di Alessandra Pierini
E’ stata la musica reggae ad aprire la giornata dell’orgoglio precario, andata in scena, questa mattina davanti al tempio cittadino dell’opera, lo Sferisterio, tempio dell’opera. I protestanti, un centinaio tra aderenti alla Cgil, a Officina Universitaria e alla Rete degli Studenti Medi, hanno issato le loro bandiere, hanno fasciato il monumento di striscioni che con le scritte a caratteri cubitali hanno richiamato i diritti dei lavoratori tutti e dei precari in particolare. Il corteo di giovani e meno giovani ha sfilato a più riprese lungo la rotatoria di piazza Nazario Sauro, bloccando a più intervalli il traffico e distribuendo volantini. Il rituale della protesta, insomma, si è ripetuto anche a Macerata mentre a Roma, il Senato iniziava la discussione sulla riforma Fornero. «Siamo scesi in piazza – hanno spiegato- per occupare simbolicamente la zona simbolo di questa città, il luogo cartolina che oggi abbiamo trasformato in rappresentazione vivente del disagio che le giovani generazioni sono costrette a subire quotidianamente. Hanno tolto ai padri ma non hanno restituito ai figli».
Alla manifestazione contro la precarietà ha preso parte anche Camilla, 18 anni, studentessa che lavora pur continuando ad andare a scuola: «Il mio primo impatto con il mondo del lavoro non è stato dei migliori. Quando lavori senza contratto, i datori di lavoro possono pretendere qualsiasi cosa. Immagino quindi quanto deve essere dura per chi ha terminato un corso di studi, magari universitario, non vedersi riconoscere capacità e lavoro». Altro tema caldo è quello di stage e tirocini: «Molto spesso – spiega Michele, stagista in una banca – gli stagisti si trovano a sostituire i lavoratori, senza alcuna garanzia nè futuro. In più lo stage spezza il ritmo di studio e in certi casi si ripete all’infinito».
(Foto di Guido Picchio)
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Pensionati e studenti medi, altro che precari! L’ennesima messa in scena…
E’ squallido che vi riempiate la bocca di termini che non vi appartengono!
Io sono precario da 8 anni e di sicuro non mi sento rappresentato da questa gente. Ringrazio Dio che da 8 anni lavoro invece di stare seduto in mezzo alla strada a ostruire il traffico, con i miei genitori che mi pagano gli “studi” . Meglio precario che disoccupato mi sono sempre detto. Questa gente, lo si riconosce dalle loro bandiere, vogliono leggi che trasformano la precarietà in disoccupazione. Il loro falso buonismo e ideologia d’altri tempi rappresentano il principale motivo a che in Italia ci sia precarietà e disoccupazione. Spero che il Governo faccia una riforma seria del mercato del lavoro rendendolo più flessibile sia in entrata che in uscita, solo così si combatterà la disoccupazione in primis e poi il precariato. La disoccupazione nel nostro sistema economico è apparsa appena è entrato n vigore lo Statuto dei Lavoratori. Prima l’economia italiano era tra le più vivaci d’Europa, da quel momento un declino costante. Intanto le aziende scappano dall’Italia spaventate da leggi sempre più restrittive, sindacati sempre più estremisti e partiti sempre pronti a fare demagogia e rempirsi il petto con i diritti dei lavoratori.
Libertà economica, sociale, culturale, religiosa, sindacale, ecc… questo ha bisogno l’Italia per ripartire.
Che l’occupazione si formi con la flessibilità è una di quelle balle colossali che anche i cinesi ci hanno riso sopra.
Mi auguro che questo governo non tocchi nulla, perché non rappresenta nessun lavoratore.
@ipno
Le balle le racconti tu. Nel Mondo se vai a guardare i sistemi economici che hanno bassi tassi di disoccupazione sono proprio quelli che hanno un’alta flessibilità nel mercato del lavoro. Dato che le assunzioni le fanno gli imprenditori, occorre le creare le condizioni migliori e gli strumenti più adatti affinchè questi siano incentivati ad assumere e non essere terrorizzati a prendere qualcuno perchè poi non sannno, un domani, come mandarlo via. Faccio un esempio che una volta sentii su Radio Radicale. Un esempio fatto Antonio Martino: se ci fosse una legge che obbligasse due persone a sposarsi dopo il primo appuntamento senza che ci sia più la possibilità di interrompere la loro unione, secondo te cosa succederebbe? All’inizio i matrimoni aumenterebbero, finendo tutti o quasi tutti male. Progressivamente aumenterebbero gli incontri clandestini per paura delle autorità e così via.
Per quanto riguarda la Cina: prendi a modello la Cina per caso? Un paese dittatoriale, unico paese al Mondo dove esiste veramente un capitalismo senza alcun controllo. Francamente i modelli che mi ispirano sono altri e sono modelli Liberali, Liberisti e Libertari. Viva la libertà in tutti i campi, abbasso la burocrazia e l’oscurantismo.
@pigi79
Nessun imprenditore estero, cinese, americano o europeo che sia, ha mai affermato che la legge italiana sui contratti di lavoro potesse frenare gli investimenti. Al contrario tutti si sono preoccupati di:
-giustizia lenta e inefficace
-corruzione politica a livelli insostenibili
-penetrazione mafiosa
-infrastrutture viarie non adeguate
-banda larga insufficiente
Però che si è fatto subito? Perché?
In italia ci sono gli strumenti per valutare le persone sul posto di lavoro prima di far contratti a tempo indeterminato. Non raccontiamo balle.
La flessibilità non è causa di occupazione, semmai è il contrario: proprio quando c’è molta occupazione (e stipendi da primo mondo) si può ragionare in termini di flessibilità.
@pigi78
Caro Pigi78 le tue chiacchierette da bar dimostrano che non sai di che cosa stai parlando caro mio. SECONDO IL SOLE 24 ORE (noto giornale marxista leninista) la crisi endemica che differenzia la nostra crisi dalle altre europee è dovuta in gran parte alla dequalificazione del lavoro subordinato che la iper flessibilità degli ultimi decenni ha inesorabilmene prodotto. Tale dequalificazione ha prodotto da una parte la poca produttività delle aziende che preferiscono lucrare sulla precarietà piuttosto che investire in formazione e qualificazione del lavoratore, e dall’altre ha prodotto una massa di giovani e meno giovani precari che hanno cambiato cento lavori senza avere nessuna conpetenza specifica. Anche Draghi BCE (noto militante dell’area antagonista) ha ammonito le aziende italiane, colpevoli a suo avviso di avere investito negli ultimi anni più in movimenti speculativi che in sviluppo ed in ricerca limitando di fatto la redistribuzione della ricchezza sul territorio nazionale. Neanche gli shiamani dell’ultra liberismo credono più alla barzelletta della flessibilità…..Perfavore!!!!!!
Lavoro ormai da molti anni e in questo ultimo periodo le cose non vanno certo bene, ieri passando per tornare a casa ho visto queste 10 persona davanti allo sferisterio, come ha già fatto notare Lupo Alberto, pensionati c e studenti dalle facce almeno trentenni mantenuti dalle loro famiglie (certo che è bella la vita se vi mantengono fino a 30 anni all’università, ci credo che vanno a manifestare almeno perdono un’altro po di tempo) bhè è chiaro che se dopo i trenta questa gente farà fatica a trovare lavoro non se la dovrà prendere con nessuno…se fossi un datore di lavoro è chiara che prenderei un giovane 24enne impegnato nivee di uno che ha fatto il mantenuto all’università e quando si è svegliato rivendica un posto di lavoro!!
Caro Master, tranquillo che i ragazzi troveranno sicuramente lavoro, uno di loro fa già il sindacalista (precario) della Cgil. Io credo comunque che il problema esista, che non sia come dice Pigi78, concordo con Rino Pace ma gli chiedo: “Cosa ha fatto la Cgil contro il precariato?”
In concreto, intendo… Non questa misera manifestazione!!!
@rino pace
Dunque in Italia esiste una iper flessibilità nel mercato del lavoro? Non mi ero accorto!!! E’ facile prendere gli articoli che ti fanno comodo del sole24ore tra diecimila che non fanno al caso tuo.
Dunque cosa proponi? Nazionalizzare le industrie? Se gli imprenditori hanno convenienza ad assumere, assumono altrimenti non assumono. Se va bene si tengono quelli che hanno altrimenti vanno ad investire in Slovenia o Croazia. Quelli che adesso sono precari prima della riforma Biagi erano disoccupati.
Secondo me, non sai di cosa parli… Se fosse lontanamente vero quello che dici, gli inoccupati in Italia non sarebbero 5 milioni e mezzo…