Anna Menghi si presenta
di Luca Patrassi
Rotti gli indugi, la consigliera regionale uscente della Lega Anna Menghi ha ufficializzato i contenuti della candidatura bis a Palazzo Raffaello: lo ha fatto oggi pomeriggio nel corso di un incontro svoltosi in piazza Battisti a Macerata (negli spazi gestiti da “Cucina e Vino”), tra i presenti il segretario cittadino della Lega Aldo Alessandrini, la consigliera comunale Laura Orazi, l’esponente civitanovese Giuseppe Cognigni, l’assessora Oriana Piccioni.
«Riavvolgiamo il nastro. Nella sfortuna del ricovero ospedaliero della settimana scorsa ho avuto la fortuna di incontrare grandi professionisti, è andato tutto bene e sono ora qua. I social servono, ma è importante condividere la mia riflessione».
Anna Menghi parte dal sì alla candidatura e ai riferimenti politici: «Ho deciso di accettare la sfida e di rinnovare il mio impegno per proseguire nel lavoro fatto in questi cinque anni. Lo faccio in un momento storico complesso, in cui occorre più che mai coraggio: quello di rappresentare davvero le persone, non le convenienze. Di restare fedeli ad una visione civica, concreta, che metta al centro il bene comune. Riparto da Macerata, che non è solo la mia città: è la mia responsabilità. Per Macerata sono disposta a rimettermi in gioco. Voglio continuare a difendere i più fragili, sostenere le imprese, rafforzare la sanità, promuovere valore sociale ed economico. Che poi è ciò che in questi anni ho fatto al fianco dei cittadini delle Marche, lavorando tenacemente per il futuro dei territori».
Anna Menghi
Le proposte, le idee sostenute: «Da consigliere regionale mi sono battuta con passione per i diritti delle persone con disabilità: ho dato il mio pieno appoggio al progetto TuttoIncluso Caffetteria a Macerata, un’esperienza concreta che integra persone con bisogni educativi speciali. L’ho fatto reperendo i fondi regionali necessari e l’ho sostenuto in tutti i modi possibili.
Nel corso del mio mandato è stata avviata la prima conferenza regionale sulla disabilità, pensata per mettere le comunità davanti alle istituzioni e non viceversa. E nel 2024 abbiamo stanziato oltre 44 milioni di euro per interventi sociali in tutto il territorio regionale. Il mio lavoro non è fatto di slogan, ma di fatti: con interventi concreti per le imprese, per il credito, per le energie rinnovabili, il turismo e l’innovazione, favorendo la capitalizzazione delle Pmi, anche in un periodo segnato da sfide economiche complesse come la pandemia».
Le cose fatte, uno sguardo al futuro: «Il mio obiettivo rimane il bene delle persone, del territorio, di Macerata. Voglio dedicarmi a chi crede in me con lo spirito che mi ha sempre guidato. La mia candidatura non è frutto di ambizione personale, ma di una convinzione radicata: che sia il momento di proseguire il percorso già avviato, di consolidare risultati e aprirne di nuovi. Rilancio con una visione ancora più forte del passato, perché c’è ancora tanto da fare. Non si può lasciare indietro nessuno, quando si ha l’occasione di continuare a costruire una politica che non divida, ma al contrario includa e protegga. Voglio ringraziare il nostro segretario nazionale, Matteo Salvini, che mi ha sempre sostenuta. Se mi candido è anche per lui, che non ha mai mancato di appoggiarmi e che, in queste ultimi settimane, non ha mai smesso di esserci con attestati di stima e sensibile presenza».
Come nasce l’impegno in politica: «Ho sempre creduto – rileva ancora Anna Menghi – che nella vita ciascuno di noi abbia una vocazione, un talento da scoprire e far fruttare. C’è chi lo trova nella medicina, mettendo la propria intelligenza e il proprio cuore al servizio della salute degli altri. C’è chi sceglie l’insegnamento e dedica le proprie energie a formare le nuove generazioni. Io, fin da giovanissima, ho sentito forte che la mia vocazione era quella di aiutare gli altri, di dare voce agli ultimi. Forse perché, a causa della mia disabilità, durante l’infanzia anche io mi ero sentita fragile e ai margini di una società che non era inclusiva come oggi. Ho scelto la politica come strumento per farlo. Non come fine in sé, ma come via per poter essere presente là dove si prendono le decisioni utili a cambiare, in meglio, la condizione delle persone. In tutti questi anni ho cercato di dar corpo a valori più alti per difendere chi non ha voce. Ogni incontro, ogni sfida ed ogni scelta sono stati il tassello di un disegno più grande. Qualcosa che, da cattolica, non posso non considerare voluto per me dall’Alto. Impegnarmi per gli altri, lavorare per la giustizia e il bene comune è il modo che ho trovato per restituire a Dio ciò che ho ricevuto, nel bene e anche nel male. Gli sono grata per tutto».
La dedica finale di una Anna Menghi che non nasconde la commozione: «Infine, permettetemi di dedicare questa mia scelta ad Eleonora, mia nipote. Lei c’è sempre stata e ricordo ancora i suoi occhi brillare quando, anni fa, indossai per la prima volta la fascia tricolore da sindaco di Macerata: era orgogliosa, felice, forse più di me. Se oggi fosse qui mi spronerebbe ad intraprendere questa nuova strada con convinzione e senso del dovere. Non posso deluderla, per quello che ha saputo vedere in me, prima ancora che lo vedessi io stessa». A margine dell’iniziativa c’è un intervento della segretaria regionale della Lega Giorgia Latini: «Anna Menghi è da anni un punto di riferimento della Lega nelle Marche e a Macerata. Sostiene con costanza e passione il partito grazie alla sua esperienza e alle sue capacità politiche, che hanno portato un grande valore aggiunto al territorio. Grazie al suo impegno, Macerata è diventata un modello a livello nazionale per il “Progetto di Vita” promosso dal ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, raggiungendo risultati eccellenti». Il segretario Aldo Alessandrini: «L’impegno di Anna Menghi per la città e per la Lega è noto a tutti: un percorso costruttivo per la città».
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Ma sì!!facciamola Santa o Beata….
Anche nella Lega c’è poesia, ma noi continuiamo a preferire Sandro Penna:
Era la mia città, la città vuota
all’alba, piena di un mio desiderio.
Ma il mio canto d’amore, il mio più vero
era per gli altri una canzone ignota.