Fulvio Ricci, Massimo Principi e Daniele Nardi
di Mauro Giustozzi
“Non c’è acqua da perdere” è il tema della campagna comunicativa di Aato3 partita oggi e che durerà fino a fine agosto per invitare i cittadini ad un uso responsabile e parsimonioso di una risorsa come l’acqua che è tutt’altro che inesauribile.
In un prolungato periodo segnato da scarse precipitazioni, siccità, un consumo diffuso, irresponsabile e poco attento della risorsa idrica può concretamente compromettere la capacità di disporre di acqua durante l’intero arco della giornata, rendendosi quindi necessari momenti di razionamenti.
«In questo momento la situazione è sotto controllo – ha affermato il direttore di Aato3 Massimo Principi – ma se prosegue nelle prossime settimane questo trend consolidato di scarse o nulle precipitazioni piovose accompagnate da temperature elevate, ad agosto ci troveremmo nella condizione di razionare l’acqua anche nei nostri territori. Magari intervenendo nelle ore notturne in modo che il cittadino magari neppure se ne renderà conto, ma il rischio concreto esiste perdurando questo clima. Se la situazione meteo cambierà, con qualche pioggia e temperature più fresche, è altrettanto chiaro che si andrà incontro ad una situazione anche di minor consumo della risorsa idrica ma è chiaro che al momento nessuna previsione può essere fatta in maniera scientifica e certa. Per questo nessuno spreco d’acqua è possibile: le perdite non sono solo legate alle condutture che trasportano l’acqua ma anche da comportamenti non consoni al periodo da parte di tutti i cittadini ed è per questo che abbiamo lanciato questa campagna informativa che tende a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del bene acqua che, forse perché la paghiamo poco, non ne consideriamo la grande importanza e soprattutto non mettiamo in conto che è un bene che non è inesauribile e che deve essere gestito con oculatezza».
Massimo Principi
Non si esclude, è anzi da considerare probabile, nelle settimane a venire, la necessità di razionare la risorsa, con turnazione dell’alimentazione dei serbatoi e chiusure notturne (Camerino e altri centri minori), l’introduzione di ulteriori divieti (innaffiamento giardini e orti, irrigazione agricola, eccetera), l’utilizzo di autobotti per alimentare serbatoi periferici o rifornire direttamente l’utenza.
Il direttore di Aato3 sottolinea poi quelle che sono le difficoltà attuali e soprattutto future di approvvigionamento della risorsa idrica, con tanti attori in campo che spesso non dialogano e anzi creano ostacoli e problemi al reperimento dell’acqua potabile che arriva nelle case dei cittadini.
«C’è il rischio che in futuro l’acqua non sia più disponibile come accade oggi – spiega il direttore Principi -. Una parte dell’acqua arriverà dall’Anello dei Sibillini ma non tutti sanno che quell’acqua non giungerà dai Sibillini per responsabilità di un ente, il Parco dei monti Sibillini, che con un atteggiamento di chiusura totale ostacola la possibilità di prelevare una risorsa che è abbondante, se ne potrebbe prelevare una piccola quantità in più che non porterebbe nocumento al sistema ecologico dei Sibillini.
Il Parco l’acqua la dà agli allevamenti di trote ed alle aziende che producono energia elettrica ma la nega a noi per motivi ambientali. Per cui l’acquedotto del Nera, che attualmente arriva sino ad Osimo e Macerata, che avrebbe una portata di 550 litri/secondo ne carica solamente 200 l/s dopo che siamo dovuti andare in tribunale per ottenere almeno altri 50 l/s e proseguiremo la nostra battaglia. Altro esempio è quello del Consorzio di Bonifica Marche organismo che fornisce acqua agli agricoltori e che preleva la maggior dell’acqua dai nostri territori. Come accade al lago di Castreccioni di Cingoli: li preleviamo acqua noi per il potabile e gli agricoltori per i campi. L’idropotabile ha una concessione sino a 9 milioni di metri cubi annui, ma in questa fase il prelievo del Consorzio è maggiore del passato e la ricarica dell’invaso è più scarsa. La preoccupazione è che tra un anno non ci sia più acqua idropotabile a sufficienza da prelevare. E’ tutto legittimo, però poi domandiamoci perché magari in agosto saremo costretti a razionare l’acqua potabile nelle case dei cittadini. E’ necessario che nell’immediato ci sia un’azione comune di tutti gli enti ed in questo un ruolo decisivo lo deve avere la Regione nel guidare e coordinare questa azione, altrimenti si finirà di litigare l’acqua tra territori o ambiti economici».
Sulla campagna comunicativa è intervenuto Fulvio Riccio responsabile comunicazione di Aato3. «Al fine di scongiurare situazioni di emergenza, la collettività locale è chiamata ad adottare comportamenti responsabili per preservare la risorsa idrica ed evitare possibili razionamenti del servizio – ha sottolineato Riccio -. Chiudere sempre il rubinetto quando non si utilizza l’acqua, preferire la doccia al bagno, evitare di lavare l’auto o di innaffiare eccessivamente i giardini, utilizzare il ciclo economico degli elettrodomestici, controllare il contatore per verificare possibili perdite: sono piccoli gesti da cui però conseguono grandi benefici per il territorio e per le persone. Occorre in sostanza utilizzare l’acqua solo quando strettamente necessario e per gli usi realmente indispensabili, evitando gli sprechi. Per evitare quindi situazioni di criticità o di vera e propria emergenza, l’Aato 3 Macerata, in collaborazione con le sei società di gestione del servizio idrico integrato operanti nel territorio, ha avviato una campagna di sensibilizzazione denominata “Non c’è acqua da perdere” che prevede affissione di manifesti nei principali comuni dell’Ato 3, divulgazione di spot radiofonici, campagna comunicativa nei principali quotidiani locali cartacei e on-line e campagna social attraverso su Facebook, Instagram e altri canali comunicativi».
Daniele Nardi
Infine Daniele Nardi, responsabile tecnico di Aato3, ha fatto il punto della situazione con alcuni numeri eloquenti sul cambiamento climatico in atto segnato sempre più da scarse precipitazione piovose, lunghi periodi di siccità e temperature ben oltre la media. «Le valutazioni che possiamo fare noi – ha detto l’ingegner Nardi – rispetto alle medie di lungo periodo, sono che le precipitazioni sono abbondantemente minori anche nella nostra regione: come temperature il mese di giugno ha registrato il picco più alto addirittura dal 1800, mentre maggio e giugno scorsi sono al secondo posto come mesi più caldi dal 2003 ad oggi. La preoccupazione maggiore è che la pioggia cumulata negli ultimi due anni è molto inferiore a quella caduta in analogo periodo, in media, negli ultimi 50/70 anni. Ciò significa che la ricarica delle falde acquifere è molto minore e le situazioni di ondate di calore verificatesi negli ultimi tendono ad aumentare ed essere maggiormente durature nel tempo. E’ necessario quindi attuare misure immediate ma anche di medio-lungo termine che riguardano la possibilità di rendere il sistema che ci consente di fornire acqua a tutti i comuni più flessibile. Significa avere diverse fonti di approvvigionamento e avere reti interconnesse che consentano di sopperire alla minore disponibilità di una fonte di approvvigionamento con altre. Per questo è stato progettato l’Anello dei Sibillini che connetterà i territori maceratesi-ascolani con un sistema di captazione e distribuzione della risorsa idrica che ci consentirà di affrontare questa emergenza idrica con cui faremo i conti nel futuro».
La paghiamo poco? Infatti spingete per la privatizzazione, cosicché l'acqua tornerà a scorrere e i prezzi a lievitare. Soliti giochetti dei soliti noti! Ricordo abbiamo il mare, si può iniziare a dissalare. Ricordo anche che il dissalatore in Giappone è stato prodotto da una ditta italiana Mezzi ne abbiamo, la volontà c'è?
Allevamenti di trote e idroelettrico non prelevano acqua. Il 100% di quello che usano è reimmesso poco più a valle. Questo tizio non sa la differenza. Emblematico che si occupi di acqua per lavoro.
La montagna deve sempre dare e mai ricevere vero?
Ecco perché chi se mbriaca sta avanti, ha visto longo
il parco vuole la spopolazione della montagna...non lo avete capito??? ostacola tutte le iniziative di fruizione del parco Come territorio
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Sul Parco si potrebbe produrre un piccolo saggio per esporre la mia posizione ed elencare tutte le cose che, secondo me, non funzionano. Tuttavia, bisogna esaurire il commento in poche righe ed allora dico, icasticamente, che la sola funzione dell’ente parco è quella di produrre posti lavoro per chi vi lavora (scusate il gioco di parole).
…”Non c’è acqua da perdere”…si si, e per qualcuno pare che sia così anche per il vino!!! gv