di Filippo Ciccarelli
E’ arrivato con qualche minuto di ritardo, dopo essere stato ricevuto in comune dal Sindaco Romano Carancini, ma Nichi Vendola si è fatto perdonare conquistando la platea del Cinema Italia che ha riempito la struttura di via Gramsci per ascoltare il presidente della Regione Puglia, candidato alle primarie del centrosinistra. Molti i politici presenti all’incontro, oltre al primo cittadino: il consigliere provinciale di Sel, Francesco Acquaroli, l’ex parlamentare Valerio Calzolaio, il vicesindaco Irene Manzi, il coordinatore provinciale di Sel, Esildo Candria e l’assessore Stefania Monteverde.
Vendola ha cominciato con un attacco all’Europa, fortemente criticata per il silenzio “insopportabile” sulla strage di bambini a Gaza: “L’Unione Europea dovrebbe riconsegnare il Nobel per la pace, oggi è la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e quello che sta accadendo è inaccettabile”. Ma non è solo la politica estera del Vecchio Continente a finire nel mirino del presidente di
Sel: “L’Europa di oggi sta morendo, l’Europa è fatta dai ragazzi che vanno in Erasmus, che studiano le lingue, non dai burocrati e finanzieri che dettano legge agli stati. L’Europa oggi è solo una moneta, viviamo un un tempo difficile, con tre ingredienti che mischiandosi creano una miscela esplosiva: crisi economica, disoccupazione e crisi della credibilità dei partiti fanno sì che in Ungheria ci siano rigurgiti antisemiti, che in Grecia il terzo partito sia un partito neonazista. Abbiamo già visto che cosa successe in Italia negli anni ’20 col fascismo e negli anni ’30, quando il prototipo del politicante da birreria divenne cancelliere in Germania dopo la crisi di Weimar”.
Secondo Vendola “le ricette liberiste hanno aggravato la crisi in Grecia, che oggi ha un debito pubblico doppio rispetto a quello pre-crisi. Sono le stesse politiche fallimentari che ha portato il Presidente del Consiglio Monti, che non aiutano l’economia e nemmeno l’ambiente. In Italia ci convinciamo che la pioggia faccia danni, siamo costantemente un Paese in emergenza ma preferiamo parlare del ponte di Messina invece delle 2.000 famiglie che vivono ancora nelle
baracche costruite dopo il terremoto del 1908; siamo un Paese ridicolo”.
Il tema centrale, tuttavia, è stato il lavoro, “sciolto nell’acido dal liberismo” ma compromesso anche dalla vacanza della sinistra, che, secondo Vendola, a volte manca di “autonomia intellettuale”. Un’autocritica proseguita anche per quel che riguarda l’articolo 18, che è stato stravolto anche per colpa dell’assenza della sinistra negli anni del berlusconismo, dove “nulla aveva valore perché tutto aveva un prezzo. Si è passati dal diritto al posto di lavoro al diritto dell’azienda di licenziare corrispondendo un indennizzo ridicolo”.
“Negli ultimi 30 anni – ha dichiarato Vendola – il lavoro è stato preso a calci negli stinchi dal capitalismo, che è diventato un capitalismo finanziario. Si è pensato di produrre soldi con i soldi, ricchezza dalla ricchezza, slegando i soldi dall’economia reale. Gli stati s’indebitano per salvare le banche che, in risposta, speculano proprio su quegli stati che si sono indebitati per salvarle. Vorrei dire al signor Monti che la crisi non è frutto del welfare, ma è frutto dell’ascesa al potere dei mercati finanziari e della contemporanea scomparsa del mondo del lavoro coi suoi diritti, chiuso nel sottoscala“. Vendola ha proseguito nel suo discorso appassionato, interrotto da numerosi applausi, per circa un’ora, parlando anche della situazione dell’istruzione e del mondo della scuola in Italia. “Oggi in cattedra non ci sono più gli insegnanti, che una volta erano rispettati, ma personaggi come Briatore, Corona e la De Filippi. Berlusconi non ha vinto nel 1994 col partito di plastica, ma col declino della scuola e con l’ascesa del programma culturale voluto dalla destra. Anche il mondo dell’istruzione si è adeguato, il voto è arcaico, ormai i nostri ragazzi hanno crediti e debiti… così piccoli e già così pieni di debiti – ha ironizzato il presidente di Sel – tanto che oggi la scuola, dequalificata, addestra alla precarietà. Si ragiona con logiche di ragionieri, si chiudono scuole se nei quartieri non ci sono abbastanza bambini. Ma se la scuola da chiudere è in un quartiere come Brancaccio o Scampia, non è più importante lasciarla aperta perché è il primo presidio di legalità e di lotta alla mafia, invece di mandare l’esercito? Il 60% delle nostre scuole è in condizioni disastrose, cade a pezzi, ma noi compriamo i cacciabombardieri”.
L’ultimo punto toccato dal candidato di Sel è stato quello dei diritti civili: Vendola è uno dei politici che ha dichiarato la sua omosessualità già nel 1978, all’età di 20 anni, e ha più volte manifestato
il desiderio di potersi sposare con il suo compagno – che ha accompagnato il leader di Sel a Macerata ed era tra il pubblico del cinema Italia. “L’Italia più moderna non deve avere aura dei diritti. Lo stato si occupa solo dell’embrione, di come si fa l’amore, del fine vita: si occupa, cioè, della sfera privata mentre lascia l’economia, la cosa pubblica il lavoro ai mercati. Io voglio vivere, amare, morire secondo i miei desideri”. Intorno alle 19 Vendola ha lasciato la città, dopo aver salutato i suoi sostenitori che lo hanno accolto con fragorosi applausi e cartelli con scritto “Nichi”. Dopo aver già incontrato gli elettori di Pesaro, Ancona e Macerata, il leader di Sel è atteso a Porto San Giorgio e chiuderà la giornata odierna a Grottammare.
(Foto Cronache Maceratesi – Vietata la riproduzione)
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Chissà che diranno del parolaio Cerasi e Rapanelli?
Nelle foto mi pare di aver visto Andrea Tonnarelli, ma non era il segretario provinciale dei Giovani Democratici??? I giovani prendono le cattive abitudini dei vecchi…complimenti!!!!!
“il liberismo ha sciolto nell’acido…le ricette di Monti sono dannose per l’economie…Ma che schifo.
E questo signore ci potrebbe rappresentare al livello europeo e mondiale. Dovrebbe discutere con il Presidente Obama o Cameron o la Merkel? Finiremo come l’Argentina o la Grecia divorati dal populismo anticapitalista e ridotti alla fame e alla miseria dalle ricette vendolari, dove è lo Stato a decidere quello che è giusto, quello che si può fare o ciò che si può fare. Spero proprio non vinca per il bene dell’Italia.
@ Bonifazi
Vendola is not my cup of tea…
Di Vendola ci si può innamorare, ma prima o poi ne scopri i difetti e lo lasci.
@ Pigi78, nel nome del liberismo, posso chiederti che attività svolgi?
caro/ democraticaMente, si vede che hanno capito dove sta il vero rinnovamento…..
Caro Gianfranco, Vendola is the future President of Italian Government, TE CAPI’?!
E infine, cara TAMARA, è proprio vero, a stare con lo zoppo si impara a zoppicare……. le bandieruole, sono ovunque mannaggia!!!!
Penso che Vendola non porterà voti al PD anzi li toglierà e se il PD andrà al Governo cadra’ per mano di Vendola.
DemocraticaMente…… bello sparlare delle persone nascondendosi dietro un nome fittizio, vero? Io c’ero al CineTeatro (non so tu) e Andrea Tonnarelli ha rivolto semplicemente una domanda – a nome di una associazione studentesca universitaria – chiedendo ad un candidato alla presidenza del consiglio quali provvedimenti intenderebbe attuare rispetto all’università pubblica nel caso venisse eletto. Non vedo perché uno studente non possa fare questo. P.S. Soprattutto lo ha fatto presentandosi con nome e cognome. L’Italia ridicola sei anche tu!!
caro anonimo che scrive sotto il nick di DemocraticaMENTE la mia presenza li era per portare il contributo dell’associazione studentesca officina universitaria di cui faccio parte che era stata invitata per fornire una breve testimonianza sullo stato dell’università italiana e non in qualità di sostenitore o membro dei comitati pro vendola. e anche qualora io, che da circa un anno non ho più alcun ruolo all’interno dei giovani democratici, avessi deciso di sostenere un altro candidato alle primarie non vedo nulla di cui vergognarsi.
emanuele 85, banderuola è la Monteverde lì in prima fila , equamente divisa tra SEL ed Emmaus. Io a frequentare poco poco , quanto basta ,l’ambiente di sinistra e di SEL maceratese ho imparato la lezione e me ne guardo bene: alla larga !
ma per curiosità , a quale zoppo ti riferisci? l’unico zoppo che ho frequentato io, è l’espressione dell’amministrazione maceratese, malauguratamente per me, ma non ho imparato io a zoppicare, tieni a mente bene: sono loro che hanno imparato a camminare e trovare la strada eheheheheheh
@ emanuele85
Non ho ben compreso se il suo è un daydreaming oppure un wishful thinking, oppure un mix di entrambi
Gianfranco, devi scusarlo, stava in prima fase REM quando ha scritto il commento.
Ma hai visto che roba? Il Comune stamattina ha partecipato ad un’asta per comprare 500.000 euro di nuovi arredi per Palazzo Buonaccorsi, quando ancora mancano 750.000 euro per tappare il buco di bilancio!!!!
Nichi Vendola : Sui diritti “Voglio decidere chi amare, come vivere e come morire”
…..E IO CHI VOTARE!
Buonanotte.
Stupite stupite: sono andato a sentirlo anche io. Convinto della non negoziabilità dei valori di vita e morte (in relazione al diritto naturale, prima ancora che ai miei convincimenti religiosi), non ne condivido il passaggio che riguardava questi.
Ma sulla politica economica, sul giudizio a riguardo delle banche, della finanza e del governo Monti e sui fin troppi compromessi della sinistra tutta a danno dello Stato sociale, come dargli torto?
Più in generale, comunque, ho apprezzato molto il tono di tutto il discorso, la pacatezza anche nei passaggi forti e a tratti fortissimi sulle politiche del lavoro: niente concessioni a facili retoriche, quanto piuttosto il ricorso a uno stile – che è tutto meridionale, e felicemente meridionale – attento alle figure esemplari del passato civile, alla storia, alla filosofia, alla letteratura e alla cultura, in forza di un apparato citazionale che non è assolutamente vuota erudizione ma sedimento e partecipata rielaborazione.
Mentre lo sentivo parlare, mi tornavano di colpo alla mente l’indimenticabile Danilo Dolci e l’amico scrittore Leonardo Mancino – scomparso l’anno scorso -, di cui Vendola ha la stessa cadenza dialettale e la stessa premura etico-culturale.
Riallacciandomi a Tonnarelli e all’anonimo che pretenderebbe di svergognarlo (ma con un argomento risibile), mi sento già addosso la domanda: sei vendoliano anche tu? Rispondo (anche per Tonnarelli): siamo anzitutto liberi cittadini. E l’onestà intellettuale ci propone (e in un certo senso ci impone) di aprirci all’ascolto e al confronto. Senza rinunciare per questo alla nostra singolare identità. Forse è proprio chi non ha dentro di sé questa disponibilità all’ascolto delle altrui ragioni, ad avere problemi col proprio specchio…
Filippo, buon per te. Io mi ci sono specchiata per un un annetto e alla fine non ho visto riflesso nessun altro che Vendola ( con qui sullo sfondo Calzolaio, Marconi e simili) con le sue leggi ad personam sui diritti dei gay, il veto di vita e di morte ,che a me non interessano; anche se riconosco, come leader di sinistra è insuperabile per la causa.
Lui però fa il politico di professione da trent’anni. Io, per la mia anima da sempre a sinistra, che mi sono ritrovata molte volte a parlare dei diritti di operai e lavoratori, ho voluto provare che significa fare l’operaio e per un mese quest’anno ho voluto farlo come stagionale.
Ti dico solo: un’esperienza che auguro alla Fornero.
Però, ho capito tante di quelle cose da dentro, che Vendola dovrebbe trovare una narrazione inedita per rivolgersi ai proletari di oggi .
Credi. La sua retorica per loro è anacronistica . Per questo è fermo al 7 % e in periodo di crisi nera, da fame, come questa che tocca in primo luogo la classe operaia e i ceti medio-bassi. I suoi discorsi colpiscono più gli intellettuali che gli operai. Infatti: platea piena di studenti, politici e intellettuali – non corsivo, perchè c’eri anche tu 🙂 .
Ad majora.
Gli altri governicostruiscono treni che vanno a 600 km/h, grattaceli di 900 mt., scuole e università splendide, ospedali moderni e funzionali, investono nella ricerca e nel benessere dei propri cittadini. Hanno flussi turistici incredibili nonostante non abbiano nemmeno un millesimo del ns. patrimonio artistico e culturale e noi che facciamo? Stiamo ancora al capitalismo e all’anticapitalismo, al comunismo sfrenato, al pacifismo incondizionato ( a parte gli interventi militari per difendere i fondamentalisti islamici Hezbollah e di Hamas), proletariato, nazionalizzazione dell’economia ecc… Stiamo veramente alla frutta. Si salvi chi può. Quando ormai tutti gli stranieri scapperanno da questo meraviglioso paese e non ci toccheranno più piede, quando non ci saranno più i soldi per pagare pensioni, polizia, sistema giudiziario, sistema carcerario, scuole ecc… spero che in quel momento qualcuno si faccia un esame di coscienza.
I MISFATTI DEGLI ITALIANI
Ci siamo ridotti cosi perché:
1) siamo individualisti e menefreghisti;
2) abbiamo votato gli amici degli amici;
3) abbiamo creato una classe politica a dir poco inefficiente;
4) una classe politica che ci ha depauperato dei nostri beni creando un buco nero chiamato debito pubblico ed ingrassandosi a dismisura;
5) abbiamo permesso che tra i nostri “onorevoli” e consiglieri ci siano centinaia di indagati o condannati;
Questa classe politica per decenni ha finanziato:
1) le organizzazioni criminali finanziando irragionevolmente regioni come Sicilia, Calabria, Campania e Puglia;
2) le organizzazioni criminali finanziando opere pubbliche fatiscenti, non necessarie e non terminate;
3) industriali che soltanto grazie agli aiuti dello stato sono riusciti a tenere aperte le loro aziende ingrassandosi a dismisura;
4) sindacati inutili, cassa integrati per anni, impiegati fannulloni delle amministrazioni pubbliche;
5) enti inutili per piazzare i politici trombati;
6) le banche meno efficienti e più care d’Europa;
7) I burocrati più pagati e meno capaci d’Europa.
Ed ora cosa pretendiamo? Non ci resta che il karakiri.
No!!!!!!,.ora abbiamo la possibilità di votare partiti nuovi appoggiati dai Montezemolo, dalle Acli (Comunione e liberazione è in disuso), dai Giovannino etc.etc.. Partiti rigenerati con nuove facce come i Renzi, gli Alfano, come di quegli altri pirla dei quali non ricordo il nome……………
AVANTI ITALIANI, AVANTI A TUTTA FORZA, CONTINUIAMO A FARCI PRENDERE PER I FONDELLI, CONTINUIAMO A PROSTITUIRCI PER POCHI SOLDI VENDENDO IL NOSTRO VOTO.
nei discorsi di vendola si possono sempre riconoscere buoni argomenti, però con tanti problemi che affliggono il paese, non può sempre mettere in primo piano il discorso dei matrimoni tra omosessuoali! di sicuro sarà un argomento da trattare, ma vallo a spiegare al disoccupato o al pensionato che non arriva a fine mese……ci vogliono proposte concrete per tornare a galla, poi si penserà ai matrimoni
ma che votiamo a fare?
Ghigliottina.
Cara Tamara,
io non faccio politica e non ho intenzione di cambiare. La mia militanza è di tutt’altro genere. Vado a votare quando ci sono le elezioni perché penso che, nonostante tutto, non farlo è un autogol che alla fine si paga. So che tu hai maturato un pessimo ricordo dal tuo tentativo di fare politica attiva. Le mie considerazioni, però, si limitavano a quello che ho visto e sentito. E – in questo hai ragione tu – attraverso le parole di un uomo colto che ha messo a frutto gli studi fatti, assimilandoli e amalgamandoli nella personale riflessione sul quotidiano. In questo modo di fare, torno a dire, c’è tutta la meridionalità che appare in maniera chiara nelle testimonianze letterarie, ad esempio (Scotellaro, Cattafi, lo stesso Quasimodo, Dolci, il nostro Mancino, il giovanissimo D’Andrea, etc.): è un approccio tutto diverso alla parola e alla sua centralità nell’esistenza; prevede addirittura un ruolo ancora sociale e profetico per l’intellettuale, a dispetto del vistosissimo tradimento perpetrato al centro e al nord dell’Italia. Non sto entrando nel merito della giustezza o no, di questo modo di essere, ma semplicemente annotandone le caratteristiche. A me, ad esempio, sorprende favorevolmente che Vendola pensi – come grimaldello di cambiamento anche nelle politiche sociali – alla rivalorizzazione della scuola (è un tema caro al meridione e dovrebbe esserlo a tutti, ma insomma, tant’è); mi sorprende positivamente il suo ricorso alla tradizione come unica chance per guardare avanti in maniera attendibile (anche quest’attenzione ai “padri”, che da noi si è persa totalmente, ed anzi da troppi è addirittura avversata, al Sud si è conservata intonsa), etc.
Poi, le dinamiche interne del partito mi sfuggono, né sono interessato a conoscerle in prima persona. Come per tutti gli altri partiti, peraltro.
Il metodo. Ne faccio una questione di metodo e di approccio ai problemi. Anche se – e lo ribadisco a scanso di equivoci – sui temi morali io e Vendola non andiamo per niente d’accordo.
Filippo D., anche io fino a poco tempo fa credevo nel voto, ma ultimamente ho come l’impressione che il voto sia inutile in ogni caso.
Prima di tutto non ho scelto io Vendola, Bersani, Renzi, Alfano, Di Pietro, Casini…e questo forse è un bene, perchè se scegliessi io, riesumerei lo zio Adolf o Benito, visti i tempi…
Inutile perchè a prescindere da quale sia il partito, chiunque arrivi a quel livello, segue in ogni caso la stessa agenda, è tutto già deciso..non importa che sia la destra o la sinistra, in ogni caso è tutto già deciso e piano piano noi gente normale stiamo sempre peggio.
E soprattutto chiunque eleggiamo, NON CI RAPPRESENTERA’ MAI PERCHE’ NON SEGUIRA’ I NOSTRI INTERESSI MA I PROPRI.
Vendola parla in prima persona. Non usa mai il pronome noi o il nome del suo partito.
Questo è il leaderismo di chi a parole dice di volere superare il berlusconismo, ma in realtà ha fondato un partito personale senza radicamento e senza gruppo dirigente.
Ma la parabola del partito personale ha per fortuna iniziato la sua fase discendente: l’implosione della stella berlusconiana sta trascinando nel suo declino quel che resta dell’IDV – incapace per sua natura di trasformare la protesta in proposta – mentre il fuoco innovatore che aveva animato Vendola e Renzi si sta affievolendo per la mancanza di un progetto degno di tale nome.
Dopo vent’anni di berlusconismo, un clamoroso vuoto di rappresentanza pone di fatto la politica italiana dinanzi ad un bivio: abbandonarsi al nichilismo telematico di Grillo (e passare dal partito personale-reale ad un partito personale-virtuale, attraverso l’autodafè all’impalpabile guru di internet che riduce la partecipazione ad un semplice “click”) o tentare l’avventura del ritorno al tanto aberrato modello del “partito pesante”, quello delle sezioni e dei dibattiti, della lotta politica concepita come battaglia ideale e della selezione della classe dirigente basata sulla concreta valutazione dell’impegno di militanza.
Tentare, insomma, l’avventura del ritorno alla “concezione costituzionale” del partito come strumento utile ai cittadini per concorrere con metodo democratico alla vita politica del Paese: un ritorno alla Costituzione per chiudere, una volta per sempre, la parabola del partito personale.
@enossan
vedo con piacere che i detrattori del M5S aumentano, questo significa che questo movimento al 21% fa paura ai politicanti di sempre. Vedi un po cosa ha detto Dario Fo:
“Renzi? Il toscano non lo sopporto, è un ‘ciancione’ pieno di sé“. Sono le parole pronunciate da Dario Fo ai microfoni de “La Zanzara”, su Radio 24. “Il ciancione è un personaggio della commedia dell’arte, un parolaio che parla con troppe certezze, non ha mai un dubbio. Non dice mai “credo che”, “spero che”, “forse che””. E aggiunge: “Renzi non è affatto di sinistra, non lo è proprio nell’assetto culturale e nell’origine, è evidente. Con quel finanziere Serra forma proprio una bella coppia. Lui non è banale ed ovvio come Berlusconi” – continua – “questo invece è intelligente, sa quello che dice, ma è un tranquillo liberaloide troppo ambiguo“. Il Premio Nobel dichiara anche che tra Bersani e il Sindaco di Firenze opta decisamente per il primo. “Bersani almeno ha un afflato umano. Renzi è più artificiale”, afferma. “Ma tra Bersani e Grillo, il secondo mi è più simpatico“, puntualizza. Dario Fo, che smentisce la sua candidatura a governatore della Regione Lombardia, si esprime poi proprio sul comico genovese. “Lo conosco da vent’anni, siamo amici, proprio mezz’ ora fa l’ho sentito al telefono” – rivela – “E guardandomi intorno, preferisco lui agli altri. Non ha difetti, vedo solo pregi. Ha coraggio, si informa, non parla a vuoto. Siamo fortunati ad avere Grillo“. E prosegue: “Fa bene a vietare i talk show ai suoi ragazzini. In tre battute se li mangiano vivi, non hanno esperienza e furbizia”. Sul caso Salsi asserisce: “Il punto G? Ce l’abbiamo anche noi maschi, non era una cosa contro le donne”. Critica invece è la posizione nei confronti di Di Pietro.“Quello che è successo è tutta colpa sua” – dichiara – “non ne ha azzeccato uno di candidato, è come uno che va raccogliere i frutti e si accorge dopo averli comprati che sono tutti marci”. E rincara: “Gli dici di fare attenzione, lui dice di sì, ma sbaglia ancora. Ma fai un’inchiesta, sei un ex poliziotto! Lui la fa, ma sbaglia ancora prendendo un altro bandito” di Gisella Ruccia
B.G,.
Per la sig.ra Tamara Moroni…”Ed io chi votare”…..un pensiero stupendo…semplice per quanto vero…
Una volta Dario Fo’ era impegnato concretamente “a sinistra” e, oltre che partecipare attivamente alle manifestazioni operaie e estudentesche e dare voce ai loro bisogni anche mediante la sua arte, con “Soccorso Rosso” aiutava i “compagni” studenti ed operai che non avevano la possibilità di difendersi, pagando avvocati che potessero “tirarli fuori” dalle grinfie della polizia quando venivano “beccati” e bastonati nelle retate durante le manifestazioni ( ma non solo).
Oggi a Dario Fo’ piace Grillo ( è un suo amico, dice) anche se non è un uomo politico di sinistra e concepisce la democrazia e la libertà di espressione nel suo partito come un Berlusconi qualsiasi.
Per carità, liberissimo di cambiare pensiero come meglio crede.
Basta che non pretenda di “sentirsi” una voce della sinistra politica del Paese.
Se invece vuole ancora dire credibilmente qualcosa di sinistra quanto meno ” non si schieri” con nessun leader politico ( tanto meno Bersani e Grillo che non sono di sinistra), esattamente come faceva negli anni ’60-’70.
ma qui non c’e’ da ragionare se uno è di sinistra o di destra.
DIVIDE AND CONQUER
Mentre noi litighiamo se un politico che forse ci governerà è di destra o di sinistra, loro ci pisciano sopra indipendentemente dal fatto che sia un “compagno” o un “camerata”.
Ci danno solo l’illusione di scegliere tra più alternative, l’illusione che scegliere uno o l’altro possa cambiare, ma tanto è sempre tutta la stessa m—a
@ enossam
Nessuno mette in dubbio che 20 anni di berlusconismo, con il nome sul simbolo (copiato un pò da tutti), fautore del partito-azienda (io pago, io sono il boss, io scelgo, io dirigo, io, io, io….), abbia comportato un decadimento verticale della partecipazione politica dei cittadini.
Però anche il ritorno al “partito pesante” (modello pre-caduta-muro) con le sue liturgie, i suoi dogmi, le sue carriere -comunque- costruire all’ombra del gruppo dirigente non mi sembra sia fare un grosso passo avanti.
Fino a che i cittadini italiani (che ora NON votano più per disgusto, disinteresse, menefreghismo, stupidità, ecc.) non comprendereranno che, il riappropriarsi della politica, significa incidere sulle proprie vite e su quelle dei loro figli saremo sempre il fanalino di coda delle democrazie
Perchè, ad una attenta analisi (curiosamente saltata un pò da tutti glissata) il voto siciliano non è solo emblematico del poderoso scatto in avanti del M5S (che, alle precedenti elezioni, NON aveva sfondato da nessuna parte in Sicilia) che “ha raccolto” anni e anni di mala-politica siciliana e nazionale ma, a mio aviso, il voto siciliano è emblematico soprattutto per il fatto che tra i NON votanti (gli astenuti e le nulle) si sia arrivati al 60% di siciliani che NON ha espresso una prefereza.
Quindi quale sarà la classe politica che andrà a governare l’Isola sarà una classe politca NON rappresentativa della maggioranza dell’elettorato; quindi in definitiva pochi che governano i molti.
E quando sono i pochi, ad organizzarsi, a tessere alleanze, a cercare i (pochi) voti necessari ecco che, di fatto, si ripiomba in un’oligarchia che non è certo governo del popolo
“voglio sposarmi” 🙂
Mi scusi Gianfranco Cesari, se mi permetto di puntualizzare alcuni punti del suo intervento;
allora lei dice:
“…i cittadini italiani (che ora NON votano più per disgusto, disinteresse, menefreghismo, stupidità, ecc.)”
” il voto siciliano è emblematico soprattutto per il fatto che tra i NON votanti (gli astenuti e le nulle) si sia arrivati al 60% di siciliani che NON ha espresso una prefereza.”
“Quindi quale sarà la classe politica che andrà a governare l’Isola sarà una classe politca NON rappresentativa della maggioranza dell’elettorato; quindi in definitiva pochi che governano i molti.
In breve:
molti non votano per i più svariati e legittimi motivi;
il 60% dei siciliani decide di non votare;
la classe che governerà non rappresenterà la maggioranza—>certo, perchè la vera maggioranza non sara’ composta dal 20% preso tra il 40% di chi ha votato, ma sarà composta dal 60% di chi ha “votato di non votare”.
Nessuno li vuole più tutti questi fannulloni e spreconi, ma è possibile che continuiamo ancora a invitarli nelle città e nelle trasmissioni, invece di ammazzarli di botte quando li incontriamo per strada?
Il 60% dei siciliani nonsi sente rappresentato dai politici, sarà forse il segno che la “democrazia” ha fallito?
Sarà forse ora di dare un’alternativa, visto che la maggioranza non vuole i politici?
Andassero a zappare la terra, che ce n’e’ di bisogno più lì che dietro a una scrivania.
L’ambasciatore italiano a berlino guadagna più della Merkel.
Il Capo della polizia Manganelli guadagna almeno 6 o 7 volte quello che guadagna il capo dell’FBI in USA, che ha 300 milioni di abitanti e noi solo 60.
In Italia per 60 milioni abitanti abbiamo 630 deputati e 315 senatori-in USA per 300 mil. hanno solo 430 deputati e 100 senatori.
C’e’ qualcosa che non va
@saben
sei rimasto ancora con la divisione destra e sinistra come il tifoso di pallone che qualsiasi cosa faccia la sua squadra, falli o altro, va bene purché vinca.
Forse è ora di aprire gli occhi e rendersi conto del fatto che tutti i partiti politici presenti in parlamento e nelle varie amministrazioni ci hanno portato alla rovina economica e sociale.
Tutti hanno partecipato al magna magna con i finanziamenti ai partiti. Siamo i più tassati d’Europa ed abbiamo i servizi più scadenti.
Ma di chi la colpa? Anche mia per averli votati.
C’era il gotha della città della pace: lady “arte fuori dalle alcove” e mister “cieli bui2 con il suo fedelissimo “pista ciclabile”.
@ valerio di macerata
Come diceva W. Churchill: È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.
Massima che mi sento di sottoscrivere in pieno.
Forse potremmo provare con la quanto asseriva Campanella nella sua La Città del Sole…
Però riflettendoci meglio anche quell’ipotesi esoterica la scaterei subito in quanto non solo le libertà individuali vengono ad essere tropo complesse (in nome del solito bene comune, of course) ma, quel che è peggio, è che Campanella immaginava un “accoppiamento” deciso da funzionari che non solo ti dicevano come e quando, ma davano anche il tempo per la copula….. Noooooo, non fa per me 🙂
Votate Grillo, che con una bracciata tra Messina e Reggio Calabria risolverà tutti i problemi di questo Paese, come a Parma ha fatto Pizzarotti (do u remember?).
Se ieri foste stati presenti al Cinema Italia invece che parlare sempre per sentito dire, avreste avuto la possibilità di vedere un teatro pieno alle 17 del pomeriggio (orario non proprio comodo per chi studia o lavora), pieno di facce giovani e non di vecchi bacucchi nascosti sotto il velo della “rottamazione”. Tra l’altro l’accusa che Vendola è bravo a parlare e non a governare poteva essere buona 20 anni fa, ma farla un signore che governa la Regione più popolosa del Sud Italia da 10 anni, riconfermato dalle urne nel momento peggiore della storia del centrosinistra, mi sembra francamente abbastanza ridicolo. Ma l’essere ridicoli è una caratteristica che mi accorgo essere molto in voga tra i “grillini”. Saluti..
Bindi non molla: chiederò la deroga al Pd………
Il presidente dell’Assemblea Pd chiede di nuovo la deroga al Pd. “Renzi è figlio del ventennio berlusconiano. Parlamento più povero senza Veltroni e D’Alema”……….
( da Google )
Sinceramente al mio commento – provocatorio precedente mi aspettavo di creare qualche discussione di merito perché credo, voglio credere, che la maggioranza degli italiani sia composta da persone oneste, voglio credere che la maggioranza delle persone presente nelle istituzioni, tra gli imprenditori e tra i lavoratori sia onesta, seria, competente e laboriosa.
Desidero scusarmi personalmente, e con me dovrebbero farlo molti italiani onesti, con le future generazioni a venire.
Dobbiamo scusarci per non essere stati capaci di evitare questo scempio alla nostra bella Italia.
Dobbiamo scusarci di aver abbassato la testa e di esserci occupati prettamente del nostro orticello.
Dobbiamo scusarci di non esserci occupati direttamente delle attività politiche e sociali.
Dobbiamo scusarci di essere andati a votare quello che pensavamo fosse il meno peggio.
Cari amici, è ora di alzare la testa, di dire quello che pensiamo, di esprimere opinioni e batterci per il bene comune tralasciando le meschinità personali.
E’ ora di smetterla con le chiacchiere ed i piagnistei.
E’ ora di intervenire e partecipare attivamente al rilancio morale, spirituale e perché no economico (non consumistico) di questa società.
E’ necessario fare un salto di qualità da un punto di vista culturale, ambientale e personale mettendoci in discussione, chiedendoci dove stiamo andando e dove vogliamo andare per evitare la catastrofe provocata da questa assurda società occidentale.
Abbiamo bisogno di vedere facce nuove, facce non coinvolte con le repubbliche precedenti.
Dobbiamo dire basta ai riciclati che si presentano come verginelle cercando in questo modo di recuperare un po’ di quella immagine sfocata e troppo spesso annerita.
Lasciamo perdere la destra, il centro e la sinistra, ormai queste suddivisioni sono ridicole e sono solo servite a confonderci.
Ora abbiamo bisogno di gente nuova, onesta, seria, competente e laboriosa per cui lasciamo perdere gli amici degli amici e guardiamo piuttosto alle qualità dei singoli.
Non andrò a votare alle primarie: voterei Vendola ma sarebbe del tutto inutile. Vendola fa solo il gioco del PD conferendo alle primarie un’aurea di alternatività: tanto il gioco rimarrà interno al PD. Basta vedere in consiglio comunale dove il consigliere di SEL “c’è ma non si vede”
cara Tamara, SEI UNA DISFATTISTA DEL CAVOLO!!!
Di che parli ? Presentati prima, abbi il coraggio di dirmelo con nome e cognome ” emanuele85″.
E dì ai tuoi compagni, che infatti io sono una che fa.
Loro capaci solo di copiare.
Parassiti. Zecche.
PARLI COME UNA FASCISTA DEL C….
VERGOGNATI, SIETE LA ROVINA DELL’ITALIA, PEGGIO DI QUELLE DI CASAPOUND!!!!!!!!
ahahahahahahah la verità vi male lo so …………………
ciao anonimo di sinistra , salutami la fabbrica di nichi che ormai dopo due anni, avrà raggunto dimensioni industriali e dato lavoro a chissà quanti operai :)))))))))))
andata via io è sparita…chissà com’è…..
cialtroni, parolai , prtogonisti del nulla!!!!!!
ma pussa via con questi argomenti scemi . non ne avete altri che l’antagonismo di fronte alle teste pensanti ahahahahahahahah
Ha risposto bene un serio e onesto imprenditore ieri sera a Servizio Pubblico, ospite Vendola: prima di pensare alla distribuzione della ricchezza, bisogna saperla creare.
Allo sfruttamento dei lavoratori, oppongo lo sfruttamento delle persone, delle loro risorse economiche e del loro serbatoio di idee, come ha fatto con me la tua parte politica , la Giunta e l’amministrazione comunale di Macerata, che vigliaccamente come te, si guarda bene dal confrontarsi faccia a faccia con me.
Zitto e mosca. E se vuoi continuare a insultarmi, fallo con nome e cognome.
Vorrei spiegare bene perchè tale emanuele85 ,accanito sostenitore di Nichi Vendola, si è tirato coi suoi attacchi , il mio zitto e mosca . Prima di darmi della fascista del c…., pensa ai vostri di metodi fascisti. Certo è, che a me non ha mai fatto un torto nessun fascista , mentre ne ho ricevuti fin troppi come simpatizzante di sinistra e attivista – per poco, per fortuna -.
Voi forse non avete idea, di quanti illusi-delusi avete accumulato ovunque dalle vostre sezioni.
Tirate le somme, puoi anche dirmi appartenente ad Alba Dorata, se questo oggi serve a differenziarmi da voi .
http://www.facebook.com/#!/events/175666769129265/
Un po’ di pudore quindi , per favore, per chi vi ha dato un minimo ‘ di contributo concreto e sostanzioso. Voi non sapete cos’è la misura e la gratitudine.
Tamara, Tamara. Ora calmati e cerca di conservare le tue ragioni, senza correre il rischio di passare dalla parte del torto. Quello che è accaduto a te, è accaduto a tanti altri. Altrimenti non si spiegherebbe la crescita d tanti movimenti di protesta alternativi e la paralisi invece di alcuni movimenti classici della sinistra.
Ma non si può perdere la fede in Cristo solo perché alcuni preti sono peggio del diavolo e nemmeno negli ideali di sinistra, solo perché alcuni (molti?) loro rappresentanti sono afflitti dalla sindrome di Peter Pan e sono incapaci di crescere insiema alla società e interpretarne le reali aspettative.
Brava Tamara: sanno benissimo che perderanno e che quindi non potranno essere alternativi al PD, ma rimangono insieme perché almeno hanno qualcosa da potersi spartire. Ora che Berlusconi non c’è più sono destinati a scomparire. Erano speculari al PDL ma ora addirittura sostengono lo stesso governo. Tutti a casa!!!
quello che mi fa ridere è che parlate ancora di destra e sinistra. O continuate a farvi prendere per i fondelli oppure avete degli interessi personali come: il parente, l’amico dell’amico etc. etc.
Rido inoltre perché non avete nemmeno più il coraggio di nominare il M5S etichettandolo come movimento di protesta alternativo come se fosse un’offesa.
Caro Cecco, ti faccio notare che il M5S nei sondaggi è al 21% e che la sua forza è quella di essere un partito alternativo, alternativo a questa classe politica che ha depauperato questo paese; di protesta perché noi cittadini siamo stufi di dare soldi a gente che li usa per i suoi porci comodi.
oddio c’e’ ancora gente che insulta dando del fascista 😀
Forse tra 50 anni, qualcuno capirà che il fascismo era meglio dell’ inculata europa (siamo schiavi delle banche), del governo Monti e dei vari politici che abbiamo avuto fino ad oggi, di destra e di sinistra.
@Mzee Carlo. Cosa mi fai notare? Quello che ho già detto io? Ma hai letto quello che ho scritto? Ho criticato certi movimenti di sinistra. Rileggi anche quello che hai scritto tu. Da una parte critichi perché secono te “ho etichettato il M5S (non nominato per dire il vero) come movimeto di protesta alternativo” e poi sostieni che “la forza del M5S è qulla di essere un “partito” (sic.) alternativo”. Deciditi
@valerio. Spero tu non conosca la Storia. E nemmeno la cronaca. Sai come si autodefiniscono quei ragazzotti che a Roma, dopo 50 anni, ancora picchiano delle persone perché Ebree?
@Cecco, in effetti, non conoscendoti, ho interpretato quello che hai scritto in senso favorevole all’esistente. Sono contento di essermi sbagliato.
Cecco, hai ragione in tutto. Ma potrò pure esercitare una legittima difesa. Quello che non tollero sopra ogni cosa, e non è la prima volta, sono gli attacchi felini fatti da gente anonima e che a me vengono sempre da questo stesso bacino politico. Io affronto a viso aperto , cerco di far valere le mie ragioni, ma dall’altra parte trovo solo dei cecchini. Certamente, non saranno loro a farmi perdere la fede, piuttosto dovranno ritrovarla loro se vogliono continuare a fare le prediche. Sono già in decomposizione e ancora hanno la forza di presentare le loro facce.
Ne riparliamo quando dovranno fare i conti con la realtà del voto. ciao
Cecco, allora vediamo cosa dirà la Storia a proposito di Monti, tra qualche anno, forse qualcunaltro si renderà conto che il suo scopo, il motivo per cui è stato mandato, è quello di sfasciare il Paese..
@Valerio. Monti non è stato “mandato”. Monti è stato chiamato a fare quello che tanti magnauffa a tradimento non si sono dimostrati capaci di fare dal 1993 ad oggi, compreso il povero Berlusca.
Monti ha fatto tanti errori, ma per fare le leggi occorre un maggioranza e la maggioranza di cui dispone è quello che è. Oggi tutti non vedono l’ora che se ne torni da dove è venuto, ma stai sicuro che nessuno ci restituirà quello che fino ad ora ci è stato tolto con tasse e balzelli vari.
Pensa come dovevamo essere messi per portare il grande Cavaliere a mollare le redini del comando! Questo forse un giorno ci dirà la storia.