Salire solo dalla porta anteriore, esibendo il titolo di viaggio agli autisti dei bus. È quanto dovranno fare i viaggiatori che utilizzeranno i mezzi pubblici su gomma, nelle Marche, se vorranno utilizzare il servizio pubblico. L’obiettivo è quello di contrastare l’evasione tariffaria. Su proposta dell’assessore ai Trasporti, Luigi Viventi, la Giunta regionale ha modificato il Regolamento dei viaggiatori (in vigore dal 2005), introducendo l’obbligo della salita dalla porta anteriore degli autobus. La stessa disposizione è prevista nella proposta del nuovo contratto nazionale di lavoro degli autoferrotranvieri, ancora in discussione. “La modifica introdotta dalla Regione rappresenta una scelta di buonsenso e allo stesso tempo obbligata – afferma Viventi – È evidente che il senso civico deve prevalere nell’utilizzo dei mezzi pubblici, ma diventa ancora più stringente in una situazione di grave difficoltà economica del Paese, dove sempre meno risorse sono disponibili per i servizi essenziali. La lotta all’evasione diventa quindi un obbligo morale e una necessità”. Disposizioni analoghe sono già in vigore nel Veneto e nella Provincia autonoma di Trento. Il provvedimento assunto dalla Marche (che dovrà essere recepito nei regolamenti di viaggio delle singole aziende) modifica la disposizione vigente che prevedeva genericamente la salita e la discesa dei viaggiatori esclusivamente dalla porte prescritte. Viene ora disposto l’obbligo specifico della salita dalla porta anteriore e l’impegno per gli autisti di verificare che ogni utente esibisca il titolo di viaggio e che provveda alla convalida. Se sprovvisti, i passeggeri potranno acquistare il biglietto a bordo o scendere dal mezzo. La porta posteriore dovrà essere riservata solamente alla discesa. Limitatamente ai servizi urbani, nel periodo scolastico, l’obbligo della salita anteriore, con esibizione dei titoli di viaggio, è derogato nelle fasce orarie 7.00-8.00 e 13.00-14.00. Questo per evitare eccessivi allungamenti dei tempi di sosta alle fermate utilizzate dagli studenti.
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un piccolo segno di civiltà e di lotta ad un evasione…silenziosa. provate a salire su un autobus a Londra o a Berlino senza mostrare il biglietto poi lo vedete quanta strada si fa!
Questo sistema funziona? Secondo me, no, o quanto meno non è sufficiente. Sarebbe meglio aggiungere un controllo a campione fatto con controllori in borghese, che si identificano al momento. I controllori dovrebbero inoltre godere di una piccola percentuale sugli incassi, a mo’ di incentivazione.
Non funziona il controllo a campione, non funzionerà il controllo all’autista. Voglio vedere come faranno gli autisti ad evitare che i furbi salgano nelle altre porte, specie negli orari di punta.
Poi diciamolo, ci sono due categorie di persone: quelle solvibili e quelle insolventi. I primi (che già pagano le tasse) sono generalmente ligi e se vengono multati pagano. I secondi sono solo grane (magari ci si rimedia anche un occhio nero con una contestazione) e alla peggio vengono invitati a scendere. Non è immaginazione, ma quello che accade ogni giorno su un qualsiasi treno.
Questa è una cosa che i furbi sanno bene. Stamane un gruppetto di 4 persone è salita sul bus cui viaggiavo con uno che sventolava una ricetta medica dicendo “biglietto, biglietto” in segno di scherno all’autista. Il povero malcapitato è stato li fermo immobile qualche istante pensando sul da farsi. Poi ha realizzato che erano 4 contro 1, che nessuna medaglia avrebbe avuto e che probabilmente non è un lavoro da autista. Ha chiuso le porte ed è ripartito.
La soluzione, alla fine, creerà solo maggiore ostacolo, una riduzione della capacità di trasporto dei bus, possibili rallentamenti e magari 100 euro all’anno in più di introito. Se va bene, come benefit avremo qualche fatto di cronaca in più su cui ricamarci sopra.
La soluzione reale dovrebbe partire da un comandamento: pene certe. E con alcuni corollari come, la terza volta che ti pizzico senza biglietto ti fai tre mesi di cella a pane ed acqua. Senza stare a guardare l’etnia, perchè non è un problema di etnia, ma ormai generalizzato. Specie perchè, e ci aggiungo purtroppo, gli insolventi aumentano.
Fattorino;si chiamava fattorino quel signore che faceva i biglietti all’entrata dei bus urbani….E’ stato sostituito prima dalle macchinette coi soldi spicci,poi dal biglietto a terra,perche’; diceveno le aziende di trasporto, questi lavoratori costavano troppo(bugiardi,volevano guadagnare di più,ora ricorrono alla polizia privata)
Le solite leggi di chi non ne capisce niente della situazione.Andassero sui pullman con i controllori non tutta la giornata solo per 1ora,vedranno quanti scenderanno se non hanno il biglietto o abb.
Basterebbe mettere una telecamera sui bus, come già avviene altrove, se il “furbo” non paga o aggredisce l’autista o i passeggeri la prova video servirebbe come aggravio di pena.