Il camino del Cosmari verso la chiusura
tra proposte e rivendicazioni

Reazioni e commenti alla decisione dell'assemblea dei soci del Consorzio

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L’impianto del Cosmari

di Alessandra Pierini

Continua ad alimentare il dibattito la decisione presa dall’assemblea del Cosmari nei giorni scorsi: il tanto discusso e contestato camino del Cosmari sarà spento, a patto che, in questo è stato chiaro il presidente Daniele Sparvoli, venga aperta la discarica di Cingoli e si raggiunga l’obiettivo dell’80% di differenziata (era pari al 65,63% nel 2011). Nell’attesa che l’ambizioso obiettivo venga raggiunto, cittadini e residenti dopo decenni di proteste e battaglie e di secchi “no” di risposta alle loro richieste iniziate già nei primi anni ’80,vedono all’orizzonte uno spiraglio e la possibilità che la causa di quelle puzze che per anni ha ammorbato l’aria che hanno respirato venga definitivamente eliminata.
Mentre la popolazione applaude, la politica si fa avanti per rivendicare i propri meriti. Al di là degli atti formali, di cui si ha traccia (in particolare gli ordini del giorno votati dai consigli comunali di Macerata e Pollenza approvati con l’obiettivo di sollecitare il Consorzio a prendere provvedimenti), centinaia sono gli interventi bipartisan collezionati dall’apertura del camino ad oggi ma ciò che conta è il risultato che comunque non può sollevare da un impegno ancor più grande e significativo nel ridurre la produzione di rifiuti. Nonostante questo molte sono le voci che si sono levate in questi giorni:

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Deborah Pantana (Pdl)

Deborah Pantana, presidente dell’associazione Idea e consigliere del Pdl a Macerata, ricorda il passato e guarda alle sfide del futuro: «Lo scorso aprile quando inviai al Cosmari una richiesta formale di chiusura dell’inceneritore e di avvio di una procedura che ci consentisse a livello provinciale, viste le nuove normative in materia che ci davano come data ultima il 31 dicembre 2012, di continuare la gestione dei rifiuti in maniera pubblica, devo dire che ho incontrato molte resistenze e critiche dai cosiddetti “politicanti addetti ai lavori”, comunque oggi, diciamo tutte le divergenze si stanno sciogliendo sotto il sole caldo di luglio, di questo ne sono molto soddisfatta anche se rimangono ancora molti “se” quindi anche alcune situazioni da risolvere: una è l’acquisto della Smea, un operazione necessaria ed in questo momento indispensabile proprio per il Consorzio Cosmari. Ricordo gli anni in cui i nostri consiglieri di circoscrizione di Sforzacosta, Pecchia e Calvani, chiedevano a gran voce di prendere provvedimenti perché la “puzza” rendeva impossibile vivere in quel quartiere e che l’indennizzo che ogni anno il Cosmari erogava al Comune di Macerata fosse reinvestito nella frazione, ma come sempre un velo di silenzio scendeva in quanto della questione Cosmari non se ne doveva parlare. Quella dei rifiuti è una sfida che i Comuni non possono permettersi di non cogliere, sia per l’impatto che ha sulle tariffe che pagano i cittadini e le imprese, sia per la valenza economica ed occupazionale che tale settore assume e determina nel nostro territorio provinciale. I Comuni saranno chiamati a breve a fare una scelta politica per il futuro della gestione dei rifiuti nella nostra provincia: vanno quindi individuate le migliori e le più avanzate tecnologie che abbiamo a disposizione, con l’obiettivo di chiudere il cerchio della filiera del recupero dei rifiuti con la realizzazione di impianti di riciclaggio, in collaborazione anche con imprese private, al fine di reinserire sul mercato del riciclo le materie prime secondarie recuperate attraverso la raccolta differenziata. Carancini in qualità di sindaco del Comune capofila, finchè esisterà la provincia di Macerata, deve assumere delle decisioni, condivise con i comuni che sono toccati da vicino dal problema del Cosmari, che vadano nella direzione di un evidente cambio di marcia che tenga conto della tempestività degli interventi su politiche per la riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata, riciclo e riuso, impianti di recupero energetico della frazione organica e impianti di smaltimento finale, soluzioni sempre meno “impattanti” e più attente e sensibili alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini».

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Marco Menchi

Immediata la risposta del consigliere del Pd Marco Menchi: «Si poteva prevedere che lo sport nazionale della salita sul carro dei vincitori non avrebbe risparmiato anche la nostra vita politica cittadina ma certo alcune dichiarazioni della consigliera Pantana sulla scelta dei sindaci del Cosmari di programmare temporalmente la chiusura dell’inceneritore e la “vittoria” sulle puzze nella frazione di Sforzacosta supera il limite della decenza facendo impallidire anche il più spinto degli atti di propaganda. Ciò necessita di alcune puntualizzazioni. Nessuna volontà politica ha mai manifestato il Pdl sulla questione inceneritore ovvero sul grave problema dei cattivi odori a Sforzacosta: anzi l’azione dei consiglieri comunali è stata di totale disinteresse e di intralcio. Ed infatti, nessun cenno giá nel programma elettorale a differenza di quello del centro sinistra del sindaco Carancini. La consigliera Pantana e tutto il Pdl, non paghi di ciò, sia in occasione della delibera di indirizzò del 14 febbraio 2012 che sull’ordine del giorno discusso in consiglio il 12 marzo 2012 sui delicati temi di inceneritore e puzze piuttosto che impegnarsi e “metterci la faccia”, così come ha fatto direttamente il sindaco Carancini la maggioranza consiliare , i consiglieri dell’ Udc ma direi anche alcune opposizioni responsabili come la lista Ballesi e Macerata nel cuore, hanno preferito abbandonare l’aula non votando gli atti politici di impulso che hanno fatto da presupposto alla discussione all’interno del Cosmari, poi sfociata nella storica decisione di venerdì scorso. Credo convintamente che a vincere in questo caso siano stati i cittadini ma quel che è certo è che essi non dovranno dire grazie al Pdl. È vero piuttosto invece che la fortissima battaglia per lo spegnimento dell’inceneritore e l’abbattimento dei cattivi odori debba ascriversi a questa amministrazione che li aveva tra gli obiettivi amministrativi e che ha lavorato in perfetta sintonia con il comune di Pollenza, a cui si sono mostrati sensibili anche i sindaci del Cosmari e il Cosmari stesso a cui va riconosciuto, specie per i cattivi odori, un concreto impegno ma, per onestà amministrativa, sulla forte spinta delle amministrazioni di Macerata Pollenza nonché delle due comunità e dei comitati che ad esse hanno dato grande sostegno».

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Il consigliere Giacomino Piergentili (Idv)

Sul tema interviene anche Giacomo Piergentili, capogruppo IDV consiglio provinciale Macerata: «Finalmente  l’inceneritore Cosmari si avvia allo spegnimento, finalmente si ascolta ciò che  l’IDV sollecita da tempo. Già a gennaio infatti il nostro partito ha presentato una mozione in questa direzione per dire basta all’inquinamento provocato dal funzionamento del termovalorizzatore per tutelare invece i cittadini che non ce la fanno più a convivere con un livello di tossicità oltre i limiti tollerati, come riportato a chiare lettere nelle relazioni  redatte dall’Arpam. L’IDV denuncia da mesi sia le irregolarità provocate  da una cattiva gestione dei rifiuti da parte del Consorzio sia la possibilità di incidere negativamente sulla situazione sanitaria delle zone  interessate dall’inceneritore. Ed oggi quella risposta risolutiva che da tempo incalziamo  si concretizza con lo spegnimento del “camino”, come deciso dall’assemblea dei soci dopo tante chiacchiere. Chissà perche il PD, nell’ultimo consiglio provinciale, ha votato contro una nostra mozione che prevedeva la spegnimento del camino? Forse un problema di paternità dell’iniziativa, dato che ora sono d’accordo. Dopo il voto dell’ordine del giorno per interrompere in via definitiva il lavoro del termovalorizzatore,  ora però si proceda celermente con la realizzazione della discarica a Fosso Mabiglia in quanto unica garanzia dello spegnimento effettivo dell’inceneritore. E’ con enorme soddisfazione che  l’IDV vede accolte le proprie istanze con la consapevolezza che adesso si aprirà una nuova fase per il  Consorzio  con l’obbiettivo di migliorare radicalmente l’impatto ambientale prodotto  e studiare soluzioni economicamente vantaggiose per la comunità. A questo punto ci auguriamo che si intraprenda la strada delle tecnologie alternative senza combustione al fine di ottenere benefici a livello ambientale sanitario ed economico».

 

 

 

 

 



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