L’assessore Silvano Iommi e il progetto per il parcheggio di Rampa Zara
di Carlo Cambi
La giunta Parcaroli potrebbe avere meno di un mese di vita di fronte a sé. Il punto di non ritorno è fissato attorno al 16 ottobre quando in Consiglio comunale dovrebbe andare in discussione e votazione la cosiddetta “variante Belvedere”. La situazione è precipitata nell’ultima settimana. Quando la coppia della Lega, Sandro Parcaroli (sindaco) e Luca Buldorini (segretario provinciale leghista), è tornata in città dalla gita a Pontida – sono andati con un pulmino riservato accompagnati anche dall’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini e si sono schierati sotto lo striscione di Civitanova per non confondersi con le truppe leghiste maceratesi guidate da Aldo Alessandrini – si è trovata un’amara sorpresa: la lettera di dimissioni di Silvano Iommi da assessore.
Sandro Parcaroli e Luca Buldorini con altri esponenti leghisti al raduno di Pontida
Parcaroli e Buldorini portano in questa crisi due responsabilità diverse, ma totali e precise. Il sindaco per aver tirato troppo la corda sulla variante Belvedere con continui rinvii e promesse mancate, Buldorini per aver cercato di commissariare ciò che resta della lista civica ex Parcaroli, ora Pensiero e Azione con Mazzini che si rivolta nel mausoleo di Staglieno. Pretende di farla tutta confluire nella Lega. Luca Buldorini ha un bisogno disperato di conquistare consiglieri comunali in vista della sua ascesa alla presidenza della Provincia che Parcaroli sarebbe stato indotto a lasciargli.
Silvano Iommi a quel diktat ha risposto picche, anzi è stato molto infastidito dalla pressione leghista. Giova ricordare che l’adesione di Iommi alla civica nasce dalla sua lunghissima, e proficua per la città, azione con la Reggia Picena, associazione che salvaguarda, valorizza e diffonde i beni architettonico-monumentali e narra con eleganza intellettuale la storia di Macerata. Sono la Reggia Picena e il suo primo animatore, Silvano Iommi, un presidio imprescindibile dell’identità maceratese. Con questo intento l’architetto – già assessore ai tempi della giunta di Anna Menghi – ha deciso di entrare nella lista Parcaroli.
E’ stato il più votato e la “civica” che ha ottenuto il 9,9% dei consensi è stata in larga misura sostenuta da un milieu di intellettuali, imprenditori e maceratesi che senza un’appartenenza di partito hanno creduto in una militanza di cittadinanza. Farebbe bene a pensarci Luca Buldorini: se ritiene che i voti della civica possano sommarsi a quelli della Lega in virtù di un atto d’imperio probabilmente sbaglia prospettiva. I politici di una volta insegnavano che il consenso va costruito, ed è fatica. E’ appena il caso di ricordare che il 29 settembre di tre anni fa a urne appena chiuse la lista si riunì in assemblea pubblica dichiarando: “Vogliamo essere un’associazione più progettuale e culturale che politica, un tramite tra l’amministrazione e i cittadini.” Era chiarissimo che le idee programmatiche di cui Silvano Iommi è l’interprete in quanto assessore all’urbanistica (il solo componente di giunta assieme a Marco Caldarelli e Francesca D’Alessandro specificamente competente rispetto alla delega che gli è stata conferita) devono essere tradotte in atti amministrativi.
Il sindaco Sandro Parcaroli insieme all’assessore Silvano Iommi
Il segretario provinciale della Lega non ha tenuto conto di questo carattere originario della lista e probabilmente molto malconsigliato ha imbastito un’operazione destinata al fallimento. Per descrivere l’improntitudine di Luca Buldorini c’è un romanzo di Alberto Moravia dal titolo evocativo: “Le ambizioni sbagliate.” Titolo che accomuna molti dei protagonisti di questo assalto alla civica salutato con entusiasmo anche dall’assessore alla cultura che da lì viene, che non è stata eletta nonostante il successo nelle urne della compagine guidata, moralmente e culturalmente, da Silvano Iommi e che è in cerca di un comodo albergo e un posto al sole nella Lega. Luca Buldorini è dell’assessora colta il primo scudiero e difensore. L’approccio ruvido che la Lega ha avuto su ciò che resta della civica ha provocato in Iommi e non solo in lui una sorta di rigetto che si è manifestato, a esempio, nella marcata assenza dell’assessore all’urbanistica e all’arredo urbano (materia specifica dell’evento) all’inaugurazione della luminaria di vicolo Consalvi.
Sui commenti in calce all’articolo di Cronache Maceratesi si poteva cogliere il fastidio di Iommi. Appena il giornale ha rivelato il lodevolissimo acquisto da parte del rettore John Mc Court del palazzo ex sede di Bankitalia (a proposito non ci poteva provare il Comune?) Iommi ha sottolineato la necessità che la città si doti di un parcheggio adiacente alla nuova sede amministrativa dell’ateneo (leggi l’articolo).
Il commento di Iommi sotto all’articolo dell’acquisto dell’ex sede di Bankitalia da parte di Unimc
Era un chiaro invito a dire: approviamo la variante Leopardi e il conseguente parcheggio di rampa Zara. Come si sa Silvano Iommi fa di quella realizzazione, che mette in relazione alla ristrutturazione di piazza della Libertà e del palazzo della Prefettura da restituire alla fruizione collettiva, la testata d’angolo della sua presenza amministrativa e della rinascita del centro storico. Il 19 marzo scorso presentò il rendering del progetto alla sala Cesanelli dello Sferisterio ottenendo un consenso da star. Se ne parla da 30 anni, la giunta di Anna Menghi ne fu il primo convinto assertore tanto che Iommi riparte da alcuni spunti del progetto del professor Alfredo Lambertucci.
Dopo quei tanti applausi e le tante promesse com’è costume del sindaco silenzio assoluto. O meglio silenzio apparente. Contro il progetto Iommi e la variante al Prg necessaria per attuarlo si è levato di nuovo il Pd che ha puntellato le obiezioni mai peraltro nascoste di Tristano Luchetti il dirigente dell’ufficio urbanistica molto vicino all’ex sindaco Romano Carancini.
Contro Iommi si è creato un insolito asse trasversale che va dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori (Lega) all’assessore alla sicurezza e al decoro Paolo Renna (Fratelli d’Italia) che ha cercato di schierare il suo partito in un’inedita “alleanza” Fdi-Pd. La ragione di questa opposizione è da ricercarsi nel timore di perdere fondi per i lavori pubblici (molto annunciati, poco terminati e con continue revisioni di prezzi al rialzo) e di non scontentare alcuni presunti potentati economici.
Uno dei rendering del progetto di Rampa Zara
La stima fatta da Iommi è che la costruzione del parcheggio, la realizzazione del “bosco verticale” (a Milano è una delle principali attrazioni ed è giudicato un esempio di sostenibilità il che fa politica, ambiente e glamour), del belvedere a raso e dei percorsi meccanizzati di salita verso il centro storico comporti un investimento attorno ai 20 milioni. Pare che Tristano Luchetti per convincere sindaco e assessori anti-Iommi faccia circolare conti da 60 milioni. Ciò detto chi fa politica, e il sindaco in prima persona, dovrebbe valutare anche l’impatto sul valore della città. La realizzazione del belvedere Leopardi con annesso parcheggio di rampa Zara non serve solo all’ utilità emergente dei posti auto, ma serve a rivitalizzare la città e a collocare Macerata al centro di un dibattito almeno di livello europeo su quale ruolo debbano avere le città medio-piccole e come si fa a vitalizzarle. Su questo terreno il confronto non c’è. Così di rinvio in rinvio si è giunti al punto di non ritorno.
Silvano Iommi ha formalizzato le sue dimissioni con una lettera consegnata alcuni giorni fa nelle mani del segretario comunale Francesco Massi Gentiloni Silveri – parente stretto di tanto commissario europeo personalità di spicco del Pd – il quale l’ha proposta a un attonito Sandro Parcaroli. Nessuno ne ha saputo nulla, si è cercato di tenere tutto sopito. Pare che in un colloquio tra Iommi ben fermo sulle sue posizioni, ma pacato e Sandro Parcaroli con la salivazione azzerata l’assessore all’urbanistica abbia posto questo ultimatum: o nel prossimo consiglio Comunale (la data sarebbe appunto quella del 16 ottobre) si approva la variante Belvedere con il relativo parcheggio di rampa Zara o io tolgo il disturbo.
Insomma le dimissioni non sono state ritirate, sono congelate a tempo determinato. In Fratelli d’Italia si è aperto un confronto serrato: Renna tiene il punto, ma il partito gli ha fatto capire che si rischia di far saltare la giunta e se implode Macerata ci sono conseguenze anche in Regione e a questo punto il gruppo consiliare dei meloniani sarebbe propenso a far passare il progetto Iommi.
L’avvocato Aldo Alessandrini lo scorso febbraio è stato eletto segretario cittadino della Lega nonostante non fosse lui il prescelto del coordinatore provinciale Luca Buldorini che ha sostenuto la candidatura di Claudio Carbonari
Nella Lega la spaccatura evidente tra segreteria cittadina e segreteria provinciale potrebbe portare a un ammutinamento del gruppo consiliare e di parte dei componenti di giunta decisi ad appoggiare Iommi sia per apprezzamento della proposta dell’assessore all’urbanistica sia per evitare il rischio della crisi in Comune. Nel mezzo c’è il sindaco sospeso tra il dovere di far proseguire l’esperienza del centrodestra e le assicurazioni offerte ad alcuni assessori e al milieu caranciniano che il progetto Iommi sarebbe stato posto in eterno parcheggio.
Di certo in queste ore Sandro Parcaroli non ha di fronte un bel vedere: deve scegliere se marcare una discontinuità col passato offrendo un’opportunità di riqualificazione alla città o giocare d’azzardo con Iommi che però nella partita di poker del continuo rinvio sulla variante Leopardi ha detto: vedo!
Sembra di sentir riecheggiare la profezia di Ivano Tacconi, già consigliere e democristiano di lunghissimo corso, che nel lontano 2011 sentenziò: chi tocca rampa Zara muore!
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Chi tocca rampa Zara muore. E si sa perché da 40 anni.
Amministrazione che produce chiacchiere e sogni irrealizzabili, costosi megaprogetti..........mentre non conclude nemmeno piccole utili ed economiche opere, ( anche dal punto di vista dell'immagine del nostro ateneo),vedi la stazione di ricarica e/bike nel Polo universitario Bertelli visto l' approssimarsi dell' avvio dell' anno accademico 2023/2024 e l' importanza economica dell' Università per questa citta' .
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Sto per andare a letto, ma l’articolo di Carlo Cambi mi farà passare una nottata di insonnia.
Avevamo finalmente mandato a casa un’amministrazione a maggioranza PD, accusata di ogni malanno, e adesso questi qui del Centrodestra da operetta fanno di tutto per fare rimpiangere quei perdenti della Sinistra.
E’ da quando ero entrato in Banca d’Italia negli anni ’60 del secolo scorso che sento parlare di fare un “qualcosa” a Rampa Zara per portare più facilmente la gente al centro storico della Città, da cui poi irradiarsi. Senza l’Università Macerata è finita, perchè non ha nulla di attraente nel quotidiano. Salve il tempo dello Sferiterio. Ottimo. Ma Macerata è qualcosa di più… Macerata è nel mio cuore per tante iniziative culturali e artistiche del passato. Ma se non si fa qualcosa per attrarre “sempre” durante l’anno, Macerata diventa cadavere. Ho sostenuto con filmati il “nuovo” di Parcaroli che avanzava. Come ho sotenuto quello di Corridonia. Ma deve essere un male di chi prende il potere, quello della incapacità di amministrare con saggezza nelle cose reali una Città. Per cui toppano alla grande, mettendo in difficoltà psicologica chi si è esposto per una fede nel cambiamento reale e saggio.
Consiglierei a questo punto il sindaco Parcaroli di ritornare a fare l’imprenditore di successo, che lo ha portato alla notorietà. Abbandonando al loro destino quella gabbia di “incontinenti” del Centrodestra. Solidarietà a Silvano Iommi, che conosco e stimavo da quando aveva la chioma nera.
Speriamo che l’assessore non dia le dimissioni sia x il bene della citta’ xche’ quest’amministrazione sta’ governando molto bene e se si dovrebbe dimettersi ( speriamo di no) e’ un regalo ghiotto x la sinistra che potrebbe riprendersi di rigovernare malissimo la città che lo ha fatto in questi 20 anni.
prendo soltanto lo spunto da questa situazione,senza entrarvi nel merito,per accennare ad un dato generale.
Un serio e maturo bipartitismo non ritengo sia mortificante della logica democratica,mentre sono convinto che la politica ne trarrebbe vantaggio in termini di efficenza.
Ci pensera’ SALVINI venerdi’ a mettere la pace x il bene della citta’.
” L’ architetto Iommi come sindaco” sorretto da liste civiche. Io non ho mai apprezzato questa Giunta e dopo 3 anni di normale amministrazione ne ho avuto conferma dai pochi fatti. Però ho avuto modo di apprezzare l’architetto Iommi anche come amministratore, l’unico che ha sempre fatto proposte lungimiranti che andavano oltre i propri interessi elettorali. Per questo, mi permetto di suggerirgli di candidarsi lui come Sindaco. La città guadagnerà sicuramente perché ha bisogno di “civil servant” al di sopra degli interessi particolari o personalistici.
Lo dico a tutti i Maceratesi potete dormire sonni tranquilli, la giunta Parcaroli e’ più forte che mai e non pensate a strane alleanze…..
Ma smettetela de fa li sciapicotti!!!!
Sono tre anni che leggiamo di fondi trovati dal Sindaco Parcaroli a destra e a sinistra per finanziare un mare di opere in città, alcune delle quali partite, le altre, la maggioranza, ancora nell’empireo delle belle idee. Un profluvio di soldi, così ampio che alla fine sono pochi quelli che ci raccapezzano qualcosa. E ora dobbiamo sentirci dire che per il parcheggio di Rampa Zara – l’opera che da sola può qualificare l’intera consigliatura e porre le basi per una riconferma dell’attuale maggioranza nel 2025 – i soldi non ci sono.
Mi sembra una buffonata, mirante, più che affossare il parcheggio, ad affossare l’assessore Iommi, elemento di equilibrio e di esperienza in una giunta dove sono troppi gli individualismi, le infondate ambizioni e l’inesperienza.
L’affossamento di Iommi passa anche il tentativo leghista di incorporare la ex lista civica del Sindaco, che ora, peraltro, con il passaggio di Parcaroli alla Lega, non ha più ragion di esistere in quanto tale, mentre i suoi componenti (nemmeno avvisati a suo tempo del passaggio alla Lega di Parcaroli) hanno il pieno diritto di fare le scelte politiche che riterranno più opportune, senza subire improbabili e ridicoli diktat.
Ancora una volta emergono, in questa situazione molto difficile che si è creata, le responsabilità di Parcaroli, che non è capace di dire la sua opinione e di imporla agli alleati, accanto a quelle, anch’esse molto gravi, di una parte della Lega, quella che, per la personale ambizione del rampante e divisivo Buldorini, non esita a mettere in difficoltà l’intera coalizione di centro destra.
Parcaroli ha scelto – facendo una scelta poco accorta, che io più volte gli sconsigliai – di accorpare su di sè le cariche di Sindaco e di Presidente della Provincia. Ora cerchi di portare avanti queste cariche nel modo migliore, senza lasciare di fatto ad altri la gestione comunale e quella dell’ente Provincia. Basta con i piagnistei e gli interventi raffazzonati ai convegni. Studi i principali dossier e non si faccia telecomandare, come più volte sino ad oggi è avvenuto. E’ anche un fatto di dignità personale.
Imponga una volta per tutte la sua volontà e mandi al diavolo quelli che pensano solo alle proprie ambizioni e puntano a spaccare tutto per assicurarsi una carica (quella di Presidente della Provincia) che nel 2025 non riuscirebbero mai ad agguantare, con la Lega marchigiana ormai a picco (vedasi i risultati delle elezioni comunali di Ancona).
Bene ha fatto quindi Silvano Iommi, con un atto di estrema chiarezza, a presentare le proprie dimissioni laddove non si dia quanto prima il via all’operazione Rampa Zara. Così facendo ha messo tutti di fronte alle proprie responsabilità e ha messo il Sindaco all’angolo.