di Gianluca Ginella
Prima è stata urtata con la fiancata dell’autobus, è caduta e il mezzo le è passato sopra con le gomme posteriori. È la drammatica dinamica di come è morta questa mattina la 46enne Federica Ciuffetti, dipendente della Provincia, che doveva andare al lavoro ma è stata travolta e uccisa da un pullman mentre attraversava davanti al Convitto, a Macerata.
La polizia locale di Macerata, comandata da Danilo Doria, ha svolto indagini per tutto il giorno per ricostruire l’accaduto. A coordinare le indagini il pm Enrico Riccioni che ha disposto una ispezione cadaverica per domani mattina alle 11. La dinamica dell’accaduto sarebbe chiara, anche grazie ad una telecamera a bordo del mezzo (su cui viaggiavano tre passeggeri). Dalle telecamere si vede l’autobus passare mentre Federica, alle 8,30 di questa mattina, attraversa la strada, poi la 46enne non si vede più. A bordo uno dei passeggeri si volta perché deve aver sentito qualcosa, ma poi si è rigirato, probabilmente non notando nulla, e la corsa del pullman della Contram è proseguita. Da quanto ricostruito la donna è stata urtata dalla fiancata del bus (dalla metà in giù), è caduta a terra e il pullman l’ha schiacciata per poi proseguire salendo verso viale Trieste. Il conducente del mezzo ha detto di non essersi accorto di nulla. Lo stesso i passeggeri non hanno visto l’investimento. L’autista non aveva bevuto, né consumato stupefacenti, emerge dalle indagini. L’uomo è indagato per omicidio stradale (è assistito dall’avvocato Tiziano Luzi).
Il pm ha disposto il sequestro del pullman e anche dei vestiti della 46enne perché c’era una polvere nera che potrebbe essere stata lasciata dal bus nell’impatto. Il pullman della Contram è stato individuato grazie ad un testimone e all’analisi delle telecamere. Il conducente, al momento è molto provato per l’accaduto. Il presidente della Contram, Stefano Belardinelli, che ha espresso la propria vicinanza alla famiglia della vittima, si è messo a disposizione della Polizia locale per tutti gli accertamenti del caso. Il bus che ha investito la 46enne è un mezzo dotato di tutte le tecnologie, la scatola nera non avrebbe rilevato anomalie nel comportamento dell’autista (ad esempio non stava parlando al telefono mentre guidava). Inoltre la velocità rilevata al momento dell’incidente sarebbe stata tra i 10 e i 16 chilometri orari. L’autobus dopo l’incidente era stato portato al deposito della Contram a Camerino per un controllo di routine, lì nel pomeriggio è stato sequestrato. «Siamo sempre molto attenti alla sicurezza come testimoniano numerosi attestati che abbiamo ricevuto – dice l’avvocato Fabio Sargenti, legale della Contram -. Abbiamo da subito dato la massima disponibilità agli inquirenti. Siamo costernati per l’accaduto e vicini alla famiglia. Non riusciamo a spiegarci l’accaduto. L’autobus non ha riportato nessun segno, nulla».
Investita davanti al Convitto, muore una 46enne Trovato il veicolo coinvolto: è un bus
Una tragedia per la vittima e per lautista. Povere famiglie.
Una bruttissima fatalità e un crudele destino.
Che disgrazia
Le vite distrutte di due famiglie
due vite distrutte, di chi guidava e di chi non vi è più....
Silenzio
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povero autista…immagino il rimorso (anche se non ha colpe)…stava facendo solamente il suo lavoro…povera ragazza che destino
Transitano pullman lunghi e grandi nei centri cittadini che fanno paura nella parte posteriore specie quando curvano e, dentro, ci sono tre quattro viaggiatori. Bus più adatti alle necessità non ci sono?
Condoglianze ai famigliari.
Tragica fatalità con la perdita della giovane signora ma dai primi accertamenti e testimonianze descritte credo che l’autista non si sia accorto di nulla, come neanche i passeggeri a bordo del pullman, ed anch’esso sia una “vittima” per tutte le conseguenze che dovrà subire, non solo legali, ma psicologiche devastanti; ho letto qualche commento iniziale, ieri appena accaduto l’incidente e quindi senza molti dati conosciuti, con il quale già si sparava sentenze del tipo: “assassino” “è scappato via”…semplicemente demenziale..!!!
Le dinamiche e le affermazioni che sembrano sconcertanti a dir poco verranno vagliate dalla procura.leggendo i report si rimane sempre più allibiti ed increduli che una tragedia del genere sia potuta avvenire senza che l autista del bus abbia notato nulla e dire che secondo le affermazioni la velocità non era sostenuta e lo specchietto retrovisore dell autobus inquadra fino a terra
Guidare un autobus non è la stessa cosa di un’auto, mezzo con il quale si sono verificati diversi episodi di pirateria come ieri a Civitanova e come vittima un motociclista, ovviamente saranno gli inquirenti a chiarire la dinamica anche se difficile.
Rinnovando le più sentite condoglianze alla famiglia purtroppo devo riprendere in mano questo argomento perchè come nel mio primo commomento a caldo altre tragedie non si ripetano.Ho constatato in materia una ignoranza e un menefreghismo totale a quanto succede sulle strade e non tanto per i commenti ignoranti dei vari leoncelli ma soprattutto dalle organizzazioni di categoria che si sono trincerate dietro un puerile vittimismo invece di evidenziare le carenze del sistema viario.Partendo dall’inizio il primo commento viste le poche notizie certe era mirato a migliorie che potrebbero piacere o meno alla viabilità cittadina.Mentre la ricerca dell’assassino, che io non ho mai legato a nessuno,perche conoscendo la prassi, si sarebbe indirizzata verso l’omicidio stradale, che non ho di certo introdotto io nel codice della strada e che equipara CHIUNQUE ne risulti colpevole a un omicida(se vi suona meglio)che spara o strangola e cosi via visto che la pena sarà il carcere.Senza far nomi ricordo alcuni appunti fatti in merito:facile parlare da casa!si i commenti li scrivo da casa ma facendo da 40 anni lavori su strada a medio e lungo raggio con furgoni vari e in più come tutti per un uso comune con macchina moto e per sport con bici conosco il codice e quello che potrebbe capitarmi in caso di infrazioni varie ma soprattutto so che TUTTI su strada commettiamo infrazioni(Che il grosso non sia sanzionato e non rientri nelle casistiche non conta)e quindi tutti dovremmo conoscerlo meglio.Cosi come ASSASSINO è colui che commette un omicidio e purtoppo all’inizio era l’unica cosa certa.Cosi come la volontarietà nell’omicidio stradale non è contemplata in quanto si parte dal presupposto che nessuno va per strada per uccidere qualcuno ma se lo facesse rientrerebbe nell’omicidio generico e allora che lo abbia fatto intenzionalmente o meno lo deciderà un Giudice dopo un dibattimento processuale.Cosi come non è vero che si applichi a drogati o a ubriachi ma a CHIUNQUE causi danni permanenti o mortali,chi guida in stato di alterazione avrà un semplice aumento di pena che inizialmente va dai due ai sette anni.Cosi come non averla vista o altre supposizioni che altri hanno fatto e non io di certo non sono attenuanti ma semmai aggravanti per il codice.C’è anche chi ha ipotizzato manovre cadute o omissioni di soccorso solo per avvalorare le loro ragioni creando opposte fazioni cosa che io non mi sono mai lontanamente sentito di fare.Cosi come chi ritiene che siano sterili controversie non ha ben chiaro cosa succede per strada e cosa comporti un omicidio stradale che potrebbe(fate gli scongiuri di rito)capitare a chiunque vista la casistica stradale.Leggo che portare una corriera(torno a ripetere senza entrare nel merito della vicenda o voler incolpare chicchssia)non è come portare una semplice auto infatti si ha una patente speciale cosi come per chi guida altri mezzi pesanti e deve essere in grado di farlo nel migliore dei modi conoscendo appieno la funzionalità del mezzo e dei rischi in cui può incorrere cosi come i danni che potrebbe arrecare.In quanto alle associazioni di categoria dico che con il vittimismo non tutelerà la stessa ne tanto meno contribuirà a migliorare la viabilità e soprattuto continuerà ad essere complice di un sistema perverso.Io mi sarei aspettato che oltre al dolore per la vittima aveste snocciolato tutti i problemi che affliggono il settore in generale tipo la turnazione ristretta per il taglio dei costi che in molti casi va ad incidere anche sull’efficenza dei mezzi o la situazione di determinate categorie che corrono da mattina a sera senza avere il tempo per i propri bisosgni o il caos cittadino o la difficile convivenza sulle stesse strade di bici moto auto trattori e mezzi pesanti o il dissesto stradale la sua incuria o le carreggiate ristrette o la facilità con cui viene rilasciata la patente.Perchè signori miei l’introduzione del Reato di OMICIDIO STRADALE non l’ha messo il POLONI ma lo stato e se da una parte con una certa logica da un’altra si cerca di coprire le manchevolezze evidenti a tutti quelli che lavorano e circolano per strada e proprio per evitere che la catena di incidenti continui e chi lavora possa farlo con più serenità avreste dovuto lanciare qualche sasso.Putroppo nessuno potrà ridare Federica ai suoi CARI ma da tragedie come questa si devono cercare soluzioni affinchè altri FIORI non vengano recisi.Tanto mi era dovuto.