Abitare con le api
«Il ronzio e il profumo dell’alveare
danno una sensazione di benessere»

MACERATA - Una casa di legno collegata a otto arnie è stata realizzata da Marco Bajocco nei pressi dell'agriturismo Moretti. L'allarme: «Quest'anno non riusciremo a raccogliere miele, faccio questo lavoro da trent'anni e non mi era mai capitato. E' un segnale forte per gli umani»

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Marco Bajocco nella casetta delle api

di Alessandra Pierini

Il ronzio delle api, il loro incessante lavoro nell’arnia, il profumo dell’alveare e i continui voli per andare in cerca di cibo e tornare. Sono le esperienze che si fanno molto da vicino nella casa delle api, all’agriturismo Moretti a Macerata.

cas_api-4-300x400E’ una casa in legno di  cinque metri per due collegata direttamente a otto arnie (ognuna contiene 70-80mila api), separate da una rete metallica che consente la massima sicurezza. All’interno si può anche dormire. La sensazione è quella di avere un contatto diretto con le api e di attingerne le proprietà benefiche.

«In Europa si parla molto di apiterapia – spiega l’apicoltore Marco Bajocco – qui facciamo qualcosa di diverso, si tratta di immergersi nel mondo delle api ma nel massimo rispetto di queste famiglie e senza disturbare il loro corso naturale». 
L’aria che si respira all’interno della casetta sembra densa di propoli e di cera. Il ronzio delle api ha una frequenza di 432 Hertz, in linea col suono della terra e con gli effetti di benessere che questa frequenza porta con sé. «In questa casetta – spiega Bajocco – portiamo le scolaresche e mostriamo da vicino il mondo delle api. Io ci ho anche dormito qualche volta, è rigenerante».

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Le arnie all’esterno

Il fantastico mondo delle api, però, negli ultimi anni è in difficoltà e la raccolta del miele diventa sempre più complicata: «Non credo che quest’anno riusciremo a raccogliere miele – racconta l’apicoltore – faccio questo lavoro da 30 anni e non mi era mai capitato. Con ogni tipo di condizioni meteo, abbiamo sempre raccolto almeno 30- 40 chili l’anno. Io ho una mia filosofia e per prima cosa mi preoccupo delle api, quindi prima devono mangiare loro, poi se avanza vedrò di raccogliere quello che resta. Ma di sicuro quest’anno trovarne anche solo un po’ sarà una fortuna. E’ un segnale per noi».

Le api potrebbero scomparire? «Non credo – dice – le api sono molto intelligenti e si adattano molto più facilmente di noi. Io credo che sia più per noi il problema».

 

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