Da una nostra lettrice, Liana Paciaroni, riceviamo:
Quando si parla di mala sanità spesso si intende soltanto ciò che riguarda l’ente ospedaliero rappresentato da medici e infermieri. In effetti, oggi, entrare in ospedale, non è più un terno al lotto ma un vero e proprio superenalotto! Nel mio caso invece, almeno per questa volta, non posso lamentarmi del personale ma di tutt’altra cosa. Mercoledì sera, a seguito di una brutta caduta, abbiamo portato mia madre al pronto soccorso e siamo rimasti lì fino a tarda mattinata del giorno dopo. Durante l’attesa per i vari accertamenti, abbiamo visto arrivare prima una pattuglia di polizia, poi i carabinieri e abbiamo scoperto che era per un motivo tanto futile quanto importante: le sbarre del parcheggio erano bloccate!
Le forze dell’ordine nella notte hanno avuto almeno otto chiamate da persone, giustamente arrabbiate, perché rimaste chiuse nel parcheggio interno senza nessuna possibilità di uscita: perfino una famiglia con un bimbo di tre anni e un’infermiera fuori servizio ma reperibile durante la notte che invece è rimasta bloccata fino al mattino. Alla cassa del parcheggio non c’era, e non c’è, alcun recapito per chiamare qualcuno e nessuno è riuscito a rintracciare un responsabile per risolvere il problema.
Si poteva pensare che ci fosse un guasto e non fossero riusciti a sistemarlo prima della chiusura serale mentre, invece, visto che alla riapertura della cassa, le sbarre funzionavano perfettamente, abbiamo capito che si erano “semplicemente” dimenticati di attivare il meccanismo notturno che ne permette l’apertura tramite un pulsante apposito.
Come se questo non bastasse, tutti coloro, me compresa, che sono andati a lamentarsi con la cassiera del parcheggio , si sono trovati davanti un muro di indifferenza e di silenzio, tutt’al più spezzato da sorrisini ironici e risposte del tipo “sono arrivata ora, che ne so se la notte funzionavano!” Ad esclusione dell’80% del reparto di ginecologia, tutto l’ospedale è un luogo di sofferenza, spesso non solo per chi sta male ma anche per familiari, parenti e amici e trovare situazioni del genere non fanno altro che aggravare un momento di disagio e di dolore, senza contare guai di vario genere..
Molto spesso basterebbe soltanto un sorriso, che non costa niente regalare, per alleggerire un momento spiacevole e basta solo un minimo di disponibilità per rendere meno triste un momento di per sé assai pesante.
Ma, in questo caso, bastava solamente un minimo di rispetto verso gli utenti che pagano saporitamente un servizio che in questo caso è stato un grave disservizio con conseguenti danni a terzi .
Liana Paciaroni
***
Ottorino Latini, anche lui di Macerata, scrive invece sulla diversa tempestica necessaria per effettuare un elettrocardiogramma a pagamento e uno con le normali liste di attese:
Premetto che per mia sfortuna sono un soggetto esente da Ticket. Il giorno 28 marzo ho prenotato al Cup di Macerata l’ecocardiogramma e l’elettrocardiogramma con prova da sforzo, appuntamento per il giorno 22 giugno alle ore 8.00 e alle ore 11.40 per i due esami (quasi 3 mesi).
I primi di maggio ricevo una telefonata dove mi si comunica che nel giorno indicato per l’appuntamento, nella struttura ospedaliera non è disponibile lo specialista, pertanto l’appuntamento per l’elettrocardiogramma da sforzo è stato spostato al 6 luglio presso la Clinica privata di Marchetti.
Il giorno 17 giugno ricevo un telegramma dal call center, dove mi si comunica che l’ecocardiogramma del 22 giugno , causa indisponibilità del professionista, è stato posticipato presso la clinica Marchetti per il giorno 10 ottobre 2011 ( a distanza di quasi 7 mesi dalla prenotazione).
Il 22 giugno, chiedo al Cup di Macerata se c’è disponibilità di accedere ai sevizi di cui ho bisogno anche a pagamento , si , con € 170,00 i servizi sono disponibili il 27 luglio p.v.
A questo punto devo solo ringraziare il responsabile che ha orchestrato questo balletto e si permette impunemente di giocare con la salute delle persone , anche perché ne sono certo, qualora ne avesse bisogno lui o qualche suo familiare, di certo non aspetterebbe 7 mesi per un esame”.
Ottorino Latini
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Per un’ecografia non c’è posto fino a novembre, ma a pagamento da ieri che abbiamo telefonato oggi già c’era un posto, con 50 euro naturalmente….. confido un giorno in una giustizia divina, almeno quella….
Caro signor Ottorino,
ringrazi la buona sorte: l’impossibilità di effettuare l’esame a Macerata forse la porterà in quel del Cardiologico di Ancona, dove se non altro affogherà in acque alte. Ovviamente, lo scrivo con amarezza, piegando sul sarcasmo una situazione che è davvero penosa e insopportabile.
Quanto alle sbarre chiuse… forse si tratta di una proprietà esoterica delle stesse, al fine di trattenere tutti quelli che – entrati a diretto contatto con il nostro ospedale – ne fanno la fuga a gambe levate!
Una vergogna, con mio figlio di 3 anni ferito mi hanno rimandato a casa alle 1 di notte ero li dalle 11 circa, come se non bastasse ci siamo ritrovati incastrati dentro al parcheggio con le sbarre bloccate.
Solo grazie all’aiuto di una volante della polizia siamo riusciti ad uscire dopo più di un’ora per giunta contromano.
Io mi chiedo chi è che ha dato la concessione dei parcheggi a quella ditta, che non ha nessun recapito telefonico, nel sul gabbiotto ne sugli scontrini.
La cosa triste è che all’interno dell’ospedale nessuno sapeva nulla di come poter uscire, ci siamo trovati abbandonati a noi stessi!!!
E’ una vergogna oltre che una indecenza, puo essere che nessuno poteva medicare un bimbo di 3 anni? Il giorno dopo ci hanno messo 5 minuti a medicarlo dopo una attesa di 1 ora! Può essere che una ditta faccia una dimenticanza così pesante senza che nussuno prenda provvedimenti?
Sono rimasto scorcetato.
Ringrazio CM per aver riportato l’accaduto!!
la sanità pubblica è ormai solo un illusione, se si è davvero malati e si ha bisogno di eseguire accertamenti urgenti l’unico modo è pagare!!!! Noi che critichiamo il sistema sanitario americano ci troviamo ad averne uno che non nelle intenzioni ma nei modi lo ricalca.
Per la vicenda del parcheggio … no comment!
In quel parcheggio, inoltre, c’è un mucchio di gente che parcheggia su due posti.
Una volta ho protestato al gabbiotto e mi hanno anche risposto male. Naturalmente li ho mandati a quel paese, ma il risultato è rimasto lo stesso. Loro non possono fare nulla e nemmeno i vigili.
Insomma il prepotente di turno parcheggia come vuole e nessuno gli dice nulla.
Complimenti per la gestione oculata e rispettosa dell’utente!!
Cmq ci tengo a ringraziare gli addetti al prontosoccorso perchè penso che anche loro sono vittime di una disorganizzazione che viene dall’alto! Ci tengo a precisare perchè chi lavora in quel reparto si spacca in2 per dare un servizio dignitoso nonostante le vistose carenze organizzative.
Caro Sig. Paolo Renna
io ritengo che tanti si spaccano veramente in due e tanti non fanno nemmeno per mezzo.
Anche in questo è un terno al lotto in base a chi capita di turno.
L’ultima volta che sono capitata io in ospedale, una bella neo dottoressa, troppo impegnata a parlare di cose sue, mi ha fatto una diagnosi su un’ecografia non mia: a me non l’avevano nemmeno fatta!!
L’altro giorno, invece, a mia madre è capitata una dottoressa da baciare ad ogni passo!
E’ disgustoso, per un argomento come la salute umana, dover amaramente ammettere che “è una questione di fortuna”.
Liana Paciaroni
Per quanto riguarda ciò che riporta il Sig. Latini vorrei aggiungere che è inammissibile quanto vero!
Illeggibile per quanto triste la sua frase “per mia sfortuna sono esente da tichet” in questo caso danno e beffa: se è esente da tichet un motivo c’è e non è mai un bel motivo…. ma per curarlo non c’è posto!
Io posso aggiungere che, essendo dipendente, prima pago le tasse e poi, se ci rimane, prendo lo stipendio…. con la sanità è la stessa cosa: prima pago, se ho i soldi, e poi mi fanno gli accertamenti!!
Non è per lamentarsi sempre di tutto, io non mi lamento di non avere la villa o la macchina di grossa cilindrata, ma mi lamento, e con me saranno d’accordo in tanti, di non potermi sempre permettere visite e cure per vivere degnamente come ogni persona merita, indipendentemente dalle capacità economiche.
Invece oggi se hai i soldi ti curi, guarisci e vivi, se non te lo puoi permettere puoi anche crepare!
Liana Paciaroni
Non mi meraviglia il contenuto di quest’articolo. Mi meraviglia quando sento le interviste dei dirigenti delle Asur (250.000 euro lordi all’anno) che le cose vanno tutte bene e si cerca di migliorare. Questo mi dà tanto fastidio!!!
Per il Signor Renna: sono anni che si dice che il pronto soccorso di Macerata deve essere ampliato sia in stanze che forse di personale. IL problema è il seguente: un Dirigente Asur nominato politicamente dalla Giunta della Regione Marche come può andare ad Ancona a protestare a fare una manifestazione all’Assessorato alla Sanità quando è stato proprio l’Assessore a nominarti!!!!
Spero di essermi spiegato. Vorrei che si ritornasse ai vecchi comitati di gestione che gestivano le allora USL fino al 1993. Le allora USL venivano gestite da amministratori/politici del territorio.
@Fabio _rossi
Questo è il risultato del laboratorio marche che tanto decantano!! In fin dei conti perchè ci si lamenta dopo averlo impiantato anche in provincia?
Meditate gente meditate!!!
@ Renna (per la sua risposta al sig. rossi)
Se alla Regione per ipotesi c’era il centrodestra NION SAREBBE CAMBIATO NULLA poichè il dirigente (sarebbe stato nomionato dal centrodestra) e NON sarebbe andato ad Ancona a protestare a fare una manifestazione all’Assessorato alla Sanità quando è stato proprio l’Assessore a nominarti!!!!
A proposito del Pronto Soccorso, anch’io vorrei spezzare una lancia in favore. Nonostante guasti, ritardi, attese spesso interminabili, ci sono operatori (medici e paramedici) scrupolosi. Solo che – come giustamente precisa Paolo Renna – sono in organico “di sopravvivenza”, per così dire, a fronte di un lavoro notevolissimo. Però come reparto funziona. E’ ai piani superiori, che cominciano i guai… Ovviamente parlo sulla base di una ricca e circostanziata aneddotica.
Con questo articolo avete scoperto l’acqua calda! Che le liste d’attesa siano lunghissime mentre andando a pagamento si fanno subito gli esami non è una novità e soprattutto NON è un’anomalia maceratese. In tutta Italia è così, non è l’ospedale di Macerata che non funziona in questo, è la totalità del sistema che è sbagliato.
Quanto al parcheggio in questione vorrei far notare che benchè esso sia ADIACENTE all’ospedale NON è gestito dalla struttura ospedaliera (se non erro dovrebbe essere del comune) e il personale dell’ospedale ha fatto quanto in suo potere per rintracciare chi fosse responsabile del detto parcheggio. Che la sanità maceratese abbia delle problematiche non è una novità (come non è una novità che quasi tutta la sanità a livello nazionale sia incasinata) ma qui stiamo scadendo nel ridicolo: vi rendete conto che avete fatto un articolo contro l’ospedale quando i disservizi di cui parlate non dipendono da esso?
cara Roberta sei di parte? perkè non è vero ke l’ospedale d mc ha dei prezzi x il parkeggio quasi da strozzinaggio?! e poi x carità le liste d’attesa sono ovunque. oggi ammalarsi è un lusso, mentre l’America ha fatto una riforma ke è una rivoluzione, noi anzikè migliorarci offriamo assistenza al momento del bisogno solo a pagamento. perkè se io oggi kiedo una tac prescrittami da un medico nn posso trovar posto tra 6 mesi faccio prima a morire. vorrei però anke dire ke è importante e molto spesso nn praticato ke ki prenota un esame e poi nn s presenta s dimentica anke d disdirlo… ke amarezza!
Daniela, non sono di parte. Purtroppo ho dovuto girare da utente ospedali sia della provincia che di altre regioni e posso assicurarti che è così quasi ovunque. Non dico che sia giusto ma far passare il messaggio che questo sia un problema dell’ospedale di Macerata è UNA BUGIA e le bugie non fanno bene nè all’ospedale stesso nè agli utenti. E’ prassi consolidata (e ingiusta) in tutta Italia quella del “se paghi ti curi subito altrimenti aspetti quando c’è un posto libero”. Quanto al parcheggio l’ospedale ha un solo parcheggio di sua proprietà ed è quello per disabili, malati oncologici, e dializzati e si trova all’ingresso principale ed è completamente gratuito. Il parcheggio “dell’ospedale” che è citato in questo articolo ripeto, NON è di proprietà dell’ospedale e NON è gestito dal personale dell’ospedale e l’ospedale non ci prende un euro su quei prezzi. Ripeto il mio pensiero: si dà la colpa all’ospedale per 2 cose che non dipendono da esso. Vogliamo protestare? Va benissimo, ma facciamolo nelle sedi e con le modalità giuste in modo che le nostre lamentele vadano a buon fine e le cose migliorino
Sig.a Roberta rilegga meglio gli articoli
Io non ho affatto detto che il parcheggio è dell’ospedale nè da esso gestito, questo, comunque, non esime chiunque ne sia responsabile, dal mettere in tali condizioni di disagio chi usufruisce del servizio.
Oltretutto a pagamento saporito e in un luogo dove la gente non va né per piacere nè per divertimento!
Inoltre di ospedali che funzionano in Italia ce ne sono molti perchè gran parte del funzionamento spesso dipende da chi lo dirige, non a caso in molti ospedali alcuni reparti funzionano e altri no.
Solo per fare un paio di esempi, provi a verificare a Busto Arsizio (VA), oppure per dirne uno più vicino, provi a Villa Pini a Civitanova.
Che la sanità in Italia sia un gran macello questo è risaputo ma, non a caso, l’hanno denominata “azienda ospedaliera” proprio perchè funziona come le aziende private: vanno a gonfie vele o falliscono a causa della migliore o peggiore gestione di chi nè a capo e di chi ci lavora dentro!
Liana Paciaroni
Da anni ormai, purtroppo, l’indirizzo politico della sanità in Italia va verso la sanità privata cercando di demolire quella pubblica. Mentre Obama cerca di realizzare una sanità pubblica, noi stiamo politicamente distruggendo quello che avevamo e che, come il sistema pensionistico, ci era invidiato da tutti. I tagli alla sanità costringono le regioni a continui tagli sui costi fino ad istituire per i dirigenti dei premi in base ai risparmi che vengono fatti nei reparti e qui’ , chiaramente, puo’ per questo accadere di tutto, come addirittura cercare di risparmiare sulle terapie del dolore. L’attuale politica vuole che gli ospedali siano gestiti, sotto il profilo del profitto, come un’azienda. Contano enormemente i risultati economici dimenticando che l’interesse dei cittadini è invece quello dei risultati sanitari. I vecchi pescatori dicono che il pesce comincia sempre a puzzare dalla testa. Sono vecchi e saggi ed hanno ragione. Noi critichiamo le braccia (le regioni,le aziende locali) ……dimenticando appunto che il pesce comincia a puzzare dalla….testa.
Credo che nessuno voglia in Italia tagliare la sanità pubblica. La realtà è che mal gestita e vi sono un sacco di sprechi. Un esempio pratico: è possibile che un medico di base per il periodo estivo faccia un orario del genere? Lunedì,martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 12.30 !!!Lo stipendio credo che lo prenda intero. Quindi la cosa da fare è la razionalizzazione della spesa per prima cosa.
Per esperienza personale posso invece dire che determinate strutture funzionano benissimo e sono al top. Ho avuto la disgrazia di subire un infarto ed un’operazione al cuore con 5 by pass al Lancisi di Ancona: 20 giorni di degenza da albergo a 5 stelle. Purtroppo all’opinione pubblica vengono riportati i fatti negativi che possono accadere ma mai i fattori positivi!