Il saluto di Acquaroli a Palazzo Leopardi:
«Ora diamo priorità ai giovani»

ANCONA - Il governatore rieletto: «È un risultato inaspettato di queste dimensioni, evidentemente quello che abbiamo seminato ha portato i suoi frutti. Merito anche di coloro che lavorano in questo ente»

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Il presidente Acquaroli a Palazzo Leopardi

Dopo la riconferma a governatore delle Marche, in serata, il presidente è arrivato a Palazzo Leopardi, sede della Regione, per un saluto istituzionale.

«Voglio innanzitutto ringraziare – ha detto – tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi anni non facili, a causa della pandemia, poi dell’alluvione, e tutta una serie di variabili che inevitabilmente hanno avuto ripercussioni nella gestione di un ente strategico come quello regionale».

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Un ringraziamento anche ai sostenitori in questa campagna elettorale: «Non banale e non semplice. Abbiamo cercato sempre di parlare alle Marche e ai marchigiani di quello che avevamo già fatto nei cinque anni trascorsi e anche di come volevamo proseguire nei prossimi cinque. È un risultato inaspettato di queste dimensioni, evidentemente quello che abbiamo seminato ha portato i suoi frutti. Ora dobbiamo andare avanti perché l’impegno e anche l’onere che sento è importante, forte, nei confronti della fiducia che ci hanno dato i marchigiani. Sarà fondamentale assicurare continuità e dare quelle risposte alle problematiche ataviche della nostra regione che abbiamo cercato di mettere in campo fin da subito, dalle infrastrutture, alla sanità, al rilancio economico».

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Il presidente ha poi voluto evidenziare la necessità di dare priorità ai giovani: «Non li posso dimenticare, dobbiamo far sì che le loro competenze e le loro energie, fondamentali, siano messe a disposizione della nostra regione. Fin da subito cercheremo di fare il massimo per rispondere alle loro aspettative».

Il presidente Acquaroli ha inoltre ringraziato i dirigenti regionali di tutti i settori per la professionalità e le competenze, «perché se i risultati si sono ottenuti è grazie a coloro che lavorano in questo ente. Se c’è stata un’inversione di tendenza non è merito mio ma di chi quotidianamente lavora e sente propria la sfida, l’onere e la responsabilità di dare risposte a questo territorio. Ora guardiamo avanti – ha concluso Acquaroli – fin da domani cercheremo di riorganizzarci e di mettercela tutta perché la nostra regione merita di tornare ad essere, come in passato, tra quelle a vocazione manifatturiera tra le più sviluppate d’Italia».

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