Numeri difficili quelli che stanno emergendo dal dissesto della Confcommercio e della sua società di servizi, la Ascom, man mano che prosegue l’analisi dei bilanci da parte del nuovo presidente facente funzione, Gianni Morresi, e dagli incaricati dalla Confcommercio nazionale, tra cui il direttore regionale Massimiliano Polacco. I debiti di Confcommercio e Ascom oscillerebbero infatti complessivamente intorno ai 4 milioni di euro, cifra a cui si aggiungono i circa due milioni di buco emersi recentemente nella cooperativa di garanzia dei commercianti, la Coturfidi (leggi l’articolo), cooperativa sulle cui vicende è stata aperta un’indagine da parte della magistratura maceratese (leggi l’articolo).
Per quanto riguarda la Coturfidi ci sono però buone notizie. La cooperativa di garanzia ha infatti siglato un accordo con la consorella anconetana, la Ascomfidi, la quale non si limiterà a far fronte ad eventuali problemi finanziari della cooperativa di credito maceratese, ma offrirà a Coturfidi l’appoggio tecnico dei propri servizi e del proprio personale. L’accordo tra le due cooperative – oltre a rappresentare una boccata di ossigeno per Coturfidi che di fatto nonostante il buco milionario continuerà la propria operatività – appare il preludio di un progetto più ampio sul sistema del credito garantito ai commercianti, progetto che con il tempo potrebbe assumere una dimensione regionale. Solo due mesi fa infatti la stessa Ascomfidi di Ancona ha siglato un accordo con la Confcommercio di Fermo per permettere agli associati del fermano di accedere ai finanziamenti garantiti dalla cooperativa anconetana. Uno sbocco della vicenda quindi che a tendere potrebbe portare ad un’aggregazione o una forte integrazione tra i vari soggetti.
Se sul lato del credito sembrano scongiurati i rischi di operatività, con un progetto che voci ben informate definiscono in “stato molto avanzato”, più complessa è invece la situazione per Confcommercio Macerata e per le altre quattro società collegate all’associazione di categoria, tra cui Ascom Servizi, la srl che offre assistenza nell’ambito fiscale e nella contabilità. La Ascom avrebbe infatti debiti per circa 3 milioni di euro, mentre per l’associazione dei commercianti il buco sarebbe superiore al milione di euro e in gran parte dovuto a debiti proprio verso la Ascom. Una situazione pesante che è venuta a lentamente a galla negli ultimi mesi e su cui non ci sarebbe ancora totale chiarezza.
Nonostante il tentativo in Confcommercio di ripartire con l’operatività, lo scenario futuro si va inevitabilmente a scontrare con i debiti milionari e con il dissesto dei conti ed è palpabile la tensione dei più di 50 lavoratori interessati, tra cui una trentina della sola Ascom, lavoratori preoccupati di come l’associazione e le società possano superare il momento difficile. Da parte dei consiglieri di amministrazione di Confcommercio c’è invece il vivo auspicio di un intervento di Confcommercio nazionale, intervento di cui al momento non c’è però alcuna conferma. E’ più che probabile che i vertici nazionali siano in attesa della relazione del direttore regionale, anche se i numeri non giocano dalla parte di Macerata. E’ quindi difficile che da questa situazione se ne possa uscire in modo completamente indolore.
Se la passata situazione contabile di Confcommercio e Ascom veniva descritta in qualche modo come fuori controllo, a rischiare da questo dissesto non è solo l’ex presidente di Confcommercio e di Ascom, Mario Volpini, ma anche in consiglieri di amministrazione di Confcommercio che potrebbero rispondere in solido degli eventuali debiti verso la società di servizi. Mario Volpini, lo ricordiamo, solo qualche mese fa, prima delle sue dimissioni, è stato di fatto sfiduciato dai consiglieri di Confcommercio (leggi l’articolo).
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4 milioni sono una cifra stratosferica per un ente cosi piccolo…..dove sono andati a finire?
ma l’Ascom cosa fa? a che serve?…
Un’Associazione che solo dopo alcuni anni “si accorge” che ha accumulato 6.000.000 Euro di debiti sicuramente non è stata amministrata e diretta con “la diligenza del buon padre di famiglia”.
Ad ogni articolo che appare la situazione dell’Associazione Commercianti diviene sempre piu’ drammatica! C’e’ da farsi una domanda: possibile che il mitico presidente Volpini abbia fatto tutti questi danni da solo? E un buco del genere da chi , prima delle denunce, veniva coperto?
I soliti nomi che si sono spartiti i ns. soldi e ci hanno portato al fallimento totale su tutti i fronti: Ascom, Confcommercio, Camera di Commercio, Banca Marche ecc. ecc. Ma non si rendono conto che siamo stufi di vedere sempre le stesse facce? Volpini alla Acom, Confcommercio, Carilo, Bianchi che rincorre l’ennesimo mandato alla Camera di Commercio oltre agli altri incarichi che ricopre!!! Non è possibile che ognuno di questi personaggi svolge il proprio mandato in almeno mezza dozzina di enti pubblici: come fa a seguire e risolvere i problemi non da poco che si presentano di volta in volta? In quanto commerciante sono stufo di essere rappresentato da gente che del mio lavoro e dei miei problemi non ne conosce un caz.o! Chi ha creato tali buchi? Da chi è stato coperto e spalleggiato? Come è stata spesa questa montagna di denaro pubblico? Chi risponderà di questi debiti?
Basta!!! Fuori tutti dai cogl..ni!!! Dovete lasciare libero un Ente che non è Vostro ed a cui non appartenete!!! Mi rifiuto di continuare a pagare la quota associativa per il 2014, sapendo che fine faranno i miei soldi!!!
Pecora, alla riscossa contro i Volpini Bianchi!!
E’ ora di finirla. Davvero, se uno si mette a ragionare sulla situazione attuale e sia a livello locale, sia a livello nazionale, si capisce che i nostri rappresentanti e gli uomini di potere hanno fatto (indisturbati) tutto ciò che volevano. Il guaio è che neanche li ha sfiorati il “poter fare qualcosa a favore delle persone, delle aziende, delle famiglie” e neanche sono incappati in un accidentale fatto positivo nella scelleratezza delle loro azioni (sono riusciti a screditare anche la statistica).
Cerchiamo di dire basta, anche con un sorriso, ma determinati e partendo dalla riunione di CONDOMinio, dall’elezione dei rappresentanti scolastici, insomma dalle piccole cose. Cominciamo a dire basta e a non pagare le nostre iscrizioni ad organismi che non ci tutelano, anzi…… Bravo Michele.
Non sarà certo qualche milioncino di buchi nei bilanci delle loro associazioni ad impedire a queste colonne portanti della società di continuare a fare del bene, né di continuare ad essere personcine particolarmente simpatiche.