Francesca D’Alessandro e Massimo Pedersoli
É partito da Genova lo scorso 2 maggio, il viaggio solidale in bicicletta “Dove trema la terra”, un’altra iniziativa dell’instancabile Massimo Pedersoli, già conosciuto come “camminatore seriale solidale” che, non pago delle centinaia di chilometri percorsi lo scorso autunno nel Cammino Solidale Assisi Loreto organizzato per l’associazione Omphalos di Recanati, ha deciso stavolta di catalizzare la sua attenzione sui territori devastati dal sisma scegliendo una compagna di viaggio a due ruote.
Come accaduto nel Cammino per Omphalos, anche in questo caso ci sono state molte tappe che hanno toccato le quattro regioni colpite da sisma. Durante quella esperienza Pedersoli era rimasto sconvolto dalle terre devastate dal sisma e si era ripromesso di tornare per dare un piccolo contributo alla memoria di questo evento.
Il nome del suo nuovo progetto “Dove trema la terra”, è un viaggio di mille e seicento chilometri in bicicletta, di cui oltre mille sono nella zona del sisma, attraverso i paesi terremotati tra Marche Umbria, Lazio e Abruzzo. In tutto, i comuni del cosiddetto cratere sismico sono 140 e Pedersoli ne ha attraversati una buona parte, «per riportare l’attenzione mediatica su questo tema». Pedersoli non è nuovo a queste imprese: è l’inventore dei cammini ‘Walking For Charity’ che, negli anni, lo hanno portato a Chernobyl, a Santiago di Compostela, nel centro e nel nord Italia, sempre a favore di varie associazioni. Da novembre 2019 ad oggi sono stati percorsi migliaia di chilometri a piedi e raccolti altrettanti euro a sostegno di cause umanitarie.
Massimo Pedersoli “camminatore seriale solidale”, classe 1986, dal 2019 dedica la sua vita alla raccolta fondi per le cause sociali con il suo progetto Walking for Charity che da quest’anno è sostenuto dall’Associazione Controvento APS di Recanati. A piedi o in bicicletta, la sostanza non cambia, perché quella di Massimo Pedersoli è pur sempre un’azione benemerita, a vantaggio di giuste cause. «Ho deciso di partire dalla mia città natale, Genova – ha detto Massimo Pedersoli – per creare una sorta di collegamento con il centro Italia che da anni, ormai, vive con il terribile problema della terra che trema. Adesso mi sono concentro sulle zone terremotate – ha continuato – perché è assurdo che le persone debbano ancora vivere in soluzioni abitative temporanee, è giusto riportare l’attenzione sul problema e, soprattutto, trovare una soluzione dignitosa una volta per tutte». Come sempre, la situazione é stata documentata sui suoi profili social. Il suo viaggio lungo 25 giorni si é concluso oggi a Macerata, dove é stato accolto per le foto di rito dalla vice sindaca Francesca d’Alessandro.
ma non per i Politicanti di mestiere...è dal 2016 che dicono...non vi lasceremo soli. in fatti ogni tanto si fanno vedere per una passerella per una inaugurazione di qualcosa di effimero ma di concreto, stà, che gli abitanti sono ancora nelle SAE....
Luciano Brandimarti Il Popolo ha la mente corta.
Notizia di oggi, ad Amatrice rifiutano le case costruite, preferendo le Sae.
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Adesso cosa succede, cambierà qualcosa?
Contento lui…
Intanto un bel selfie se lo è portato a casa…