Il lago delle Grazie svuotato
AGGIORNAMENTO DELLE 16,05 – Il Comune informa che «per consentire la rimozione di un tronco che impedisce la chiusura delle paratie della diga del lago delle Grazie, è stata chiusa la strada in via Pier Santi Mattarella fino alla fine dei lavori. I residenti delle contrade Sant’Andrea e Rofanello possono utilizzare via Pianibianchi».
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La grossa radice che ha bloccato la paratia
di Francesca Marsili
Dalla tarda serata di ieri il lago delle Grazie a Tolentino è scomparso. Nessun mistero, ma l’ennesimo problema creato dal maltempo: una piena, verso le 19 di ieri, ha reso necessaria l’apertura di una paratoia, ma al momento della chiusura una grossa radice di albero, trascinata dalla corrente, ha impedito l’operazione e il bacino si è svuotato nel giro di poche ore. Ciò che rimane del lago delle Grazie questa mattina è un’enorme plumbea distesa di fango spessa diversi metri dove la corrente che ha scavato e creato il suo corso evidenza la profondità dei sedimenti. Uno scenario surreale, mai visto prima. Questa mattina sono in corso le operazioni per risolvere il problema.
Con un’autogru, posizionata nei pressi della bocciofila, si cercherà di sbarrare il deflusso dell’acqua posizionando alcuni panconi già in dotazione alla diga. Questo per mettere in sicurezza la zona e permettere poi al personale incaricato di calarsi e rimuovere la grossa radice che ostruisce gli organi di manovra. Una volta ripristinato il normale funzionamento, e quindi la chiusura della paratoia, si dovrà attendere l’innalzamento del livello del lago prima di poter ripartire con il funzionamento delle turbine. Il tutto, verosimilmente, tra oggi e domani, salvo complicazioni.
I panconi per sbarrare il deflusso dell’acqua
Per il momento la produzione idroelettrica è ferma ed il lago resta vuoto. Sul posto ieri sera, dopo l’avviso lanciato dai dipendenti di Assm che ha la gestione della diga, il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi, i vertici della municipalizzata e i vigili del fuoco che hanno appurato non c’era alcun rischio per la popolazione. A spiegare quanto avvenuto è il direttore generale di Assm Sandro Meschini.
«L’apertura della paratoia è un’operazione che si fa normalmente quando c’è un’allerta meteo come quella di ieri. Serve chiaramente per evitare che il livello dell’acqua superi quello di sicurezza. In questi ultimi periodi è avvenuto spesso. Purtroppo quando ci sono questi eventi climatici così violenti l’acqua arriva carica di detriti e, in questo caso, una grossa radice ha ostruito la chiusura della paratoia. L’acqua ha continuato a defluire nel Chienti e il lago si è svuotato. Ciò che è emerso – prosegue Meschini – è che nel lago c’era pochissima acqua, la capienza dell’invaso è occupata da detriti e fango che si sono accumulati in 60 anni. Abbiamo fatto una stima – prosegue -, di circa 1,7 milioni metri cubi di acqua che la diga dovrebbe contenere, almeno 1,3 milioni è di fango. Con la conseguenza che l’acqua che si può stoccare, necessaria a molteplici usi, è davvero minima».
Da qui la necessità, sottolineata dal dg, di «un progetto attualmente in fase di elaborazione da parte di Comune e Assm per una seconda operazione di sfangamento. Ma sappiamo – conclude- che ne serviranno altre. Con il sindaco stiamo cercando di reperire i fondi». Un primo sfangamento infatti è stato messo in atto negli anni scorsi, ma non è risultato risolutivo. Preservare la riserva idrica è fondamentale non solo per il buon funzionamento degli impianti di produzione di energia da parte di Assm, ma anche per mantenere l’equilibrio ambientale dell’Oasi faunistica. Oltre alla densa vegetazione ripariale con salici e pioppi si sviluppa una vegetazione palustre con formazioni di carici e cannucce d’acqua. Presenti numerose specie ornitiche: airone cenerino, garzette, airone bianco maggiore, nitticora e tarabusino, diverse specie di anatre e, soprattutto durante l’inverno, numerosi cormorani.
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era così bello.
Francesca, ma quando??? Sono 10 anni che versa in quello stato!!!
Jonata Bettei una volta, è tanto che non vado più a tolentino....figuriamoci al lago delle grazie
Che bello una radice che smaschera anni di mancati controlli e pulizia bisognava che si svuotasse il lago per saperlo w l'italia
Complimenti tolentino
Ottimo lavoro
Da vedere gli articoli del 2015 e l'ultimo del 2022 sono passati 8 anni il fango e sempre lì....Bo...non dico altro
Oramai il danno è fatto il lago e vuoto ora giù con le ruspe e basta
Cioè si sono accorti solo adesso che dentro c'era solo fango?!?!? Che dovrebbe pesare più dell'acqua........non conosco il posto ma a valle della diga cosa c'è?
Bella roba è costata poco la porcata fatta qualche anno fà con la piattaforma per rimuovete il fango
Ottimo si può sfruttare come centro termale x fangoterapia ..... Arrabbiarsi serve solo a farsi sangue cattivo ........
Da ignorante... Visto che oramai è bello che svuotato gliela vogliamo dare una pulita oppure ci devono mangiare ingegneri vari e risvuotarlo un'altra volta con ennesima perdita di acqua?
Quanto "Fango"
Bisognerebbe risolvere il problema "alla radice"
Il lago è ridotto in palude e parlate di scenario surreale??? Speriamo che chi ha disertato tutte la manutenzioni paghi con la GALERA!!!!
È la volta buona che puliscono così! Sono costretti !che vergogna!
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chissà tutte quelle carpe anche di misura extra large che fine avranno fatto…. sicuramente molte saranno finite nel fiume …peccato per tutto quel fango perche sarebbe un bel laghetto per pescare e passare mezza giornata in relax…
Fare una bella pulizia no?
È sempre colpa degli altri!!!?