adeguata somministrazione del farmaco ” Coumadin”. Non si capisce quindi come puntualmente questo servizio venga messo in discussione. O meglio si capiscono due cose. Primo, troppo faticoso trovare soluzioni per superare le difficoltà ( basterebbe un supporto medico per poche ore e il reperimento di un nuovo reagente a costi ridicoli rispetto alla abnorme spesa sanitaria ) e allora più facile e comodo eliminare il problema. Secondo tagliare a mani basse per risparmiare ed accantonare budget e premi per chi ? Siamo anche convinti che questo ulteriore minaccia sia poco conosciuta a livello regionale e che il problema non sia solo economico ma di natura organizzativa. Mi ero dimenticato di dire che il Centro funziona egregiamente a fronte di migliaia di utenti con un medico, una infermiera e una ausiliare e che andrebbero aiutati con un minimo sforzo. In ultimo, sono fiducioso che le nostre osservazioni saranno presto valutate e prese in considerazione dagli Assessori al Bilancio Marcolini e alla sanità Mezzolani i quali in un recente passato hanno dimostrato disponibilità e sensibilità. Mi scuso con i lettori per la lungaggine ma ritenevo opportuno informare i concittadini che stiamo conducendo una protesta per salvaguardare il diritto alla salute che ci coinvolge tutti. Quindi un appello : giusto tagliare gli sprechi, riorganizzare i servizi, rapportare i costi alla qualità delle prestazioni erogate, ma per favore giù le mani da questo Centro che VOI stessi avete giudicato eccellente e che avevate promesso di difendere e potenziare.
Quando chi amministra la cosa pubblica, specie la sanità, diviene l’ostacolo principale al buon andamento dei servizi e al rispetto delle esigenze minime dei soggetti più bisognosi, in particolare quando il suo operato non risponde a ragioni di buon senso, di logica o a insormontabili esigenze economiche, è evidente la irrimediabile abdicazione al compito a lui affidato. In qualsiasi comunità civile tale soggetto verrebbe immediatamente rimosso dal suo incarico. Un servizio così delicato per di più unico in ambito regionale non può essere messo in discussione. Mi permetto di invitare Cronache Maceratesi a non lasciare cadere la cosa, a sentire la versione della dirigenza del reparto e dell’ ASUR Area Vasta di Macerata (a proposito a che punto siamo con il reparto di Oculistica?). E’ incredibile come siamo costretti ogni giorno a dover lottare per difendere servizi di prima necessità dal “leviatano” regionale, considerato in tutte le sue articolazioni, che invece di garantire un buon governo è sempre più il nemico del cittadino.
Un ringraziamento a C.M. per aver trattato compiutamente il problema e per la sensibilità che dimostra di avere su tematiche delicate relative alla salute
Concordo con l’opinion di Di Geronimo, con Tacconi e con tutti gli altri. Non voglio polemizzare con chi vuole “risparmiare” con noi pazienti, ma gli ricordo che i suoi appannaggi se li becca tutti…
Un servizio simile non esiste neanche a Milano, dove fanno prelievi per vena. Forse siamo gli unici nelle Marche. Perché privarcene? Per i costi? Si facciano conoscere, allora, i costi in denaro e in personale. Si vedrà che il servizio si potrà fare….
Di certo ringrazieremo chi vorrebbe chiudere il centro, ma non mi limiterei alla protesta.
Marcolini, Mezzolani. direttore area Vasta 3 e soprattutto Dott. Genga dite qualcosa. Anche solo per confermare.
Non vi nascondete dietro i tagli alle prestazione; e poi datevi una regolata con i premi e mi riferisco agli ultimi due.
Non è che per caso con questa storia dei tagli il tutto viene trasferito a Civitanova, dott. Ribichini.
Per i responsabili di questi tagli… un consiglio: Andate a Tolentino… il C.I.M. vi aspetta a braccia aperte…!!! Auguri… e buona permanenza…!!! C’è posto anche per i capoccioni del S.S.N. a Roma…!!! Col piffero si tolgono il S.S.N. a loro riservato che viene pagato da noi…!!! Ne usufruiscono parenti, amanti, amici… e da come è strutturato dovrebbero essere tutti decrepiti…!!! Un po’ di “vergogna”…no ???