Il caso Troiani spina nel fianco,
summit dei partiti di centrodestra
E in città spuntano manifesti sulla moralità

CIVITANOVA - L'inchiesta che vede indagato il presidente del Consiglio per lesioni e violenza privata nei confronti di una donna è finita sul tavolo dei coordinatori provinciali di Lega, FdI e Forza Italia, in vista dell'arrivo della mozione di sfiducia. Belvederesi: «L'interesse è salvaguardare l'immagine del partito e dell'amministrazione, non siamo giudici, ci confronteremo». SiAmo Civitanova ha affisso dei cartelloni, Bianchi e Squadroni: «E’ tempo di definitiva chiarezza, trasparenza ed eticità nella politica civitanovese»
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I manifesti affissi in città da SiAmo Civitanova

di Laura Boccanera

La questione “Fausto Troiani” arriva sul tavolo dei partiti di centrodestra e intanto in città compaiono i manifesti sulla “questione morale”. L’inchiesta a carico del presidente del Consiglio comunale di Civitanova, indagato per lesioni e violenza privata a carico di una ragazza con cui avrebbe avuto una relazione è stata affrontata ieri sera nel corso della riunione mensile dei partiti provinciali che si è tenuta a Civitanova.

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Fausto Troiani

Erano presenti Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Udc con i loro rappresentanti provinciali (Luca Buldorini per la Lega, Corrado Perugini per Forza Italia, Massimo Belvederesi per Fratelli d’Italia). Oltre a discutere di temi provinciali (prossime elezioni amministrative in alcuni comuni dell’entroterra) c’è stato anche un confronto su come affrontare la questione dell’indagine sul del presidente del consiglio comunale di Civitanova. Sul tema c’è anche una mozione di sfiducia presentata dalla minoranza e che dovrà essere calendarizzata nel prossimo consiglio comunale, ma se probabilmente il consiglio non voterà la sfiducia, il segnale politico che emerge è che la questione sia in effetti una spina nel fianco per il centrodestra. Nella riunione di ieri sera non sono state prese decisioni o ultimatum da sottoporre a Troiani, ma è evidente che si è parlato del tema dal punto di vista umano, amministrativo e soprattutto politico. «Se ne parlerà in maggioranza e nei partiti prima dell’arrivo della mozione in consiglio – commenta Belvederesi – non è stato l’unico argomento, si è parlato di tutta la politica provinciale in vista delle amministrative e anche dell’azione amministrativa a Civitanova. L’interesse è salvaguardare l’immagine del partito e dell’amministrazione, non siamo giudici, ci confronteremo».

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I manifesti di SiAmo Civitanova

Intanto però la maggioranza è chiamata in causa da “Siamo Civitanova” che sottolinea come al voto della mozione i consiglieri di centrodestra dovranno scegliere  se «ripulirsi o rendersi complici». In città Silvia Squadroni e Lavinia Bianchi hanno fatto affiggere manifesti nei quali si sottolinea che “non esiste una moralità pubblica e una moralità privata”. «E’ tempo di definitiva chiarezza, trasparenza ed eticità nella politica civitanovese – sottolineano le due consigliere – oggi l’amministrazione comunale, dinanzi ad una precisa mozione di sfiducia, è chiamata ad una scelta: ripulirsi o rendersi complice. E non è un fatto di incomprensibile garantismo ma di semplice presa d’atto della realtà, poiché l’etica non è una coperta da tirare alla bisogna ove c’è bisogno di oscurare e nascondere. L’etica c’è o non c’è. Non ci si può nascondere dietro l’ipocrisia della “stabilità” di governo. Non è una questione né di destra né di sinistra: è una questione di morale pubblica. Oggi assistiamo per la prima volta nella nostra storia repubblicana a una donna presidente del Consiglio dei ministri. Chi rispetta le donne e le ritiene degne di governare e rappresentare nei consigli comunali, regionali o in Parlamento, non usa comportamenti e condotte irripetibili che censuriamo al di là dei procedimenti penali o del loro esito. Civitanova merita altro».

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