Il Serralta è giunto all’ultima sosta del campionato dopo un pari casalingo che è stato tanto inatteso quanto deludente e così sono venuti meno i buoni propositi dei gialloblù che avrebbero voluto tornare alla vittoria, anche per cambiare l’inerzia di un periodo non all’altezza. Il momento poco brillante del Serralta, dunque, continua con la squadra che non sembra aver ritrovato il giusto spirito e la necessaria concentrazione per ritornare coriacea e convinta come prima ed a testimonianza di ciò parlano i risultati (7 punti fatti su 18 a disposizione in 6 gare conseguenza di 2 successi, 1 pareggio e 3 sconfitte). Numeri che non possono soddisfare ambiente e squadra che, pur continuando a mantenere il secondo posto e concrete chance di play off, deve chiudere l’annata in maniera diversa. L’imperativo per gli ultimi 5 impegni è quello di invertire la rotta trovando quegli stimoli fondamentali per portare a termine la volata che mette in palio il secondo posto. Chi dovrà mettere in pratica sul campo le buone intenzioni sarà il gruppo intero e di ciò se ne fa portavoce uno dei leader e pilastri, ovvero capitan Giacomo Natali. “Nell’ultima partita – dice Natali – ho visto una squadra che ha fatto vedere di essersi seduta, che ha perso stimoli, cattiveria agonistica e questi aspetti sono emersi non solo nell’ultima occasione, ma anche prima quando il raggiungimento del secondo posto ci ha fatto da freno, da blocco psicologico e tutti noi siamo calati, accontentandoci di quello fatto ed ora in campo giochiamo tanto per farlo, senza forza, grinta e rabbia, cose che prima c’erano a grandi dosi e che ci erano state utili per raggiungere una posizione importante in classifica, mentre ora mancano e invece ci servirebbero molto”. Quali i rimedi? “Rimboccarsi le maniche, lavorare bene, a fondo e dimenticare questo momento difficile puntando sulla forza e sulla compattezza del gruppo. Sarà doveroso, poi, farsi un bello esame di coscienza, chiaro e profondo, per poter capire dove la squadra sbaglia e le cose che non vanno e da lì ripartire per migliorare. Lancio, inoltre, un appello a tutti da capitano dicendo che ognuno deve ritornare a pensare ai propri errori senza guardare agli altri e questo ci consentirà di crescere singolarmente e come gruppo”. Giacomo, dalle tue parole emerge che il problema sia solo mentale: “Penso di sì, poiché non vedo altri ostacoli, tanto meno quello atletico considerando che abbiamo dimostrato di stare bene e di correre tanto in partita per tutti i 90’ anche in queste ultime gare dove magari non abbiamo raccolto i frutti sperati per scarsa lucidità e poca rabbia nell’andare a cercare il gol”. Ipotizzando che non riusciate ad arrivare secondi, come prendereste tale risultato ? “Non certo bene-risponde Natali-soprattutto per il fatto di essere lì a sole 5 gare dalla fine; inoltre mancheremmo l’obiettivo principale per il quale ci stiamo battendo da tempo e svanirebbe un traguardo prestigioso che fino a poche giornate fa sembrava sicuro ed ora è un po’ più a rischio. Infine saremmo delusi sia per noi, che non miglioreremmo il risultato degli altri anni, che per la società, che vedrebbe svanire il miglior piazzamento della sua storia in ambito play off”. Quindi per arrivare secondi serviranno…..: “Serviranno secondo me almeno 10 punti sui 15 rimasti ed il fatto di giungere secondi lo ritengo fondamentale specie questo anno con la nuova formula dei play off e perché avremmo da sfruttare il fattore campo che è sempre un vantaggio non da poco in simili partite”. Giacomo, obiettivo questo comunque alla portata del Serralta: “A parte tutto credo proprio di sì, anche perché la squadra ha dei valori assoluti e l’ha ampiamente dimostrato e poi ritengo che basti poco per tornare ad essere quelli di qualche settimana fa; tuttavia non sarà semplice riuscire nell’impresa, anche se il calendario sembra dalla nostra, ma non mi fido molto delle prossime avversarie che saranno tutte agguerritissime dovendo fare punti per la salvezza e quindi venderanno cara la pelle senza fare regali e saranno ostacoli difficili da superare”.
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