Ncd presenta Italo D’Angelo:
“Frontiere sicure e prima gli italiani”

EUROPEE - Il candidato marchigiano esalta la centralità dei valori della famiglia cattolica. Bugaro: "Dopo le elezioni Forza Italia finita". Massi: "Bene le primarie a Macerata". Il ministro Lorenzin sabato 10 maggio all'Abbadia di Fiastra

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Italo Dangelo

 

di Gabriele Censi

(foto di Lucrezia Benfatto)

Il Nuovo Centro Destra marchigiano punta su Italo D’Angelo per la madre di tutte le campagne elettorali. Perchè sul risultato delle Europee si potrebbe riconfigurare tutto il quadro politico regionale e nazionale. Lo si deduce chiaramente dalle parole del coordinatore regionale Giacomo Bugaro e del capogruppo nell’Assemblea delle Marche Francesco Massi, accanto all’ex questore di Pesaro e già dirigente della Digos, durante la presentazione della candidatura a Macerata. “Bisogna vedere se ci sarà ancora Forza Italia. Se  scende sotto il 20% è un partito finito”, dice Bugaro  rispondendo sulle future alleanze.

D’Aangelo si presenta con la sua storia: “Sono nato a San’Elpidio a Mare, vivo ad Ancona e ho fatto il questore a Pesaro, posso rappresentare tutte le Marche, ma sono soprattutto un servitore  dello Stato che vuole proseguire il servizio anche in politica, chi dice che questa  è una ‘scelta ignobile’, lo scorso anno per le comunali di Ancona non si è visto una volta (il riferimento è alle critiche alla candidatura di Remigio Ceroni, coordinatore regionale di Forza Italia, che come Pdl appoggiava D’angelo nella corsa a sindaco del capoluogo regionale).

Nuovo Centro Destra (1)I temi del candidato marchigiano per il Nuovo Centro Destra  sono chiari: “In Europa prima l’Italia, è il nostro slogan e si traduce con un nuova politica dell’immigrazione. Oggi i più deboli sono gli italiani, le leggi privilegiano lo straniero e il clandestino rispetto all’italiano che non trova lavoro. Diamo tutto per un’accoglienza confusa ma non proteggiamo le frontiere. La sede di Frontex sta a Varsavia, il mare nostrum è diventato d’oro per i trafficanti di persone. L’Italia è confine d’Europa, su questo Alfano ha le idee chiare e i nostri ministri sono tutti molto concreti. Il voto europeo significa più attenzione per l’Italia. E per un’Europa dalle radici cristiane, sono cattolico ed ho aderito al documento del forum delle famiglie cattoliche, non dobbiamo nascondere la croce”.

L’elezione di un marchigiano è quasi un’utopia per tutti i partiti, per via del collegio che privilegia i candidati del Lazio e della Toscana ma Francesco Massi si dichiara convinto di un ottimo risultato: “Siamo orgogliosi di una candidatura di assoluto prestigio e anche di forza in un collegio grande in cui servono personaggi che possono incontrare il favore della gente anche oltre i confini delle Marche, la biografia di D’Angelo è nota, un candidato salutato con grande stima anche da Roma. E il marchigiano più illustre tra i candidati alle Europee. E il ministro della Salute Beatrice Lorenzin sarà nelle Marche con l’on. Alfredo Antoniozzi per presentare la sua candidatura, appuntamento all’Abbadia di Fiastra sabato 10 maggio alle 20.

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Marco Guzzini, Giacomo Bugaro, Italo D’angelo e Francesco Massi

Giacomo Bugaro insiste sugli ex colleghi di partito e mostra un vecchio sms di Ceroni che prometteva di farsi da parte nelle liste per il parlamento dello scorso anno: “Rispondiamo alle false accuse di tradimento di Forza Italia dicendo che siamo il partito delle idee chiare, abbiamo avuto una linea politica retta in adesione ai valori per cui siamo stati eletti. Non crediamo più alle favole, siamo al governo del paese perché anteponiamo al bene di parte la nostra patria. Serve responsabilità  in questa fase di emergenza, poi lo scontro tornerà tra il Ppe, il Pse e il populismo di Grillo. Siamo collocati tra i moderati e la prima conquista è stata  riportare l’Udc in questa area. Nella regione vedremo cosa accade per il 2015, la situazione è in evoluzione. D’Angelo è una scelta coraggiosa ma anche una proposta politica e umana di assoluto valore, in linee con i nostri valori che fondano sulla centralità della persona, della famiglia e delle piccole e medie imprese. Il partito è un cantiere aperto ma è già presente in tutti i comuni e saremo la vera sorpresa di queste elezioni. L’obiettivo numerico non è prevedibile, i sondaggi parlano di una grande astensione che penalizza di solito i moderati ma crediamo che nelle Marche andremo oltre la percentuale nazionale”.

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I dirigenti regionali con i presidenti di circolo maceratesi. Da sinistra: Stefano Spaventa, Giacomo Bugaro, Italo D’angelo, Barbara Arzilli, Francesco Massi, Gabriele Mincio e Gianni Vagni

C’è spazio anche per la politica cittadina, sono 5 i circoli presenti a Macerata e la linea è quella di dare spazio alle liste civiche e all’associazionismo. “Le primarie – dice Massi – sono state uno dei temi di rottura con Berlusconi, sono rassicuranti per i cittadini e quindi ben vengano anche a Macerata se ci sarà una pluralità di proposte, ma prima viene la coalizione” .

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