Ninfa Contigiani
Seduta del Consiglio delle donne l’altra sera per discutere la modifica al regolamento presentata da sette consigliere comunali di maggioranza (unica esclusa la presidente del Consiglio delle donne Sabrina De Padova) che però non si sono presentate alla seduta, in attesa del Consiglio comunale convocato per il prossimo 15 maggio. La questione è al centro di un intervento della consigliera comunale Dem Ninfa Contigiani e della stessa Sabrina De Padova: « Le consigliere dei partiti di maggioranza che vogliono cambiare completamente lo scopo, la funzione e la composizione del Consiglio delle donne non si sono presentate alla riunione convocata proprio per discuterne insieme. Tutte le presenti, seppure di sensibilità anche diversa, hanno espresso delusione per questo sottrarsi al dialogo e sconcerto di fronte a una proposta che sostanzialmente svuota la partecipazione civile dell’associazionismo e degli enti del territorio, togliendo loro capacità di proposta prima ancora che di decisione».
Osservano le due consigliere: « Tutte hanno sottolineato che la proposta di modifica elimina ogni pluralismo e chiude di fatto un luogo di confronto e di partecipazione sulle esperienze e sull’azione delle donne nella nostra città, ciò che il Consiglio delle donne ha rappresentato fino a questo momento proprio dagli inizi della sua storia. Il Consiglio delle donne così organizzato nasce durante l’amministrazione Meschini ed è continuato in piena autonomia durante quella Menghi e poi le successive in modo collaborativo tra tutte le parti politiche e sociali. Di fronte al cambiamento proposto, considerato incomprensibile, forti della loro fattiva esperienza nella società con progetti e ruoli diversi, nella riunione le rappresentanti presenti hanno voluto offrire un’ulteriore occasione di confronto e dialogo dando esempio di serietà e di consapevolezza riguardo al valore democratico che il confronto ha sempre».
Sabrina De Padova
Un altro tentativo: «Le proponenti la riforma e le donne della giunta, che nella loro proposta assumono potere esclusivo, saranno invitate ad un nuovo incontro prima che la discussione passi al Consiglio comunale. In seguito, sarà nell’assise cittadina che tutti i rappresentanti della città potranno prendere parte ad un dibattito che in effetti coinvolge tutti, uomini e donne, perché uno spazio di confronto in meno viene tolto a tutta la città, come le componenti presenti del Consiglio delle donne hanno ribadito con forza chiedendo che anche la loro voce venga lì rappresentata con determinazione. Questo perché il Consiglio delle donne svolge un ruolo di osservazione e promozione del ruolo delle donne nel territorio, per questo è partecipato da 33 rappresentanti di enti e istituzioni della società civile che hanno scelto di dare il proprio contributo e dalle rappresentanti politiche che debbono riportare all’istituzione le esigenze evidenziate. Tutto questo hanno ribadito le 24 partecipanti dell’altroieri».
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Chiudetelo quel consiglio, un banale, ovvio vulnus per la parità uomo-donna.