«Due infermieri e ostetrica stabilizzati,
chiediamo la sospensione degli atti.
Pronti ad instaurare un contenzioso»

SANITA' - La Cisl Fp all'attacco: «Intollerabile il modo di agire messo in atto dalla Ast Macerata. Concessa la priorità a questi dipendenti immotivatamente. Non è stato fatto un avviso pubblico di mobilità. Abbiamo scritto al governatore Acquaroli, all’assessore Saltamartini e a tutti i consiglieri regionali. Attendiamo risposte ma non ci fermeremo finché non sarà chiarita questa vicenda»

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Ospedale_AST_Macerata_FF-31-650x488«Intollerabile il modo di agire messo in atto dalla Ast Macerata nel reclutamento di 2 infermieri e un’ostetrica tramite la stabilizzazione in azienda di questi professionisti presenti in essa perché in comando da altri enti» così la Cisl Fp Marche con il componente del Comitato di reggenza, Giuseppe Donati. Il sindacato era già intervenuto sulla vicenda insieme alla Fp Cgil. «Invece di garantire massima trasparenza ed equità – prosegue la Cisl – di partecipazione a tutti i possibili candidati esterni aventi tiolo a ricoprire posti in organico, ha concesso la priorità immotivatamente e contro le norme contrattuali e di diritto vigenti, a questi dipendenti presenti in azienda ma solo grazie all’istituto del comando. Il tutto senza aver pubblicato prima un regolare avviso di mobilità in entrata. Gli atti determinativi numero 78 e 96 approvati nel 2024 grazie ai quali i 2 infermieri e l’ostetrica sono stati stabilizzati in assenza di un regolare avviso pubblico di mobilità, dimostrano come l’attuale direzione ignori o intenda ignorare le buone pratiche di amministrazione pubblica». Il sindacato dice che insieme alla Cgil nei giorni scorsi ha chiesto con due distinte lettere, la sospensione degli atti «con gravi limiti di legittimità, senza ottenere risposte. Anzi, il direttore del personale ha tentato goffamente di giustificare l’ingiustificabile. A fronte di questo inaccettabile comportamento della direzione generale e per rappresentare lo sconcerto di tanti professionisti attualmente in servizio presso aziende delle Marche o di altre regioni, che vorrebbero rientrare nella Ast di Macerata avendone titoli e possibilità ma fanno i conti con strade chiuse a causa di canali prioritari concessi a colleghi già in comando, come sindacato abbiamo inviato al presidente della Regione Francesco Acquaroli, all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, al direttore del Dipartimento Salute Antonio Draisci, alla Giunta e ai consiglieri regionali di tutti gli schieramenti, una segnalazione di possibile illegittimità degli atti approvati dalla direzione generale della Ast correlata da dettagliate motivazioni». Il sindacato aggiunge che ora attende «che qualcuno di costoro, partendo dal governatore, si pronunci ed intervenga sulla direzione di Macerata. La politica non è opportuno che si nasconda dietro formule di rito tipo “l’autonomia delle direzioni aziendali va rispettata”, oppure “ognuno si assume le responsabilità di quello che fa”. I direttori generali, è bene ricordarlo, vengono nominati direttamente dalla giunta regionale e devono rispondere anche ad essa sul loro operato. Pretenderemo una risposta molto esaustiva di come si è comportata la direzione generale nei casi specifici perchè non può passare l’idea che prima si pongono le condizioni, sbagliando, di reclutare professionisti anche utilizzando percorsi non ortodossi e poi, si scarichi sul sindacato il peso di doversi assumere la responsabilità di doversi giustificare davanti agli interessati del perchè i loro contratti di stabilizzazione non possono essere considerati legittimi. Spetterà alla direzione generale di Macerata trovare la soluzione, stavolta legittima e ortodossa, di come riparare ad un evidente errore di percorso. Una cosa è certa ed è un messaggio chiaro sia al direttore Marco Ricci che alla Giunta e al Consiglio regionale: la Cisl Fp Marche non si fermerà fino a quando tutta la storia non sarà completamente chiarita. Se non giungeranno segnali dai mittenti della lettera inviata in data 3 aprile, la Cisl Fp si adopererà per segnalare quanto avvenuto al dipartimento della Funzione pubblica e ad altri livelli nazionali del Ministero oltre ad instaurare un probabile contenzioso».

 

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