di Gianluca Ginella
Furto su commissione al museo di Storia naturale, ladri esperti hanno scalato un muro di quattro metri, messo ko il sistema d’allarme, tappato le telecamere di sorveglianza per poi rubare due preziosissimi corni di rinoceronte per un valore che potrebbe toccare i 200mila euro.
Nel cuore di Macerata, nei locali che sono un piccolo paradiso per i naturalisti e per gli studenti che vogliono scoprire i mondi delle farfalle, o quelli delle rocce, dei rettili o dei fossili qualcuno nel cuore della notte è entrato e ha messo a segno un colpo che gli ha procurato un bottino di grandissimo valore. “Di sicuro nei giorni scorsi hanno fatto un sopralluogo al museo, perché sapevano dove si trovavano le cose” commenta il direttore del museo, Romano Dezi, che questa mattina ha scoperto il furto dopo essere andato ad aprire. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori (sul posto la polizia scientifica ha effettuato i rilievi) il furto è avvenuto intorno alle 2,30 di questa mattina. E’ allora che qualcuno dell’albergo Arcadia sente dei rumori. L’Arcadia si affaccia su via Padre Matteo Ricci. Ed è proprio da lì che questa notte il furto sarebbe cominciato. I ladri hanno iniziato con la scalata di un muro di quattro metri, probabilmente arrampicandosi lungo i tubi dell’acqua o del gas, che porta sul giardino del museo. Una volta raggiunta la cima del muraglione i malviventi hanno percorso nel mezzo del buio e del silenzio notturno alcuni metri sino ad una scala a chiocciola in ghisa. Sono così saliti alla terrazza più alta del giardino. Dove, tra le vasche di terra che contengono le tartarughe, si trova la porta di emergenza.
Giunti lì hanno staccato il sistema d’allarme. Poi hanno aperto la porta di sicurezza e tappato con del nastro isolante la piccola telecamera che si trova proprio sopra la porta. Fatto questo hanno compiuto qualche passo sino al portone che accede alla sala dove si trovano i trofei degli animali africani. Lì, forse usando un cacciavite, hanno aperto la porta, chiusa con diverse mandate. Poi hanno raggiunto i trofei di due rinoceronti africani (che risalgono agli anni Sessanta o Settanta), donati un anno e mezzo fa al museo da un collezionista privato. Le grandi teste dei rinoceronti si trovano a più di due metri di altezza. I malviventi li hanno raggiunti e poi, pare, hanno iniziato a strappare il corno di entrambi i rinoceronti. Per farlo hanno seminato intorno a loro un po’ di caos, danneggiando una delle vetrine espositive. Presi i corni si sono dileguati. “Si tratta di corni fatti di pelo di rinoceronte, un pelo molto robusto che viene utilizzato come medicinale afrodisiaco, che viene usato nella medicina cinese. Non ho dubbi che il furto sia stato su commissione – dice Dezi –. Quanto valgono? Sui 50 mila euro al chilo. E i corni erano di circa 2 chili”. Le indagini della polizia sono in corso per risalire agli autori del furto. “Invito chi possa aver visto qualcosa a segnalarlo” dice Dezi, che da anni e con incredibile passione si dedica al museo e che questa mattina era molto amareggiato per il furto subito. “Siamo molto dispiaciuti, è come se qualcuno avesse violato la nostra casa – dice l’assessore ai Beni culturali, Stefania Monteverde –. Una perdita grave per il nostro museo di Storia naturale, una delle eccellenze della rete museale cittadina, visitato ogni anno da migliaia di persone e che proprio in questi giorni di vacanza è meta di tanti turisti stranieri provenienti dalla Francia, dall’Inghilterra e dalla Germania. Alla luce di quanto accaduto non possiamo fare altro che potenziare ulteriormente il sistema di sicurezza già di per sé efficace”.
I due trofei di rinoceronte mutilati dai ladri
Romano Dezi e Stefania Monteverde
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Ma tu dimmi cosa dobbiamo leggere! Un furto in un museo naturalistico per prendere 2 corna di rinoceronte! Veramente senza parole. Nemmeno da morti queste povere bestie trovano la pace!
Trattandosi di “afrodisiaco” sarà bene tenere sotto controllo i vecchietti .
Se hanno disabilitato il sistema di allarme erano certamente professionisti, oppure il sistema era piuttosto vecchiotto e facile da aggirre.
Io, se li beccano e recuperano i corni, ce l’avrei un tipo di punizione immediata……………….
avranno parcheggiato nei 20 parcheggi della Piazza????
Per i passeggiatori solitari e per i residenti del centro storico il pericolo non saranno più le auto ma il degrado e la malavita.
Mentre i commercianti non si dovranno preoccupare più del calo dei clienti ma dei ladri che aumentano.
Complimenti proprio un centro storico di pregio…………
È una cosa assurda ciò che hanno fatto!!! Io sono colei che ha regalato i due rinoceronti alla città di Macerata e non mi sarei mai aspettata di assistere ad una cosa del genere, nemmeno nell’Africa più nera ho vissuto ciò
prendiamo.i!
E poi giù con la punizione di Furio e basta!
Vedrai che la prossima volta ci pensano …
ma che schifooooo!!!!!!!
Mi dispiace veramente, anche per il direttore Dezi, che da tanto tempo gestisce con grande passione e dedizione il museo. Io e mio figlio ci andiamo spesso, per vedere le novità o a rimirare le vecchie “conoscenze”, e ogni volta il direttore ci racconta qualche curiosità.
Spero che i due corni vengano presto ritrovati e rimessi al loro posto.
E scusate concittadini, ma possibile che ogni occasione è buona per fare polemica per la questione centro storico!
In Italia si può fare di tutto perché non esiste la certezza della pena.
Questi non li prenderanno, ma se per ipotesi li beccano se la cavano con niente.
Io invece evirerei loro l’unico corno che hanno …… se ce l’hanno !
In Italia c’è sempre più gente che non sa cosa fare ….. o meglio si impegnano su come “fottere tutto e tutti” invece di rimboccarsi le maniche prendono sempre la strada sbagliata ……
Che fallimento generale……..