La sicurezza ambientale costituisce oggi una delle esigenze maggiormente sentite da parte dei cittadini che, con sempre maggiore insistenza, chiedono il massimo impegno da parte delle Forze dell’Ordine ed in particolare da parte del Corpo Forestale dello Stato. E’, ormai, opinione comune che le condotte illecite nei confronti dell’ambiente, sia quelle perpetrate dai grandi gruppi criminali sia quelle dovute al comportamento quotidiano di cittadini disinformati o poco attenti, determinano aggressioni e contaminazioni nei confronti del territorio, talvolta con ripercussioni più o meno gravi sulla salute umana. Il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato rende nota l’attività operativa più evidente, posta in essere nella provincia di Macerata durante l’anno 2012 per contrastare le attività illecite contro l’ambiente. Il Comandante Provinciale Primo Dirigente Giuseppe Bordoni, fa presente «La situazione della criminalità ambientale nella provincia di Macerata non ha evidenziato la presenza di particolari situazioni di illegalità diffusa ed organizzata. Il comportamento illecito deriva generalmente, da analisi eseguite, da motivazioni disparate, che vanno dal mero risparmio economico alla minore sensibilità ambientale. In definitiva, nel corso del 2012, i reati accertati sono stati 81,con 30 sequestri penali e denuncia all’autorità giudiziaria di 96 persone; gli illeciti amministrativi, invece, sono stati 290, con 320 persone sanzionate per un importo complessivo di 185.764 euro, confermando il trend negativo che si registra già da alcuni anni.
In generale, come già anticipato, si registra un maggior livello di illegalità nei settori collegati all’uso del suolo e delle risorse naturali, dove esistono importanti e/o diffusi interessi economici; in proposito, si fa riferimento all’abusivismo edilizio e alla realizzazione di altri interventi che incidono sul territorio (fabbricati, strade, cave, ecc.) e che, spesso, interferiscono con aree protette e vincoli paesaggistici. Tenuto conto degli alti interessi economici in gioco, per superare ostacoli procedurali o limiti di pianificazione urbanistica e/o appesantimenti burocratici, si privilegiano comportamenti illeciti, confidando nell’evanescenza dei controlli o, comunque, nella possibilità di regolarizzare l’abuso in fase di contenzioso. I reati accertati nel settore sono stati 28, rappresentano circa il 34% del totale e sono abbastanza diffusi nel territorio, con una concentrazione nelle aree con maggiore densità di popolazione e di urbanizzazione.
Per quanto riguarda l’attività della gestione dei rifiuti, che nella Regione si avvale della presenza di aziende di importanza nazionale per il recupero e la gestione degli stessi, si riscontra un sostanziale interesse dei cittadini proprio per l’impatto, diretto e indiretto, che detto settore può avere sull’ambiente. In merito sono stati accertati 10 reati, che rappresentano circa il 12% del totale. Le violazioni accertate sugli impianti di gestione riguardano, in genere, i cicli di recupero dei rifiuti dove, per abbassare i costi, non si rispettano le prescrizioni impartite dalle Autorità competenti, con conseguenti impatti negativi sia sui cicli di recupero delle materie che sull’ambiente circostante.
Altro settore che ha riscontrato numerosi controlli è stato quello della sicurezza agroalimentare, con 59 controlli complessivi, in cui sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 41.434,34 euro ed una comunicazione notizia di reato, inoltrata all’Autorità Giudiziaria competente. L’azione messa in campo dal Corpo Forestale dello Stato ha riguardato sia gli aspetti di tutela delle matrici che generano gli alimenti che quelli di qualità dei prodotti».
Il Comandante Bordoni tiene a precisare che il Corpo Forestale dello stato, quale forza di polizia che una volta operava maggiormente in contesti rurali e montani, oggi si trova ad interagire sempre più in zone urbanizzate, in cui gli interessi economici si scontrano inevitabilmente con la tutela ambientale. Il comandante ha poi ringraziato i propri collaboratori Roberto Nardi, Silvano Sampaolesi e Simone Di Donato e tutto il personale del Comando Provinciale, ponendo particolare rilievo, sull’operatività dei Comandi Stazione, i quali costituiscono la punta avanzata del dispositivo di prevenzione e repressione degli illeciti ambientali ed agroalimentari, essendo dislocati capillarmente nel territorio. I Comandi Stazione sono, pertanto, i ricettori del Corpo Forestale dello Stato più prossimi alla comunità, l’articolazione territoriale più vicina al cittadino ed alle particolari situazioni reali, in grado di svolgere anche una vera e propria funzione di rassicurazione sociale. Il Corpo Forestale dello Stato assicurail suo impegno in importanti contesti della lotta al crimine ambientale. Le competenze istituzionali complessive del Corpo trovano, infine, la loro sintesi unificatrice nella tutela della vita e della salute dei cittadini e nella difesa del patrimonio naturale, nelle sue componenti biotiche ed abiotiche.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
185.764 € per 320 persone sanzionate = ca. 500 euro ciascuno
41.434 €per 59 controlli = 702€ ciascuno
c’è qualche errore nei numeri o nelle sanzioni???? Oh negli affari di chi li ha fatti?
Bravi!!
Peccato solo che i controlli sui bracconieri e sui cacciatori fuorilegge siano pressochè inesistenti. Inoltre una storia macabra come quella della testa del lupo, NON PUO’ NON AVERE UN COLPEVOLE!!! Ciò nuoce gravemente all’immagine del parco, agli occhi dei turisti e degli amanti dei monti Sibillini, indotti a pensare che tali zone siano abitate da barbari…
Ma l’inquinamento e il disastro ambientale provocato dai lavori della superstrada Civitanova-Foligno con i relativi interessi economici compresi i suoli di deposito del materiale da scavo, chi li controlla?