di Filippo Ciccarelli
“Noi con questo corteo vogliamo avere chiarezza, capire chi si è adoperato per concludere così 94 anni di storia, chi ha liquidato la società: vogliamo capire le cause”. A parlare è Andrea, un tifoso doc del Tolentino e appartenente ad un gruppo del tifo organizzato, anche se – precisa – “parlo solo a nome mio e di nessun gruppo”. Il corteo a cui si riferisce è quello in programma per domenica prossima, prima della partita contro il Montegranaro, con ritrovo alle ore 13 in piazza della Libertà e partenza alle ore 14 circa per lo stadio Della Vittoria. Tutti i tifosi e gli sportivi della città, al pari di Andrea, sono in grande ansia perché nelle ultime ore è venuta a galla la notizia della liquidazione della società (leggi l’articolo). Dalla visura camerale richiesta proprio da alcuni supporter cremisi è emersa la richiesta di messa in liquidazioni. Da quel momento è cresciuto il panico per le sorti di una società storica, tra le più antiche del panorama provinciale, che rivendica con orgoglio la propria storia e la continuità che, nel tempo, ha portato il nome di Tolentino fino alla ribalta del calcio professionistico nazionale.
“Tutto è nato da dodici persone riunite intorno a un tavolo nel 1919 – prosegue Andrea – ma, a prescindere dalla storia quasi centenaria, stiamo parlando di un orgoglio cittadino. Rivolgo un appello perché a questo corteo partecipi più gente possibile, anche chi è venuto solo una volta allo stadio, si tratta di un riscatto da parte dei tolentinati”.
Si può fare qualcosa per salvare il Tolentino?
“Non lo sappiamo, noi tifosi abbiamo fatto un’assemblea pubblica a cui sono intervenuti i responsabili del settore giovanile, ma loro ne sapevano meno di noi. Dall’inizio della stagione chiedevamo chiarezza sui conti da parte della società: bisogna accertare le responsabilità. Le tre persone in dirigenza sono da una vita alla guida del Tolentino, non possono parlare di debiti pregressi: loro sanno chi li ha contratti e perché non sono stati pagati”.
Cos’altro chiedete alla società?
“Vogliamo sapere perché sono stati spesi molti soldi per allestire due campionati di vertice in Eccellenza se poi bisognava fare questa fine. E perché è stato tenuto tutto segreto finora, forse si voleva arrivare a luglio smantellando la squadra…”.
C’è anche chi chiede alla società di giocare con la maglia cremisi semplice, senza sponsor…
“E’ un’idea, ma non vorrei che poi si creassero problemi per giocatori e allenatore che dovranno percepire gli ultimi rimborsi. I giocatori sono tutti ragazzi che giocano per la maglia, a loro e all’allenatore tanto di cappello”.
Qual è il suo ricordo più bello legato al Tolentino?
“Sicuramente la partita vinta in casa contro il Nereto che ci garantì la promozione in C2. Ma anche tutte le trasferte, pure quelle fatte in tre persone a Cuiocappiano, partire con la pioggia e con la neve per sostenere la squadra in tutta Italia… ci ho passato una vita allo stadio, ho 33 anni e ci vado da quando ne ho 5”.
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onestamente ma chissenefrega del calcio ahoooooooo ma dai svegliatevi che queste sono pillole per il sonno della popolazione. Sarei curioso di sapere quanti soldi il comune ha dato alla società in questi lunghi anni…e a discapito degli altri sport…..mamma mia che tedio, basta calcio non se ne può piùùùùùùùùù
che ognuno si prendesse la propria responsabilità di chiudere baracca e burattini se i conti non tornano!!!!
Caro sig. Paolo Bellini, dire il calcio è un approssimazione grossolana, qui si parla di storia di una città, UNIONE SPORTIVA non significa solo calcio, si parla di generazioni cresciute con i valori sportivi, si tratta di aggregazione, si tratta di orgoglio cittadino, si tratta di molte altre cose che probabilmente non riesce a vedere perchè non le ha mai vissute. E’ una parte della nostra vita ed un grosso pezzo della nostra storia… và di moda la demagogia a quanto pare! CHE TEDIO!
Forse il sig. Bellini dimentica che fino all’avvento delle pay-tv e dei mega centri commerciali tanti cittadini italiani la domenica come unico divertimento avevano la partita di pallone oppure il cinema…e poi tutti a casa a vedere 90° minuto !
La soluzione è semplice, ma c’è ancora chi non riesce a capirla, forse perché troppo semplice.
Manca la grana, manca la grana, manca la grana.
Ed in un periodo particolare come questo, in cui la gente non ha di che mangiare, significa quantomeno essere
degli spprovveduti, se si pensa che la gente, tiri la cinghia per mantenere il passatempo per quattro gatti.
Siete appassionati di calciare il pallone, bene pagatevelo. In attesa di tempi migliori, o pensate che la gente
chieda aiuto alla caritas, perché poi se hanno un centesimo lo regalino ai “””cremisi””””.
Ma perchè muoiono sempre i migliori?! Perchè? DIO PRENDILI CON TE!
E’ ora di far capire alle persone che il calcio italiano come SPORT è morto, esistono altri sport minori o secondari a “lu Pallò” che con politiche dirigenziali buone e puntando su quelli che sono i veri valori intrinsechi all’attività, ovvero sull’educazione, salute, rispetto, socializzazione e settore giovanile ecc… riescono a reggersi benissimo e a crescere anche poi in quelli che sono gli obbiettivi agonistici che fanno sempre parte dell’attività stessa. Quello che chiedo è che bisogna ridimenzionare il tutto e facendo vedere alle persone che si agisce nel nome dello sport della trasparenza e del divertimento. Probabilmente tutte le strutture sportive saranno riprese d’assalto di nuovo e così potremmo tutti rivivere intense giornate di sport con amici, figli ecc…
PS: FORZA SEVE
Il corteo è stato un gran successo. Un mucchio di Paperoni, interessati a salvare i cremisi.
Migliaia di persone in piazza a dimostrare l’assoluta necessità pr Tolentino, di poter tirare
calci al pallone. Ma questa è solo fantasia, la realtà è ben diversa, e ci sono cose molto ma
molto più importanti del calcio. Prima di tutto i calci che arrivano sui denti dei cittadini, ma ha
questi nessuno da importanza. Se ne accorgono solo coloro che giornalmente si debbono umiliare a
chiedere alla caritas il pacchetto di pasta. Ma voi non vi preoccupate, pensate al pallone, si vede che
avete tutti di che riempire lo stomaco.