Braccio di ferro tra Giunta e Consiglio,
non ha vinto nessuno

MACERATA - Si sta sempre più compattando il gruppo dei consiglieri di maggioranza contrari al sindaco (Lattanzi, Blanchi, Savi, Garufi e Carelli) ma Carancini ha ottenuto la maggioranza dei voti grazie all'Udc. E' questa la vittoria?

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Mauro Compagnucci, Maurizio Romolo e Luigi Carelli

di Alessandra Pierini

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Pizzichini e Tacconi dell’Udc

Perchè gli uomini impiegano tanto ad imparare? E la politica ha tempi ancora più lunghi? E’ questo il punto dopo la sterile discussione di ieri in Consiglio comunale. Lo spettacolo che dà l’assise maceratese è altrettanto triste quanto quello che ogni giorno va in scena  in Parlamento. Mentre gli italiani e i maceratesi continuano a gridare “aiuto” in ogni modo e a dimostrare il dissenso con il voto di cambiamento, con il dissenso, con i commenti arrabbiati anche su Cronache Maceratesi, le questioni che si affrontano nelle sedi politiche sono puramente tecniche o dettate da questioni di potere, senza rendersi conto di avere ormai intrapreso una strada che porta ancora più lontano e che è ora di tornare indietro. Esempio tipico della situazione è la questione della divisione di competenze tra Sindaco e Consiglio o quella tra Amministrazione e Commissione affrontata nelle passate sedute (leggi l’articolo) e ripresentata recidivamente oggi dalla Giunta che l’ha integrata con gli emendamenti ritirati nella scorsa seduta. Il sindaco ha avuto la meglio in tutti i casi (questo pomeriggio la delibera è stata approvata con i voti della maggioranza e Guido Garufi fuori con l’opposizione: se la prima delibera presentata dalla Commissione non era stata votata neanche dei suoi promotori, ieri  il Consiglio comunale ha respinto con 16 voti a favore (parte della minoranza, Gruppo autonomo e Comunisti italiani), 17 contrari (resto della maggioranza e Udc) e un’astensione (Maurizio Romoli del Pd) la delibera relativa al riparto delle competenze tra Consiglio e Giunta sulle rispettive fasi di adozione ed approvazione degli strumenti urbanistici.
Come annunciato, è uscito dall’aula Bruno Mandrelli del Pd. Così il sindaco Romano Carancini, pur dovendosela battere con i soliti cinque consiglieri dissidenti Guido Garufi, Alessandro Savi, Michele Lattanzi, Stefano Blanchi e Luigi Carelli del costituendo e sempre più consolidato gruppo a parte (leggi l’articolo), ha avuto la maggioranza per un solo voto e non sono mancate grida e proteste da una parte e dall’altra. E’ questa la vera vittoria? E’ questa la soddisfazione di un sindaco, di un’amministrazione e di un Consiglio? O è la più schiacciante delle sconfitte, per tutti?

“Il conflitto di competenze sta capitando ma è una dinamica che esiste in politica e nessuno si deve sentire offeso” ha detto oggi il segretario del Pd Narciso Ricotta. Si sbaglia. I cittadini non possono fare a meno di sentirsi offesi da tanto tempo perso a discutere il modo di governare, perdendo completamente di vista obiettivi e necessità. Per concludere in bellezza, in fin di seduta questa sera il consiglio ha approvato l’Idec 22 per la messa a norma della scuola di via Panfilo ma anche lì urla, attacchi personali, contestazioni dal fondo dell’aula  si sono sprecati con Deborah Pantana (Pdl) accompagnata fuori dall’aula da diversi consiglieri.

Critica le sedute del consiglio anche Francesca Ciucci, coordinatore provinciale di Fronte Verde: «Assistere alle sedute del Consiglio Comunale oggi è avvilente ed allo stesso tempo preoccupante. Specie quando viene trattato un argomento importante come l’Urbanistica, che da anni nel nostro territorio segna il fallimento di una politica dove le logiche urbanistiche maceratesi, sono sempre state legate ad interessi personali ed alla convinzione che solo con gli oneri di urbanizzazione si sarebbero potute reggere le amministrazioni è sotto gli occhi di tutti che negli ultimi venti anni l’urbanistica maceratese ha favorito la speculazione edilizia e non la qualità architettonica e urbana.
E’ triplicata la cementificazione mentre il numero degli abitanti è pressoché invariato. Nessuna riqualificazione urbana è stata messa in atto.

Occorrerebbe una politica urbanistica partecipata, invece è in atto l’ennesimo colpo di spugna, in nome del rispetto delle norme che permette ad un’amministrazione di adottare con delibera di Giunta la materia urbanistica, senza che il Consiglio Comunale possa esprimere il parere e nello stesso tempo permetta la pubblicizzazione all’esterno e cioè alla cittadinanza di quanto sta avvenendo.

Si è andati a costruire un zone con dissesto idrogeologico dove solo un minimo di buonsenso lo avrebbe impedito, si sono creati quartieri vedi Vergini dove le nuove strade, tutte a doppio senso di marcia, sono troppo strette e quando le auto parcheggiano lungo la carreggiata passare diventa molto difficile, si è continuato ad edificare senza pensare allo sviluppo della rete viaria le strade di accesso a Macerata sono quelle di 30 anni fa, l’illuminazione pubblica è carente, così come il servizio urbano poi in consiglio gli pseudo ambientalisti si preoccupano dell’inquinamento dovuto al traffico. Si ricordi a tal proposito la mozione relativa alle politiche indirizzate a limitare l’inquinamento atmosferico, nel quale si impegna l’Amministrazione comunale a dotarsi di un Piano del traffico e della mobilità che, attraverso una serie coordinata di interventi, migliori le condizioni della circolazione stradale in città, dei pedoni e sia dei mezzi pubblici che di quelli privati. Dimenticando che Il nuovo Codice della strada (nuovo Cds), all’articolo 36, fa obbligo della redazione del Piano urbano del traffico (PUT) ai comuni con popolazione residente superiore a trentamila abitanti, ovvero comunque interessati da rilevanti problematiche di circolazione stradale.

In un momento in cui la politica è tanto distante dalle persone e dalla realtà concreta che ci vede tutti vittime di una crisi che ci sta impoverendo sempre più, Vedere il trasformismo di alcuni politici ci rende sconcertati, forse la paura di non avere più una poltrona fa perdere il senso della ragione!».



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