Non è bastato il tifo dell’intera città di San Severino Marche, né è bastata la ricercatissima ricetta proposta al grande pubblico di Rai Uno, per riuscire nell’impresa di battere un ristorante del Piemonte nella sfida “Campanile italiano” ospitata oggi, in diretta, a “La Prova del Cuoco”, la popolarissima trasmissione condotta da Antonella Clerici. Per San Severino, ed in particolare per la mostra “Meraviglie del Barocco nelle Marche”, si è trattato comunque dell’ennesima, importante, vetrina televisiva. Protagonisti del nuovo appuntamento Rai sono stati Fernanda e Pierluigi Meschini del ristorante “Da Piero” che, per la speciale occasione, Pierluigi e Fernanda hanno cercato il sostegno del pubblico da casa con una succulenta Zuppa della Regina, la stessa che Margherita di Valois desiderava ogni giovedì, e con un altro piatto molto ricco: l’anatra all’Uvetta.
Durante la diretta c’è stato anche il tempo di parlare di tante cose buone che il territorio settempedano, e quello marchigiano, sanno offrire in questo periodo: dalle fave dei morti alla cicerchia. E, ovviamente, diverse citazioni sono state riservate anche a la mostra sul Barocco ed ai tesori di San Severino, come la suggestiva piazza Del Popolo che è stata mostrata in una cartolina che, grazie al programma di Rai Uno, ha fatto il giro dell’Italia intera.
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Da “Piero”si mangia da Dio…
E NOOOO! ME L’HO PERSO! UFFA PERò! LO GUARDO (QUASI) SEMPRE! MI AVREBBE FATTO PIACERE! COMPLIMENTI!!
Ho conosciuto poche persone amare la propria città come Pierluigi Meschini, il simpatico ristoratore con apprezzato locale lungo viale Bigioli, che dal 1965 porta con successo il nome del padre: “Ristorante da Piero”. Egli, lo dico senza piaggeria, con il suo elegante modo di proporre è il vero biglietto da visita di San Severino. Perché Pierluigi ha in sé tutte le caratteristiche dell’oste nel vero senso della parola: colui che ospita. Caratteristiche che vanno molto al di là degli stereotipati parametri riportati nelle piccole guide di maniera. Egli riesce a creare quell’atmosfera del sentirsi a casa fatta di grande professionalità e cortesia. Oltre alla gentile accoglienza e all’offerta dei prodotti, ci piace osservare e sottolineare che il personale delle retrovie è completamente indigeno e quindi a chilometri zero. Infatti in cucina c’è la mamma Fernanda e personale del luogo. Una gestione quasi familiare tipica delle trattorie dei tempi andati. Ma oltre ad offrire un servizio efficiente, il nostro Pierluigi è da alcuni anni impegnato nell’attività di viticultore e soprattutto, con una certa dose d’orgoglio, in un progetto ambizioso finalizzato alla valorizzazione del territorio settempedano che va sotto il nome: “I tesori di San Severino”. Ora sogna di realizzare un emporio con i prodotti tipici che sia al tempo stesso punto di partenza per tanti itinerari storici, artistici, ambientali per tutti i gusti e tutte le età. Insomma un pacchetto turistico interessante che dovrebbe essere incoraggiato da quegli enti preposti agli “eventi” e alle cosiddette eccellenze, i cui responsabili sembrano sempre più attenti a sostenere sagre e promuovere guide strapaesane.
Questa notizia mi giunge particolarmente gradita visto il mio massimo apprezzamento per il Ristorante Da Piero, che conosco da oltre 10 anni. Infatti grazie alla cuoca Fernanda che riesce ogni volta a preparare piatti deliziosi al gusto e alla vista e a suo figlio Pierluigi dal savoir-faire sofisticato, mangiare Da Piero è uno degli imperdibili piaceri del viver nelle Marche.