Maceratese, l’obiettivo
è il sestultimo posto

Lo strano meccanismo dei play out
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Paci

Il presidente della Maceratese Massimo Paci preoccupato per l'andamento della sua squadra

 

di Enrico Maria Scattolini

Queste considerazioni sono dedicate a chi ancora tifa biancorosso. Probabilmente sono rimasti in pochi o forse no, se si rammentano le urla d’incitamento che improvvisamente ieri pomeriggio hanno scosso il silenzio tombale dell’Helvia Recina dopo il pareggio di Bonsignore. Io dico che al cuore non si comanda, al di là delle critiche che società e squadra (più la seconda che la prima) quest’anno si sono ampiamente meritate. Sta di fatto che, fuori dai proclami di Paci e soci, più che vincere domenica a Chiaravalle con la Biagio Nazzaro, realisticamente la Maceratese debba puntare a raggiungere il sest’ultimo posto in classifica per dare un senso pratico ai play-out. Inevitabili! A mio avviso e di tanti altri non costretti, domenicalmente, a recitare il solito copione di ottimismo, poi puntualmente smentito dai fatti. Perché il traguardo raggiungibile è la sest’ultima posizione in classifica? Perché salvo accadimenti che spiegherò più avanti, il campionato 2010/2011 si concluderà con cinque retrocessioni (contro le quattro classiche), dal momento che sembra inevitabile la retrocessione del Fossombrone dalla serie D.

Testa

L'attaccante della Maceratese Davide Testa in azione

Due da quelle dirette, come al solito: Urbino, già matematicamente condannato,e Sangiustese; tre dai due spareggi che saranno affrontati dalle formazioni piazzate appunto fra la sest’ultima e terz’ultima posizione. Non ci sarà però la finale fra le due vincenti. Si salverà, se non perdente, quella meglio classificata. Appunto la sest’ultima, che giocherà contro la terz’ultima del girone e quindi dovrebbe avere vita piuttosto facile, contro un avversario demotivato per mancanza di attese concrete. Ciò, va sottolineato, a prescindere dal verdetto dell’altro scontro fra quint’ultima e quart’ultima, che avrebbe rilevanza soltanto nel caso di sconfitta della  migliore classificata dei play-out. Queste le regole, che però vanno contestualizzate. Nel senso che potrebbero essere mitigate nel caso in cui lo scenario non fosse di una sola promozione nel torneo nazionale dilettanti (Ancona o Fermana), ma di due (Ancona che riesce a spuntarla in Coppa Italia, dove ha già raggiunto la semifinale e Fermana, la quale ospiterà  i dorici al “Recchioni” nell’ultimo turno stagionale, probabilmente con un solo punto di ritardo, in campionato. Con l’ulteriore variante di un Tolentino brillante nei play-off. In tal caso, ovviamente, si tornerebbe a due posti/salvezza. Lo scenario potrebbe essere ancor più brillante, per la Maceratese, laddove si dovesse ripetere quel che si è verificato negli ultimi campionati (Sambenedettese, Ancona e Sangiustese): lo scivolone di una big marchigiana dai professionisti, ma non mi pare sia il caso di gufare con i corregionali. Piuttosto, agli appassionati biancorossi, pochi o tanti che siano rimasti, è richiesto un grosso sacrificio: tifare nell’ordine per l’Ancona (ma non troppo, perché i dorici dovrebbero trionfare soltanto in Coppa Italia), Fermana (scudetto) e Tolentino (play-off). Lo so che non è poco; forse più difficile che giocarsela sul campo. Il che è tutto dire.

 

Gilberto-Pierantoni

L'allenatore della Maceratese Gilberto Pierantoni



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