La brochure con le pagine attaccate
Alla fiera del turismo con la brochure fatta realizzare da Maika Gabellieri, ma le pagine con la foto dell’ex assessora sono state incollate. Solleva il caso Lavinia Bianchi, consigliere comunale della civica SiAmo Civitanova, che in un’interrogazione chiede di spiegare perché il Comune si sia presentato ad una delle più importanti vetrine per turismo e promozione senza materiale adeguato.
Lavinia Bianchi Siamo Civitanova
Le uniche brochure aggiornate e che illustravano i progetti per il 2023 infatti erano quelle che l’associazione Popsophia aveva fatto pervenire, mentre nessun materiale dell’assessorato era presente. La consigliera di minoranza chiede di sapere quale organizzazione si sia messa in piedi per la partecipazione alla fiera «considerato che nessuna brochure di Civitanova era presente nello spazio della Regione Marche e che nello stand di Noi Marche non c’era alcun addetto né materiale in esposizione. L’unico desk che aveva materiale – prosegue la Bianchi nell’interrogazione – era quello della Dmo con una guida della città. Il Comune parrebbe essere andato al risparmio dal momento che non ha fornito un prodotto aggiornato, ma ha riutilizzato vecchio materiale che presenta a pagina 6 e 7 le dichiarazioni del sindaco e dell’allora assessora Maika Gabellieri. Le pagine sono state attaccate con la colla per “attualizzare” la brochure». Alla fiera nei giorni scorsi erano presenti anche le assessore Roberta Belletti e Manola Gironacci: «Avevo molto apprezzato l’assessore quando disse che voleva collaborare con i consiglieri – conclude la Bianchi – ma nonostante la prima commissione sia stata nominata il 5 e si sia insediata il 15 settembre, non si è pensato di coinvolgerla nell’organizzazione, ci auguriamo che resti un caso isolato».
(l. b.)
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Era meglio la scusa, ho lasciato il quaderno a casa, che I compiti latitanti.
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Ma torniamo ad una cultura che non ce se magna tipo Sgarbi ma che ce se magna con forchetta e coltello e che metta in evidenza la storia delle nostra bella provincia ed oltre, così legata al mare, alla campagna alla montagna. Gli argomenti culturali, di quelli che uniscono soprattutto se le Pro Loco non ragionano alla Sgarbi ma si avvicinano alle genti assetate di sapere e dei nostri vinelli, specialmente quelli non mostruosi provenienti da cantinoni, presi per avvelenare gli affamati di cultura e lucrarci sopra. Argomenti di cultura non mancano di certo e magari qualcuno un po’ stantio come ” li furbi co l’abbiti” che sarà pure un baratto culturale tra contadini e pescatori ma che barba, si potrebbero radicalmente cambiare con fritture, arrosti e brodetti. Ridiamo un po’ di colore a questa Civitanova tanto annoiata e intristita da sti abbiti. Poi, assurda una brochure, di quelle dove ci si attaccano fogli prelevati agli altri perché neanche in grado di avere della fantasia che sia anche un motivo per essere stati scelti a fare gli assessori al turismo e qui meglio non indagare sennò i conti portano sempre. E ste piste ciclabili, con ponti da quattro dico quattro milioni di euro che andranno divisi tra tutti coloro che lo tireranno su, sopra al Chienti, fiume altrimenti impossibile da attraversare. Una zattera traghettatrice avrebbe reso più bello superarlo. Tornando ai nostri tesori culturali partendo dalla semplice quando gustosissima vongola, passando per cozze , calamari e poi salendo salcicce, lasagne, tagliatelle con la papera, polente, formaggi, salumi e chi più ne ha più ne metta, non ci sarebbe un giorno dove muovendosi da mare a monti mancherebbe un incontro istruttivo. Se si riuscisse a rendere vivibile Civitanova senza stressarsi a trovare un parcheggio e sapere cosa volere, cercare, auspicarsi con un po’ di fortuna di rimediare e non sto parlando di sostanze tanto amate a palle mosce, inconcludenti fanciulloni con il telefono in mano con cui fotografare i fallimenti serali, allora sì che culturalmente in qualche specialità ci si evolve. La cultura poi ha anche le sue stagioni dove magari fare una bella gita in campagna con colonna sonora la Pastorale di Beethoven o riflettere tutto l’anno accompagnati dalle Quattro Stagioni di Vivaldi e cento altre occasioni per frequentare teatri auditorium mostre dove dietro non ci sia uno Sgarbi con la bava alla bocca ecc. ecc. ecc. La cultura è una scelta, non si impone, al massimo si consiglia, lascia liberi ed è libertà. Basta questo per viverla con interesse, entusiasmo, curiosità e non stando seduti ad annoiarsi mentre Sgarbi allatta i cojoni a chi non sa dove andare e comunque ben altri attori ci sarebbero per ascoltare recitazioni che suscitino emozioni. Non ce l’ho con Sgarbi, o meglio solo con lui ma conoscendo Ciarapica assessore alla cultura parto forse prevenuto ma signori miei come dice il pugnalatore Matteo Renzi, che vuoi pretendere: da una premessa sbagliata è chiaro che il risultato sia una ciofeca.