Uno dei rendering dei nuovi campi da padel a Santa Maria Apparente
«Campi di padel? Santa Maria Apparente non ne sente il bisogno». Commenta così la notizia della costruzione di una cittadella dello sport in zona Torrione annunciata ieri dal sindaco, l’ex presidente del comitato di quartiere Maurizio Gennari. L’iniziativa in realtà è di un privato, la Lode srl che ha fatto richiesta di procedura di Suap per la costruzione dei campi da padel e in cambio come onere di urbanizzazione cederebbe verde pubblico, parcheggi e piccole opere di sistemazione strade e marciapiedi in via del Torrione.
Maurizio Gennari
Ma secondo l’ex presidente del comitato di quartiere ciò che serve è un piano del traffico: «Da più di 30 anni questa zona subisce le conseguenze in termini di smog, sicurezza e qualità della vita. Il quartiere è stretto tra la zona commerciale e la zona industriale e raggiungere Civitanova è sempre un bel problema per via del traffico. Non ci sono piste ciclopedonali che collegano il quartiere con la zona commerciale ed il centro. Nel quartiere non esiste una piazza intesa come luogo pubblico di incontro, salvo lo spazio antistante la parrocchia che, tra l’altro è di pertinenza della diocesi. A compensazione di tutto questo disagio, non esiste un bosco urbano o un’area adibita a parco (tolti i giardinetti vicino agli impianti sportivi). L’unico ambiente parzialmente conservato è proprio l’area circostante il Santuario, e cosa facciamo? Continuiamo a consumare suolo per opere inutili e a degradare aree di interesse storico e naturalistico come quella di cui parliamo. Quei luoghi sono l’ultimo ambiente dove nelle sere d’estate i residenti possono fare passeggiate e trovare un minimo di relax nella natura. Ai nostri amministratori ricordo che quell’area rappresenta storicamente un luogo identitario per tutta la comunità di Civitanova. Ricordo anche che quello è il luogo dove la tradizione dice che si è verificato un evento miracoloso, un luogo attraversato dall’attuale via del Torrione, che proveniva dall’Abbazia di Santa Croce sul Chienti e diretta a Civitanova Alta. Distruggiamo tutto questo per dei campi di padel che ora vanno tanto di moda? Per fare cosa? Immagino che sicuramente l’ente comunale affidi la struttura ad un privato, quindi ancora l’ennesimo tentativo di scippo ai danni dei cittadini del proprio patrimonio collettivo. Come cittadino mi chiedo perché costruire proprio in quell’area e non in altre zone dove danni non se ne farebbero, tipo le migliaia di metri disponibili a sud del Cuore Adriatico, o la zona esistente tra lo stesso e il retro del casinò “Le Palme” e altri ancora? Posso solo constatare che il “modus operandi” di questa amministrazione è sempre e solo far trovare i cittadini davanti a progetti mai condivisi con i residenti. Non è certo un bell’esempio di democrazia partecipata».
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Bellissimo articolo, condiviso in ogni suo punto.
Mi chiedo e vi chiedo, quando l’opposizione unita riesce a far pesare alla attuale Amministrazione Comunale la mancanza di indizione di Comitati di Quartiere democraticamente eletti nel Comune di Civitanova Marche?
“Campa cavallo che i palazzi e le opere superflue crescono”!
Ancora un caso di protervia da chi non conosce limiti. Non sappiamo come per quest’anno si sono accordati quelli che stanno in maggioranza. Negli anni scorsi, forse per ” mal condicio ” non si è avuta una risposta omogenea la quale è andata a colpire grandi operazioni di cui qualcosa dovrebbe ancora girare e comunque sul tipo di questa descritta nell’articolo. Similarmente a quelle iniziative precedentemente bocciate a guadagnarci, per quanto si voleva far credere che sarebbero stati i cittadini, proprio così non era. Non resta che aspettare che gli atti di indirizzo già imbustati e in attesa di spedizione per il consiglio, dopo esser stati ” imbucati in Giunta”( copia ed incolla della passata tornata) arrivino che così mi faccio quattro risate. Inutili nascondersi che tanto come diceva il poeta “Ti conosco mascherina”. Ps fuori onda: I comitati di quartiere non sono qualcosa di virtuale ma composti di persone….
E’ vero i comitati di Quartiere non sono niente di virtuale, ma dovrebbero i rappresentanti essere eletti democraticamente dai cittadini del Quartiere ed animati dallo spirito di mettersi al servizio dei cittadini per il bene comune e schivi da qualsiasi ingerenza politica.
Chi meglio dei cittadini che vivono nel Quartiere ne conosce le esigenze e chi meglio di chi li rappresenta ne’ puo’ essere portavoce con la Amministrazione!