Da Gian Mario Maulo, presidente del Consiglio comunale di Macerata:
“La domanda di partecipazione degli anni ’70, dopo l’iniziale assemblearismo spontaneo spesso più ideologico che democratico, ha generato una serie di organismi elettivi riconosciuti dalla legge. Alcuni si sono presto burocratizzati, perdendo la spinta fondativa e riducendosi a sterili organismi autoreferenziali, come gli organi collegiali della scuola; altri, come le circoscrizioni cittadine, hanno assunto ruoli sostitutivi soprattutto nelle periferie urbane e nelle frazioni, diventando canali delle istanze, dei problemi e delle proposte , fino ad assumere funzioni di cittadinanza attiva; altri sono diventati solo uffici di decentramento amministrativo, soprattutto nelle grandi città.
La legge finanziaria ha soppresso le Circoscrizioni delle piccole città, per poca convinzione democratica più che per reale risparmio (i veri costi della politica sono ai livelli alti!): il problema della rappresentanza e della partecipazione diretta resta.
L’Amministrazione Comunale può favorire la ripresa di organismi come i ‘comitati di quartiere’, più spontanei per formazione, più omogenei per identità, più vicini per il carattere rionale o di frazione o di contrada, meno burocratici per compiti, riconoscendo loro anche funzioni di gestione di servizi e strutture, di organizzazione di attività culturali, ricreative, sociali, promuovendo così una reale sussidiarietà, a vantaggio della qualità del servizio e perfino dell’alleggerimento degli uffici comunali. Libere da compiti di presa d’atto di delibere consiliari o di fotocopia politica, spesso le circoscrizioni avevano già assunto queste funzioni più centrate sui problemi reali; impegnate in compiti propositivi e organizzativi potrebbero diventare corresponsabili dell’amministrazione, andando oltre la sola rappresentazione e indicazione delle cose da fare e garantendo efficienza e qualità, vicinanza alla base, comunicazione e interazione fra cittadini e amministratori”.
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I commenti erano nel precedente articolo sulle Circoscrizioni:
https://www.cronachemaceratesi.it/?p=15984
Scusa Matteo, mi sono sbagliato. Buon Lavoro Grazie Tacconi
Già da novembre abbiamo iniziato a pensare a questo problema… siamo solo all’inizio ma già in molti chiedono di partecipare, vogliamo fare un “comitato” che lavori per Piediripa, proponendo e raccogliendo idee per migliorare la vita della frazione.
Piediripa si mobilita, nasce un comitato di residenti
A Macerata non ci saranno più le circoscrizioni dalle prossime elezioni comunali, ma i residenti di Piediripa non rinunciano ad essere un interlocutore delle prossima amministrazione comunale. E lo faranno attraverso la creazione di un comitato di residenti che dovrà lavorare per rappresentare gli interessi della frazione, sviluppare le attività di socializzazione, elaborare delle proposte di sviluppo, raccogliere le istanze dei cittadini. Un organismo al di fuori dei partiti ma fortemente rappresentativo della comunità, che sia anello di congiunzione tra cittadini e istituzione comunale.
D’altro canto le ragioni per esercitare tale ruolo sono molteplici: la frazione ha avuto uno sviluppo notevole, forse convulso, certamente disordinato; da tempo i residenti lamentano infrastrutture inadeguate e assenza di luoghi di socializzazione che facciano uscire Piediripa dall’immagine di mero agglomerato di case. La mancanza di una piazza, e di spazi di aggregazione, la viabilità caotica e pericolosa, i problemi ambientali legati alla qualità dell’area e delle attività sul territorio sono tutte questioni aperte da tempo, sulle quali i cittadini chiamano gli amministratori a un intervento. Promotori dell’iniziativa sono Sergio Tartari, Roberto Ramaccioni, Paolo Serini e Gino Ramaccioni, ma ad essi si sono unite molte decine di cittadini. “Vogliamo che il comitato diventi un riferimento – spiega il fondatore Gino Ramaccioni – un comitato d’opinione per avere più forza nei confronti col Comune. I problemi della frazione sono molti e annosi e vogliamo che su questi la nuova amministrazione elabori un piano di intervento”.
“Piediripa deve avere più dinamicità anche a livello culturale, spiega Adriano Bernabei, uno degli aderenti; “e il comitato vuole ridarle un’identità. Per questo ci rivolgiamo anche ai cittadini di San Claudio e della zona industriale di Corridonia. Siamo un unico bacino con gli stessi problemi di fondo.”