Manoscritto di Leopardi:
la verità dall’incidente probatorio

RECANATI - La terza copia dell'Infinito passerà sotto la lente del perito del giudice: questo ha chiesto la procura per accertare se si tratti di un falso o di uno scritto autentico

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Il manoscritto sequestrato e, nel riquadro, Giacomo Leopardi

Il manoscritto sequestrato e, nel riquadro, Giacomo Leopardi

Indagine sul manoscritto dell’Infinito di Leopardi: chiesto incidente probatorio per accertare se si tratti o meno di un falso. Per questa vicenda sono indagati Luciano Innocenzi, proprietario del manoscritto, e Luca Pernici, direttore degli istituti culturali di Cingoli cui viene contestato di aver detenuto al fine di farne commercio un manoscritto risultato essere un calco o un perfetto fac simile. La procura ha chiesto vengano svolti accertamenti sul manoscritto con l’incidente probatorio. Il documento era stato sequestrato dopo che una funzionaria della Soprintendenza per i Beni culturali di Roma, lo scorso 20 giugno, aveva visionato il manoscritto, la terza copia autografa della più celebre poesia di Leopardi. Per la funzionaria la copia che era stata messa in vendita in una casa d’aste di Roma lo scorso 26 giugno (il manoscritto non era poi stato venduto) sarebbe un falso. Da quella segnalazione erano partite le indagini dei carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio artistico. L’incidente probatorio consentirà di sciogliere ogni dubbio sulla autenticità del manoscritto.

(Gian. Gin.)

 

 

 

 

 

 



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