Un gruppo di artisti (Giulia Carraro, Petra Lange, Egidio Del Bianco, Paolo Gobbi, Sandro Piermarini) interviene in merito al monumento dedicato a Padre Matteo Ricci. Per ora i 300.000 euro già deliberati dalla Fondazione sono stati dirottati, su richiesta del Vescovo, per il restauro della Chiesa di San Giovanni. Lo stesso Monsignor Giuliodori ha però detto di sperare che il monumento commissionato al rinomato artista Cecco Bonanotte si faccia ugualmente in piazza Vittorio Veneto.
“Il dibattito – scrivono – che fino ad oggi si è sviluppato sulla questione del monumento dedicato a Padre Matteo Ricci, coinvolgendoci direttamente come artisti, ci sollecita ad esprimere più chiaramente il nostro punto di vista comune.
Diciamo subito che il problema percepito come prioritario agli occhi di molti, e cioè il costo elevato dell’opera, è in realtà la conseguenza di una procedura non certo consona, adottata da chi in questi anni ha condotto e gestito le celebrazioni ricciane, ossia enti pubblici e diocesi di Macerata. Il ricorso all’affidamento dell’incarico è stato preso unilateralmente, come sembra evidente. Consapevoli che “ i giochi sono fatti”, che l’opera sia già iniziata da tempo da parte dell’artista, ci chiediamo perché a tutt’oggi non ci sarebbe certezza circa la sua copertura finanziaria. Ci chiediamo inoltre perché soltanto successivamente alle critiche legittime avanzate da cittadini, è stato possibile conoscere il progetto artistico, del resto in modo riduttivo, attraverso le pagine di un giornale, in formato ridotto e non illustrato direttamente in pubblico dall’artista.
Ci troviamo costretti a ribadire che andava indetto un Concorso internazionale , proprio perché in tal modo si garantisce la possibilità di selezionare idee all’ “altezza di questa straordinaria figura”. Crediamo che l’arte e la cultura in genere si nutrono del confronto di idee, stili e visioni del mondo . Inoltre riteniamo che sia possibile aprirsi al coinvolgimento del pubblico, delle sue espressioni più qualificate e qualificanti perché un evento culturale sia vissuto come esperienza diffusa e vitale per i cittadini e gli eventuali fruitori e visitatori. Tale prassi avrebbe certamente abbattuto i costi e reso possibile selezionare l’idea più interessante .
Dopo aver visionato in questi giorni il bozzetto proposto (attraverso le pagine di un giornale locale), a nostro avviso, esso si mostra assolutamente insufficiente sul piano artistico, diremo soltanto che propone linguaggi e concezioni di fine ottocento. Sul piano storiografico, la vicenda cinese del Ricci, rimane marginale, né si valorizza il significato universale dell’incontro fraterno tra le diverse culture. Quello che risalta agli occhi, anche inesperti, nell’opera così come è stata presentata, è proprio la sproporzione tra contesto e la statua rappresentante il missionario. Un monumento celebrativo ambizioso, anche nella eventualità che non comporti oneri sul bilancio pubblico, trovando collocazione in una area del tessuto urbano di valore storico, necessita di procedure limpide e inoppugnabili.
Cari signori, non è così che si procede! In qualità di artisti riteniamo lesivo per la nostra professionalità, dannoso per la qualità del progetto culturale sotteso, non attenersi alle richieste minime di selezione e vaglio tecnico-artistico. E’ altresì vero che la discrezionalità, il personalismo sembrano così radicati da lasciare in uno stato di rassegnazione o indifferenza, anche chi sa , per esperienza , che si può operare in modo diverso, a vantaggio della Cultura e dell’Arte”.
Grazie
Gli artisti :
Giulia Carraro, Petra Lange, Egidio Del Bianco, Paolo Gobbi e Sandro Piermarini.
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Un altro gruppo che, presumibilmente, verra segnato sull’agenda di coloro che devono finire all’inferno, perchè hanno osato pensasre liberamente
Il concorso non basta a selezionare le idee migliori, se la giuria non è selezionata sulla base della qualità e della libertà. Chi sceglierà la giuria?
E se fossero dei privati a finanziare l’opera come si farà ad imporre loro una giuria o semplicemente un concorso?
L’idea della statua è una buona idea. Ridicole le polemiche piagnonistico-pauperistiche sui costi. Un’opera d’arte non è proprio come l’appalto per l’installazione di un impianto elettrico in un condominio, ma comunque, per parte mia, come contribuente delle casse di uno degli enti che dovrebbe metterci i soldi, il Comune di Macerata, approvo l’idea e la spesa. Sulla questione artistica, fra Bonanotte che ha fatto un suo progetto, Sgarbi che lo ha criticato perché non lo giudicava rispondente all’obiettivo di ricordare Ricci, questi artisti che lo criticano per questioni artistiche e procedurali, penso che, sentiti ovviamente tutti quelli che devono essere coinvolti nel pagamento dell’opera, è giusto che la scelta finale debba cadere sul vescovo, che presiede il comitato per le celebrazioni ricciane.
Ma è una cattiva idea cercare qualche artista disposto a fare la statua per una cifra più contenuta ?
Seicentomila euro per una statua è follia allo stato brado. In giro per Macerata e per il mondo ci sono tanti, troppi artisti che potrebbero realizzare il monumento a costi inesistenti con il guadagno di poter vedere esposta una loro opera in una piazza di una piccola provincia italiana.
Il vescovo, la chiesa e tutti gli spendaccioni presi dalla febbre paghereccia possono sicuramente girare la somma a tutte quelle famiglie maceratesi che non arrivano a fine mese, ai canili che versano in condizioni pietose o alla città che è sull’orlo della chiusura. Il vescovo a cavallo della sua bella e modestissima berlina saprà accettare di buon grado i consigli di una popolazione presa in giro giornalmente. Amen.
Quello che viene criticato non è l’idea della statua ma il modo in cui questa idea ci viene “imposta”. Più che un orgoglio per la nostra città, sembra un irrinunciabile dovere Cristiano per festeggiare i 400 anni! Senza considerare che 600.000 euro(in orgine il costo era di 750.000 poi “scontati” e ridotti a 600.000)non sono pochi… Se fossimo in un periodo d’oro non creerebbe problemi destinare 100.000euro del Comune all’opera ma, da maceratese, credo ci siano altre priorità…ci sono voluti anni per riasfaltare viale carradori; ci sono voluti anni per riavere una piscina operativa in città… forse bisognerebbe prima realmente capire quali sono i bisogni della nostra città e poi decidere di conseguenza.