Capponi: “Ho presentato il ricorso
per il bene della Provincia”

Franco Capponi, ex Presidente della Provincia di Macerata

di Alessandra Pierini

In seguito alla pronuncia del Consiglio di Stato favorevole alla Lam di Gentilucci, lista esclusa dalle  elezioni provinciali del 2009 e contro la sentenza che ha portato al commissariamento della Provincia di Macerata, Franco Capponi,  presidente dell’ente  fino al giugno scorso, ha depositato un ricorso a Roma: «Abbiamo avuto tempi molto ristretti e, pur avendo considerato 3 ipotesi di ricorso, alla fine ne abbiamo scelta una che prende in considerazione due diversi aspetti: il primo è la mancata notifica a 5 ex consiglieri (Ottavio Brini, Fabio Corvatta, Massimo Pizzichini, Erminio Marinelli e Umberto Marcucci), interessati dalla sentenza, il secondo è invece un vizio di legittimità in quanto il Tar aveva negato la riammissione della Lam per due motivi, invece il Consiglio di Stato ne ha spiegato solamente uno. Abbiamo in serbo anche un altro ricorso alla Cassazione ma è molto complesso e vedremo il da farsi.» Capponi continua a sottolineare gli obiettivi comunitari dei suoi ricorsi: «Noi stiamo facendo questa operazione per salvare la Provincia perchè altri 8 mesi prima delle elezioni metterebbero out la nostra provincia. Vorremmo evitare i costi per le nuove elezioni e sono i cittadini a chiedercelo.»
L’ex Presidente ammonisce anche i suoi avversari politici: «Il Pd pensa che un’ ammucchiata di partiti possa servire a governare ma non è così. Nella prossima giunta provinciale ci saranno 6 assessori, quindi non ci saranno le condizioni per spartirsi nulla e l’unico obiettivo dovrà essere il bene della città.» Franco Capponi, da noi contattato durante la sua visita al Micam, ci racconta anche le sue impressioni sul settore: «Sono qui per essere vicino al sistema delle imprese. Le Marche al Micam sono forti ma la crisi non è ancora superata. Sono anche stati evidenziati i problemi di appeal dei nostri prodotti, più apprezzati all’estero che in Italia. Potrebbe essere necessaria quindi una campagna nazionale per la valorizzazione del Made in Italy.»