Sequestrati 300mila giocattoli cinesi
Denunciato un importatore di Taranto

Le analisi svolte a seguito dell'operazione della Guardia di Finanza di Macerata hanno riscontrato la presenza di composti chimici che possono produrre una “femminilizzazione” dei neonati maschi e disturbi nello sviluppo degli apparati riproduttivi nei neonati

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Le Fiamme Gialle di Macerata hanno sequestrato circa 300.000 articoli, principalmente giocattoli, che contenevano sostanze pericolose per la salute dei bambini.

Grazie alla costante e proficua collaborazione instaurata con la locale Camera di Commercio, i finanzieri hanno deciso di far analizzare una serie di giocattoli cinesi commercializzati sul territorio provinciale, al fine di verificarne il contenuto chimico e la loro eventuale pericolosità per la salute umana.

sequestro-giocattoli-1-300x216Le analisi di laboratorio, condotte da un centro specializzato su incarico della Camera di Commercio, hanno consentito di appurare la non conformità di molteplici giocattoli fatti analizzare.

Sono infatti emersi una serie di irregolarità, tra cui: il riscaldamento ed il funzionamento anormali; la sovratemperatura delle batterie superiore al limite ammissibile; l’energia cinetica dei proiettili superiore al limite massimo consentito; la presenza di punte acuminate e la marcatura “CE” presente sull’imballaggio non conforme ai requisiti grafici della Direttiva 93/68/CE; il livello di pressione sonora superiore al limite massimo consentito; la mancanza di invio dei rapporti di prova in conformità alle norme EN 71/1/2/3 da parte dell’importatore.

Ma la condotta più grave riscontrata, è stata dovuta alla presenza, in alcuni dei campioni di giocattoli analizzati, di elevate quantità di FTALATI, che sono una famiglia di composti chimici usati nell’industria delle materie plastiche come agenti plastificanti, ovvero come sostanze aggiunte al polimero per migliorarne la flessibilità e la modellabilità. Un loro uso eccessivo, può però produrre una “femminilizzazione” dei neonati maschi e disturbi nello sviluppo degli apparati riproduttivi nei neonati.

Questi giocattoli, pericolosi per l’ambiente e per la salute umana, soprattutto dei bambini, a causa dell’assenza di garanzie di sicurezza dei materiali utilizzati e delle procedure attuate per fabbricarli, costituiscono anche un danno per l’economia nazionale.

L’intervento è stato effettuato nel corso di un’attività finalizzata alla prevenzione nel settore della tutela del mercato dei beni e servizi e del “made in Italy”, nonché a tutela dei consumatori, presso la sede dell’importatore, che si trova in provincia di Taranto, e contestualmente in altre città italiane.

Attese le irregolarità riscontrate è scattato l’immediato sequestro per circa 300.000 giocattoli rinvenuti come giacenze nella sede dell’importatore nonché presso clienti della stessa, ubicati nelle province di Venezia, Perugia e Cosenza.

Il titolare dell’illecita attività è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Macerata e segnalato per i provvedimenti di competenza alla pertinente Camera di Commercio in relazione alle violazioni di carattere amministrativo.



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