di Marco Ribechi
Mantidi religiose, spirule australi, crisalidi della Sfinge e un pappagallo azzurro di nome Arturo che soffre di stress per una delusione amorosa ma anche la prima traduzione italiana dell’Origine della specie del naturalista Charles Darwin. C’è tutto un mondo da scoprire nel museo di Storia naturale di Macerata, una collezione unica di grande valore che interessa gli adulti e affascina i bambini. «E’ giusto ricordarsi di questo museo nel giorno internazionale di celebrazione della nascita di Darwin (12 febbraio) – dice Romano Dezi, direttore del museo – il grande geologo naturalista con la sua teoria sull’evoluzione della specie ha rivoluzionato il pensiero scientifico, filosofico e religioso, è stato forse uno dei più grandi cambiamenti nella storia della cultura umana. Noi qui abbiamo la fortuna di poter esporre una copia dell’Origine delle specie datata 1875 e facente parte della prima traduzione in lingua italiana. Il libro è stato donato nel 2009 da Siriano Evangelisti e simboleggia un po’ tutta la ricerca e il materiale raccolto in questo museo».
Gli alunni della scuola elementare “Quartiere Pace” sono stati acccompagnati dai professori Bonfigli, Angelini, Santinelli, Castigliego
Il palazzo è molto frequentato seppur un po’ in ombra rispetto ad altre collezioni «Vengono turisti stranieri, tedeschi ed inglesi che mi dicono che con questo materiale nei loro paesi farebbero dieci musei – continua Dezi – perchè veramente siamo in possesso di una quantità tale di reperti che meriterebbe delle sale più ampie. E’ particolarmente apprezzato dai bambini che non hanno altri luoghi per vedere dal vivo gli animali, le pietre, i fossili. L’inverno è specialmente il periodo delle scolaresche proprio oggi abbiamo due visite». Tra le scolaresche in visita l’altra mattina i ragazzi della scuola primaria “Quartiere Pace”.
«Il nostro istituto partecipa ad un progetto chiamato “buono, pulito e giusto” – dice la professoressa Simona Bonfigli – con lo scopo di creare nei ragazzi una cultura scientifica che ne valorizzi anche gli utilizzi. E’ molto bello portare i ragazzi qui perchè possono vedere ciò che hanno già studiato sui libri. Molti sono appassionati di pietre dure o di fossili e poterli vedere dal vivo è un’esperienza didattica unica che sviluppa la curiosità e aiuta l’apprendimento». Lo spirito che anima il museo è «insegnare ai bambini e non solo che esiste tutto un mondo nascosto dalla quotidianità che vale la pena scoprire – continua Dezi -. Il comportamento degli animali spesso è esemplare e vale la pena comprenderlo. Ad esempio abbiamo un pappagallo di nome Arturo (un esemplare di Ara gialloblu, ndr) che era stato abbandonato e per questo lo custodiamo noi. Qualche tempo fa una ragazza veniva ogni giorno ad accudirlo, lo faceva uscire, gli preparava il bagnetto e lo nutriva con miele e semi. I pappagalli sono monogami e vivono fino a 80 anni. Arturo si era innamorato ma poi la ragazza è andata a vivere fuori città e lui è caduto in depressione tanto da perdere tutte le penne. Le sue sofferenze sono le stesse di un essere umano, noi lo coccoliamo con delle noci ma le pene d’amore sono dure a passare anche per i pappagalli».
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