Sport e super green pass agli over 12: «No alle discriminazioni
quando si parla di minorenni»

CALCIO - La lettera alla Figc di Corrado Ciurlanti, vicepresidente del Montemilone Pollenza: «A metà stagione non si possono mettere improvvisamente le famiglie davanti ad una questione così importante. Quando lo stato di emergenza sarà terminato e i giovani messi tutti nelle stesse condizioni si potrà stabilire la data di ripresa dei campionati»

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Una squadra del settore giovanile del Montemilone Pollenza

 

«Con le attuali disposizioni in merito al green pass rafforzato c’è chi può allenarsi regolarmente e chi deve farlo in forma individuale, chi può utilizzare gli spogliatoi e chi deve arrivare già cambiato e poi tornarsene a casa per fare la doccia. Ora, come ciliegina sulla torta, facciamo ricominciare i campionati così c’è chi può essere convocato e giocare e chi non può essere convocato e non può giocare. E inoltre, non può neanche andare a vedere la partita dei compagni. Non è ammissibile fare discriminazioni, divisioni, esclusioni e minoranze quando si parla di minorenni. Lo sport è condivisione, aggregazione, divertimento, benessere fisico e mentale. In più, il calcio è uno sport all’aperto». A sollevare nuovamente il problema del certificato verde legato all’ambito sportivo, in questo caso al calcio, è Corrado Ciurlanti, vicepresidente del Montemilone Pollenza e responsabile organizzativo del settore giovanile e dell’attività di base. Lo fa scrivendo una lettera indirizzata direttamente alla Figc Marche, alla Figc Macerata e al coordinatore regionale del settore giovanile e scolastico, il professor Floriano Marziali. «Mi permetto di esprimere alcune considerazioni in merito alla situazione attuale e alla ripresa dei campionati decisa dalla Figc per le categorie Juniores, Allievi e Allievi Cadetti, Giovanissimi e Giovanissimi Cadetti, prevista nel weekend del 5 e 6 febbraio, e quelli per la categoria Esordienti, prevista nel weekend del 26 e 27 febbraio. I sopracitati campionati vengono disputati da ragazzi minorenni (classe 2004 Juniores, classe 2005 e 2006 Allievi e Allievi Cadetti, classe 2007 e 2008 Giovanissimi e Giovanissimi Cadetti, classe 2009 e classe 2010 gli Esordienti), ma tutti con dodici anni compiuti o, per i 2010 che magari compiranno da qui a giugno quando termina la stagione – si legge nella nota -. La questione non è se sia corretto o meno vaccinare i ragazzi, perché parlando di minorenni la decisione non la prendono loro. Ma a metà stagione calcistica non si possono mettere improvvisamente le famiglie davanti ad una questione così importante. È necessario dare il giusto tempo per riflettere e capire. Per esempio si stabilisce sin da ora ciò che occorre per la stagione calcistica 2022/2023, in modo che ad agosto si andrà ad iscrivere un figlio consapevoli delle regole vigenti».

montemilone-pollenza-2-325x213Nel suo intervento Corrado Ciurlanti prova ad essere costruttivo e offre consigli per tornare nuovamente in campo con le partite ufficiali. «A mio modesto parere, con le attuali disposizioni, ritengo opportuna come data di ripresa dei campionati il weekend 2 e 3 aprile, con lo stato di emergenza terminato e i minorenni messi tutti nelle stesse condizioni. In un momento “particolare” ci vogliono decisioni non ordinarie, ma fondamentale è che queste considerino tutti i ragazzi in questione allo stesso modo – aggiunge il vicepresidente del Montemilone Pollenza e responsabile organizzativo del settore giovanile e dell’attività di base -. Oltre a quanto scritto sopra, che è l’aspetto assolutamente prioritario, passiamo al momento attuale della regione Marche, che è in zona gialla, al limite della zona arancione, con numerosissime classi scolastiche in quarantena che coinvolgono tantissimi ragazzi. Purtroppo abbiamo moltissimi minorenni positivi. Inoltre, per quei ragazzi che nel frattempo si negativizzano, notevole è la difficoltà per avere in tempi brevi di nuovo l’idoneità per l’attività sportiva agonistica e occorre dare loro modo di riprendere una discreta condizione fisica prima di affrontare una partita. In più, ci sono ragazzi non vaccinati. Come possiamo ignorare tutto ciò e pensare di riprendere i campionati? Le squadre che attualmente si allenano al massimo con dieci ragazzi come fanno a disputare le partite?».

montemilone-pollenza-3-650x602-325x301Dalla teoria, Ciurlanti propone un caso pratico che potrebbe verificarsi a ridosso della gara, chiedendo delucidazioni alla federazione. «Per esempio, con gli Allievi mi alleno il giovedì e per la partita del sabato pomeriggio convoco 16 ragazzi attingendo dai Giovanissimi, che magari devono giocare la domenica. Il venerdì o il sabato mattina la scuola comunica una classe in quarantena che vede coinvolti cinque convocati: che succede? Partita persa con conseguente ammenda e punto di penalizzazione? Riconoscimento di Scuola Calcio Elite annullato e per due anni senza possibilità di poter intraprendere il percorso per ottenerlo di nuovo – prosegue il dirigente -. Non è forse il caso di far terminare l’inverno con temperature meno rigide e quindi magari minori possibilità di prendere influenza, tosse o raffreddore che in questo momento mettono tutti in allerta? E magari meno infortuni, che riducono ulteriormente le rose? E, come visto gli anni precedenti, speriamo meno contagi e quindi di riprendere a giocare ad aprile? Non viviamo in una situazione “normale”. Per cui non possiamo pensare di fare quello che abbiamo sempre fatto fino a prima del Covid. Se occorre allungare la stagione e magari giocare fino a fine giugno, o magari anche a luglio, non è un problema. Soprattutto i ragazzi stanno subendo sulla propria pelle questa tremenda situazione. Hanno una libertà limitatissima. Lo sport, a maggior ragione, in questi momenti deve pensare soprattutto all’aspetto sociale, non possiamo far finta di nulla».

montemilone-pollenza-1-325x215Discorso diverso, invece, per i bambini under 12 impegnati nelle categorie minori e per le prime squadre. «Non ho dimenticato i Pulcini (inizio campionato weekend 5 e 6 marzo), Primi Calci e Piccoli Amici (inizio campionato weekend 12 e 13 marzo). Perché queste, in base all’età dei ragazzi, non sono coinvolte nel discorso green pass rafforzato. Inoltre, non avendo l’arbitro è più facile accordarsi tra società, anche in prossimità della gara qualora la situazione Covid non consenta di disputarla. Così come non ho dimenticato i campionati di Promozione, Prima, Seconda e Terza Categoria. Perché qui per il 99% dei casi i giocatori coinvolti sono maggiorenni ed il discorso in merito al green pass rafforzato è notevolmente differente – conclude Corrado Ciurlanti -. Puntualizzo dicendo che ho scritto da genitore (ma con i propri figli maggiorenni e quindi non coinvolti con quanto sopra), da amante e appassionato dello sport, da dirigente di una società con oltre 180 ragazzi/e minorenni tesserati. Grazie per l’attenzione, resto in attesa di un riscontro».

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