di Luca Patrassi
Se si dovessero misurare i marchigiani, ed in particolare i maceratesi, con le liste elettorali che da una trentina di anni a questa parte vengono loro «proposte», si direbbe che si tratta di un popolo di grandissimo senso dell’ospitalità. Ospitali i marchigiani lo sono sicuramente, ma si direbbe che il fronte romano e milanese della politica ne approfitta troppo. Nonostante si sia ridotto e di molto il numero dei parlamentari, non si placa il fenomeno dei candidati catapultati che arrivano in spregio a qualunque minimo criterio di territorialità, in spregio alle alleanze sottoscritte dai partiti di riferimenti in quel territorio «fino al giorno prima».
Andiamo al dunque: il tavolo nazionale del centrodestra ha partorito l’accordo per le Marche. A Fratelli d’Italia andrebbero i due collegi uninominali del Senato e quello uninominale di Ancona della Camera, alla Lega i collegi uninominali della Camera di Macerata e di Pesaro, a Forza Italia il collegio uninominale della Camera di Ascoli/Fermo.
Alberto Losacco
Nel centrosinistra c’è un po’ di ritardo, anche per effetto dei cambi di alleanza in corsa. La direzione nazionale del Pd dovrebbe riunirsi tra venerdì e sabato prossimi, ma anche qui non poteva mancare l’ipotesi del candidato catapultato, vale a dire il commissario regionale Dem Alberto Losacco, che era arrivato nelle Marche pochi mesi fa dalla Puglia solo per sbrigare la questione legata all’organizzazione del congresso ma deve essere rimasto affascinato da questa terra al punto che si dice possa guidare lui il listino del proporzionale. Vero è anche che la Puglia era in credito con le Marche visto che negli anni passati aveva eletto i recanatesi Italo Tanoni e Luca Marconi. Altro nome che circola al proporzionale è quello di Irene Manzi mentre alla Camera di Macerata potrebbe correre l’ex sindaco Romano Carancini. Nessuna notizia dal fronte Calenda-Renzi che dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – materializzarsi nelle prossime ore. Quanto ai pentastellati tutto sembra ancora in movimento.
Francesco Battistoni
I rumors nel centrodestra. Forza Italia ha chiesto il collegio blindato di Ascoli-Fermo per piazzare il laziale e coordinatore regionale delle Marche Francesco Battistoni: territorialità a parte, c’è chi osserva come alle scorse amministrative il fronte locale azzurro non si sia mosso in sintonia con il centrodestra, tutt’altro, ma a queste quisquilie oramai non fa più caso nessuno. La Lega ha ottenuto Macerata e Pesaro: a Pesaro è scontata la candidatura dell’assessore regionale Mirco Carloni mentre a Macerata il clima è bollente. A parte qualche nome buttato là per i vari depistaggi, in corsa ci sono i parlamentari uscenti che sono Tullio Patassini, Giuliano Pazzaglini e Mauro Lucentini. Al proporzionale la Lega potrebbe candidare l’assessore regionale alla cultura Giorgia Latini.
Elena Leonardi
Quanto a Fratelli d’Italia al Senato uninominale Marche Sud potrebbe approdare la portorecanatese e presidente della commissione regionale sanità Elena Leonardi mentre al Nord un nome possibile è quello dell’avvocato Antonio Baldelli, l’uninominale di Ancona della Camera potrebbe vedere la candidatura del consigliere regionale Carlo Ciccioli. Resterebbe fuori dalla corsa nei collegi uninominali l’assessore regionale al bilancio ed ex sindaco di Ascoli Guido Castelli che non sembra entusiasta dell’ipotesi. Tra fermani ed ascolani poi ci sono tanti conti in sospeso, alcuni secolari ed altri recentissimi (Erap) e non sono escluse sorprese, come l’inserimento al proporzionale della consigliera regionale azzurra Jessica Marozzi, giusto per blindare la candidatura di Battistoni.
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Se la Lega propone gli stessi candidati soprattutto per Macerata e provincia NON LI VOTEREMO (almeno 300/400 persone). Gente nuova che ascolta e aiuta. C'è a Macerata in Consiglio e a Civitanova in Giunta.
tutti candidati inutili... se non dannosi..
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Giorgia Latini la mettano pure. I suoi estimatori la voterebbero. Però non levatecela dalla Regione, perchè come Assessore alla Cultura e al Turismo deve fare molto per le Marche. E senza di lei certe cose non si farebbero.
La gente non va piu a votare perché loro una volta eletti fanno il salto della quaglia. Sei stato eletto nella lista x dopo non mi puoi passare alla lista y non sei più d’accordo con la linea del tuo partito ti dimettiti e lasci il posto ad un’altra persona ma in Italia le cose non si vogliono fare le persone si sono rotte le scatole di questi elementi non coerenti che pensano solo al money.