Escursione sul monte Bove,
guida alpina multata

LA PROTESTA - Paolo Caruso si lamenta con l'ente parco per la sanzione e annuncia ricorso e denuncia "Contrastate le disposizioni europee"

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Il monte Bove

Il monte Bove

Guida alpina multata mentre fa un’escursione sul monte Bove con alcuni allievi, era in un’area dove è sta reintrodotto il camoscio appenninico: “farò ricorso”, dice e annuncia l’intenzione di denunciare l’ente parco dei Sibillini.

Era lo scorso 19 agosto quando una guida alpina, Paolo Caruso, fa una escursione sui Sibilli. Con lui ci sono alcuni allievi. La via che scelgono è quella chiamata “Via normale” a Punta Anna, sul monte Bove. Mentre la comitiva sale verso la meta che si è prefissa intervengono gli uomini del corpo forestale che li fermano e sanzionano la guida alpina. Perché in quell’area è vietato l’accesso. Il corpo forestale ha infatti fatto rispettare un divieto di accesso all’area alpinistica del monte Bove, indetto dal gennaio del 2009 “come provvedimento urgente e temporaneo relativamente all’introduzione del camoscio appenninico e a seguito di un intervento del soccorso alpino sulla parete del monte Bove – dice Caruso –. Poi il divieto è diventato permanente. Personalmente sono dal 2009 impegnato contro l’ente parco per far togliere il divieto ma dopo innumerevoli promesse nulla è cambiato”. Dopo la sanzione, la guida alpina annuncia che “ho intenzione di fare ricorso e denunciare il parco dei Sibillini sia alla procura della Repubblica sia all’Unione Europea in quanto l’operato del parco contrasta gravemente con le disposizioni europee (Convenzione di Aarhus – è un trattato internazionale che garantisce a tutti i cittadini il diritto alla trasparenza e alla partecipazione in materia ai vari processi decisionali di governo locale, nazionale e transfrontaliero che riguardano le materie ambientali, ndr)”.

(Gian. Gin.)



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