Dino Pagliari
di Mauro Giustozzi
Gli episodi stravaganti che hanno accompagnato la carriera di Dino Pagliari, soprattutto da calciatore, sono innumerevoli. Tanti quelli legati alla sua militanza con la Fiorentina ma qualcuno anche con forti tinte biancorosse nella fase discendente della sua carriera. Ad esempio i tifosi della Maceratese devono i diritti d’autore del coro “Lode a te, Dino Pagliari”, intonato allo stadio di Tolentino in Coppa Italia nelle ore precedenti a quelle che poi hanno portato all’accordo raggiunto col presidente Crocioni, ad un’altra tifoseria, quella della Viola, la curva Fiesole che inventò questo coro per l’attaccante maceratese durante la sua militanza nella Fiorentina.
Maceratese-Ancona 1-0, stagione 1973-74. Il gol realizzato con un gran colpo di testa da Dino Pagliari
Da calciatore ha fatto parlare per le qualità calcistiche e per quello spirito libero e anticonformista che lo contraddistingueva fuori dal campo. Pagliari non esitava a esternare questa sua anima, sia negli atteggiamenti attraverso i quali spesso e volentieri si estraniava da un mondo di cui poco condivideva, sia nel look, grazie a quei capelli lunghi e barba folta ed il sempre fedele eskimo, simbolo di un sistema di protesta e di lotta, così eccezionalmente sintetizzato dal cantautore Francesco Guccini.
Tra i racconti, veri o romanzati che siano, che sono diventati leggenda, emblematico l’episodio che lo vide protagonista nel ritiro precampionato della Fiorentina nella stagione 1978/79 quando tutti i suoi compagni di squadra si presentarono in ritiro con le loro sfavillanti e lussuose fuoriserie. Al contrario Pagliari raggiunse la squadra a bordo del suo ciclomotore, un Ciao Piaggio 50, emblema della semplicità e dell’umiltà che lo ha sempre contraddistinto. O chissà, forse inconsciamente, un omaggio al suo maestro calcistico Tonino Seri che proprio sulle due ruote si spostava sempre in città.
Dino Pagliari ai tempi della Fiorentina
Un giorno la Fiorentina obbligò Pagliari a mettersi la giacca ufficiale per presenziare alle cerimonie d’ufficio e lui, dissacrante e goliardico, se la fece cucire sopra l’eskimo fra le risate divertite della gente e il borbottio nervoso della dirigenza. Un personaggio a tutto tondo il cui identikit è figlio di tutti quegli episodi, più o meno reali, che hanno contribuito a circondarlo di un’aura quasi leggendaria. Si racconta, ad esempio, che durante una delle sue passeggiate notturne, consumata tra le bellezze artistiche di Ponte Vecchio e del centro storico di Firenze, Dino decise di farsi accompagnare nientemeno che da una gallina al guinzaglio.
Vera o meno che sia, questa storia, mai confermata dallo stesso Pagliari, descrive nel migliore dei modi il ‘personaggio’ Dino Pagliari, capace di espressioni libere, vivaci, pure e anticonformiste, tipiche proprio degli anni ’70. Che lo hanno accompagnato poi anche nel suo ritorno da calciatore alla Maceratese quando a metà degli anni Ottanta, assieme al compagno Augusto Sabbatini, rovesciò le parti ed i ruoli stilando una pagella con tanto di voti assegnati ai giornalisti maceratesi in una intervista post partita concessa alla televisione locale col sottoscritto che ne raccolse, non senza restare sorpreso, la testimonianza.
Dino Pagliari durante il primo allenamento con la Maceratese
Per il nuovo tecnico questa sarà una settimana di lavoro completa per inculcare alla squadra il suo credo calcistico che si è intravisto nel primo tempo disputato a Montecchio, fatto di gioco palla a terra e pressing molto alto sugli avversari. L’obiettivo è recuperare anche due pilastri della squadra come il portiere Gagliardini e il centrocampista Ruani in vista della sfida col Montegranaro di domenica (fischio d’inizio sempre alle 15): contro i calzaturieri inizia un trittico di sfide decisive tra campionato e Coppa Italia in appena diciassette giorni. Domenica 29 la prima in campionato poi l’1 novembre sempre all’Helvia Recina la partita di andata della semifinale di coppa che sarà replicata nel ritorno del 15 novembre con vista finale regionale per chi supererà il turno. Nel frattempo è iniziata la prevendita per la gara di domenica: sarà possibile acquistare il tagliando in prevendita per la prossima gara presso la tabaccheria Monachesi di via dei Velini. La società invita di recarsi allo stadio muniti di biglietto per evitare file. Il botteghino dell’Helvia Recina sarà comunque aperto domenica nel pre-partita.
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Veramente il grande Dino ha cominciato con il calcio allo Spivac di cingoli,con gli allievi della Cingolana sotto la guida di don Giuseppe Lippi,mi ricordo che ci allenava in tunica,quante risate insieme specialmente alle medie…
Speriamo che rivegli “l’ardore’ della beneamata RATA.