Matteo Ricci ammette la sconfitta
«Ho chiamato Acquaroli,
spinta a destra troppo forte» (Video)

REGIONALI - Il candidato del centro sinistra: «Amarezza per aver ricevuto un avviso di garanzia nel pieno della campagna elettorale e per la strumentalizzazione che l'altra parte politica ha fatto in tutti i loro giornali per almeno un mese»

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Le prime parole di Matteo Ricci dopo la sconfitta alle urne

 

di Nicoletta Paciarotti

«Ho appena chiamato il presidente Acquaroli per congratularmi e dargli il mio in bocca al lupo per il prossimo mandato. I marchigiani hanno scelto la continuità, il dato è ormai abbastanza chiaro».

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Matteo Ricci mentre ammette la sconfitta alle elezioni nella sua sede elettorale ad Ancona

Sono queste le prime parole da sconfitto del candidato del centrosinistra Matteo Ricci, che ha concesso la vittoria al governatore uscente, ormai avanti nei dati e con un vantaggio irrecuperabile.

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«Era una battaglia complicatissima – continua commosso l’ex sindaco di Pesaro nella sede elettorale della sua coalizione, ad Ancona – ma io mi sono messo a disposizione pur sapendo che la strada è in salita.

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L’ho fatto con grande generosità, dando tutto quello che potevo dare e penso si sia visto. Abbiamo fatto una campagna straordinaria, abbiamo dato tutto e di più in questa alternativa di cambiamento. Le forze in cambiamento erano sbilanciate. Ogni manifesto nostro, ce ne erano dieci degli altri. È stata una lotta impari nei confronti delle risorse. Ho incontrato però persone straordinarie, da tutti i leader politici che ci hanno sostenuto a – soprattutto – tutti i militanti. Abbiamo visto crescere un’onda per settimane e settimane. Purtroppo non ce l’abbiamo fatta, ma porterò sempre nel cuore questa campagna. Adesso però teniamo insieme questa coalizione. Senza quest’alleanza non saremmo mai riusciti a competere. C’è amarezza per aver ricevuto un avviso di garanzia nel pieno della campagna elettorale e per la strumentalizzazione che l’altra parte politica ha fatto in tutti i loro giornali per almeno un mese».

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Claudio Mancini

«Non c’è dubbio che tutto questo mi abbia ferito umanamente e politicamente. Ma non c’è nessun rammarico, spinta a destra troppo forte. Spero che lo spirito dei prossimi cinque anni sia la volontà di essere il presidente di tutti, unendo le Marche». Su Gaza: «Rifarei tutto. Ritengo una scelta giusta aver parlato di Gaza e dei crimini di guerra di Netanyahu».

 

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