di Alberto Bignami (foto di Giusy Marinelli)
Si è concluso tra applausi e gioia, pochi minuti prima delle 14, lo sbarco di tutti e 73 i naufraghi giunti questa mattina al porto di Ancona, a bordo della Geo Barents.
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
I migranti, accolti dalla pioggia e dal buio mentre si svolgevano le manovre di attracco, sono stati salutati da un sole inaspettato, una volta messo piede sulla banchina 22 dello scalo dorico. Quasi fosse il segno di una sorta di ‘rinascita’.
A scendere per primi sono stati i minorenni non accompagnati, di cui 5 necessitano di cure ma che comunque, fa sapere Msf, «non sono casi urgenti».
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
Volti spaesati ma allo stesso tempo quasi increduli e felici, hanno seguito il cordone del personale della Croce Rossa che gli ha indicato quella strada da percorrere per raggiungere il traguardo che attendevano di poter vedere da giorni. Successivamente ecco gli adulti che, anagraficamente, sono poi «ragazzi poco più grandi, comunque giovani», ha detto Juan Matias Gil, capomissione di Medici Senza Frontiere. Per uno, si è reso necessario il trasporto in ambulanza a Torrette per alcuni controlli medici già disposti.
Una volta sul molo ed effettuate le visite, ecco che tutti hanno un grosso sacco bianco in mano. All’interno vi sono contenuti i primi nuovi indumenti con cui potersi cambiare. Con una mano ne stringono i manici e con l’altra salutano, agitando il braccio, lo staff della nave Ong che ricambia con un applauso, per poi salire a bordo del pullman della Marina Militare che provvederà ad accompagnarli nei centri di accoglienza.
A destra: Juan Matias Gil, capomissione di Medici Senza Frontiere
Il lungo viaggio si è dunque concluso dopo oltre 1.500 chilometri percorsi in più per arrivare ad Ancona, in parte, anche a velocità ridotte, pari a 2,5 nodi e corrispondenti a circa 5 chilometri orari, a causa delle condizioni meteo incontrate nei giorni di navigazione con onde, «alte anche quattro metri», che hanno fatto dondolare l’imbarcazione allagandone pure il ponte più basso al punto da dover spostare i migranti in quello più alto e, dunque, più sensibile allo sballottamento dovuto al mare mosso. Dopo la Ocean Viking, anche l’odissea della Geo Barents ha visto la parola ‘fine’ ad Ancona.
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
Lo sbarco dei migranti dalla Geo Barents
Il pullman della Marina Militare
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Ancona è una città molto avanzata pulita organizzata. Staranno bene ora
Diceva bene la Meloni “la pacchia è finita”… Sì, ma per noi poveri illusi del “cambiamento”. La vicenda di questi Africani fatti sbarcare ad Ancona, facenti parte di un piano di “meticciato” vecchio di decenni, dimostra che il nostro governo è lacchè di imposizioni politiche europee contro il popolo italiano… Infatti, abbiamo cambiato, illudendoci, dal centrosinistra al centrodestra, perché nulla fosse cambiato. La Meloni è la nuova “gattopardo” che ha dovuto mangiare il piatto imposto dai poteri finanziari mondiali, che decidono i destini dell’Europa e del pianeta con le armi, con la fame, con la schiavitù delle masse e con la nuova alimentazione a base di grilli e non più di bistecche.
Questa è la situazione di cui dovranno tenere conto i “non votanti” e il “popolo delle piazze” dei “no-vax”, dei “no-green pass”, dei “no-war”. Queste ultime tre categorie dovranno meditare sulla stoltezza di essersi presentate spaccate in alcune liste specchietto per le allodole, frutto soprattutto di mestatori politici ideologizzati e di agenti provocatori nemici infiltrati.
Adesso nessun “gattopardo” di tutto il Parlamento può arrogarsi il diritto di rappresentare un popolo sbandato come il nostro. Avesse avuto almeno un 5-6 per cento in Parlamento del “popolo delle piazze”, unito in un’unica lista, la Meloni avrebbe avuto oggi pane per i suoi denti e di che preoccuparsi elettoralmente… Invece, ha solo un’opposizione parlamentare e istituzionale ormai sclerotica e in via di disarmo alla sua Sinistra. Gente “gattopardesca”, pronta ad accorparsi con chiunque in un unico governo pur di tirare a campare e a mangiare sulle spalle del popolo italiano.
In attesa che la Meloni faccia la fine di Salvini (ci vorrà un po’ più di tempo, dato che avrà l’appoggio interessato di Lega, Forza Italia e UDC, forze politiche al lumicino), il “popolo delle piazze” cominci a seguire solo i suoi leader naturali, ossia quelli che vengono dal suo interno e dalla sua base, come Stefano Puzzer e Nunzia Schilirò, gente coraggiosa che ha pagato di persona. Allontanando nel contempo gli ex-magistrati, gli ex-sindaci, gli ex-fuggiaschi dai partiti, i politici espulsi e gli ideologi comunisti e nazi-fascisti che si sono infiltrati. Ossia gli “ascari”, le “truppe cammellate”, le “quinte colonne” e gli “agenti provocatori” ancora presenti e a volte pure intervistati dagli organi di informazione del Regime.
O si fa un movimento politico di base “pulito” da infiltrazioni, oppure diventa sterile l’opposizione informativa di quotidiani come “La Verità”, di emittenti televisive e radiofoniche come “Byoblu”, e dei vari programmi sulla “Rete 4” di Mario Giordano e di Paolo Del Debbio.
Non dimenticate che una grossa fetta di Italiani è ormai disillusa e disperata… Quindi, attenzione!