Prima ha seminato il panico in superstrada poi, raggiunto dai carabinieri si è dato alla fuga a piedi nascondendosi in un giardino. Bloccato dai militari ha reagito con calci e pugni fino all’arresto. Notte da brivido lungo la Civitanova-Foligno. Nei guai un camionista abruzzese di 37 anni. L’uomo era alla guida un autoarticolato carico di frutta quando alle 3,30 è stato notato da alcuni automobilisti mentre sfrecciava ad alta velocità zigzagando lungo la superstrada e creando pericolo per sé e per gli altri. Chiamato il 112 è intervenuta una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Tolentino. I militari lo hanno intercettato, fuori dalla superstrada, che si dirigeva sulla via Nazionale, verso il centro cittadino, ed è iniziato l’inseguimento per farlo fermare. Ma il camionista ha proceduto per la sua strada incurante delle sirene e dei lampeggianti. I carabinieri sono riusciti a fermarlo. L’uomo, D.T., residente ad Avezzano, era visibilmente ubriaco. E’ stato sottoposto al test dell’alcol che ha dato esito positivo con una percentuale elevata. I carabinieri hanno voluto fare un secondo test ma l’abruzzese ha reagito scagliatosi contro la pattuglia. Poi si è dato alla fuga a piedi correndo verso le abitazioni e nascondendosi all’interno di un giardino privato. Subito raggiunto dai carabinieri per evitare di essere bloccato si è scagliato contro i militari con calci e pugni minacciandoli verbalmente. Immobilizzato è stato caricato nell’auto di servizio per portarlo in caserma in stato di arresto. All’interno del veicolo le intemperanze del camionista non sono terminate e anche lì ha continuato a colpire i carabinieri provocando loro ferite guaribili in cinque giorni. Il camionista si trova rinchiuso nella camera di sicurezza della caserma di Tolentino in attesa di essere giudicato per direttissima, domani mattina, per oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza. Per lui ci saranno anche le conseguenze legate alla sospensione della patente di guida, ritirata immediatamente dai carabinieri. L’autoarticolato è stato riconsegnato al titolare della ditta di autotrasporti per la quale il D.T. lavorava.
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Prendo spunto da questa notizia di questo pazzo, per chiedere ai giornalisti di CronacheMaceratesi di comunicare ai propri lettori, ovviamente in modo saltuario, se è possibile avere notizia delle pene effettivamente inflitte e poi realmente scontate, a chi compie atti del genere. Ho come l’impressione che spesso casi di questo genere si risolvano in pene e/o sanzioni ridicole.
Se non mi sbaglio… per i “camionisti” non esiste il limite dello 0,5… ma lo ” 0 ” assoluto…!!!
Mi permetto di suggerire una pena congrua:
– ritiro immediato e definitivo della patente
– soggiorno in carcere con vitto costituito dalla frutta che trasportava ed acqua di rubinetto (si depura e non costa alla società), fino a quando non finiscono i vegetali (finchè dura, fa verdura….)
come al solito va a finire a tarallucci e vino ..
Volevo solo precisare che per i guidatori professionali o chi conduce veicoli che superano le 3,5 tonnellate vale la regola del tasso “zero” e non 0,5 come indicato nell’articolo di oggi.