I consiglieri d’opposizione che hanno firmato il comunicato
«È ormai sempre più chiara la cultura antidemocratica della nuova amministrazione comunale. Dopo aver cancellato presentazioni di libri degli oppositori, oggi si apprestano a cancellare fatti storici consolidati».
Il sindaco Sandro Parcaroli con la vice Francesca D’Alessandro
I gruppi di opposizione di Macerata fanno quadrato e si scagliano contro la giunta Parcaroli, rea di aver negato il tradizionale saluto all’Anpi durante la cerimonia in programma il 30 giugno per commemorare la Liberazione della città. Un comunicato firmato da Alberto Cicarè (Strada Comune-Potere al popolo), Ninfa Contigiani, Maurizio Del Gobbo, Alessandro Marcolini, Andrea Perticarari e Narciso Ricotta (Pd), Stefania Monteverde (Macerata Bene Comune), David Miliozzi (Macerata Insieme), Elisabetta Garbati (Macerata Rinnova), Ulderico Orazi (Italia Viva-Psi-Demos) in cui l’amministrazione viene paragonata all’ungherese Orban. L’unico gruppo assente per l’opposizione è quello del M5S. «E’ un fatto storico che la nostra città sia stata liberata dal nazifascismo per opera dei partigiani della Banda Nicolò che posero la loro bandiera il 30 giugno 1944 al Monumento della Vittoria entrando in città prima degli alleati – continuano i consiglieri di opposizione – Siamo infatti stati sotto il controllo delle truppe tedesche, per le quali fummo il principale luogo di irradiamento dell’occupazione, dal 16 settembre del 1943. Ma i lutti, le privazioni, le conseguenze di distruzione di un territorio sembrano disinvoltamente dimenticati da chi oggi si appresta a negare la partecipazione attiva e protagonista della popolazione alla propria liberazione. Ci si è preoccupati di formalizzare il titolo di ‘città’ che dovevamo avere dai tempi di Albornoz e dello Stato della Chiesa, operazione che non va oltre il spuro simbolico, ma non si può riconoscere la verità storica: che italiani e maceratesi hanno scelto la Resistenza partigiana per riappropriarsi della libertà sottratta da un regime autoritario e guerrafondaio. Una vera e propria operazione di revisionismo storico degna di Orban. Un’offesa provocatoria e aggressiva alla città e alla memoria della sua rinascita democratica e senza neppure il coraggio delle proprie azioni faziose – attaccano ancora i consiglieri – Negli incontri preparatori nulla è stato detto ai diretti interessati e poi a decisione presa, sui giornali, si confondono le acque strumentalmente parlando di celebrazione ‘istituzionale’. In verità, è proprio anche grazie alla Resistenza che le Istituzioni sono di tutti, mentre qui si cerca di cancellare il protagonismo di quella società civile che le istituzioni dovrebbero rappresentare degnamente». Per questo i gruppi firmatari del comunicato annunciano che aderiranno alla contromanifestazione dell’Anpi. «Riteniamo quindi doveroso, e al contempo la più libera, franca e immediata risposta – concludono infatti – ritrovarci a commemorare i liberatori alle 19 del 30 giugno alla Celebrazione in piazza della Vittoria organizzata dall’Anpi proprio lì dove la libertà ricominciò ad espandersi, perché l’Anpi che è Ente morale cui è riconosciuta la personalità giuridica dal Decreto luogotenenziale 224/1945 è un soggetto istituzionale anch’essa, non una parte come si vuole far credere».
Lorenzo Marconi
Nel mirino dell’Anpi invece, che già ieri aveva usato parole dure contro la scelta dell’amministrazione, sono finite le giustificazioni della vicesindaca Francesca D’Alessandro. «Gravi le dichiarazioni che lasciano francamente sconcertati – commentano la sezione di Macerata e il comitato provinciale dell’associazione – l’intervento dell’Anpi sarebbe stato cancellato perché le celebrazioni dell’anniversario della Liberazione di Macerata “non sono celebrazioni che hanno una connotazione politica”, perché “non è giusto far parlare solo qualche associazione” e perché c’è la necessità di “snellire la cerimonia”. Quest’ultima ragione è semplicemente ridicola perché l’Anpi può senz’altro esprimere un contributo significativo anche in un intervento di 5 minuti. Quanto alla cerimonia in sé, ha ovviamente una connotazione politica in senso ampio, cioè una connotazione antifascista, perché la prima differenza politica pre-partitica è quella tra fascismo e antifascismo. In questo senso anche l’Anpi è una associazione politica in senso ampio e pre-partitico, in quanto associazione antifascista che rappresenta i partigiani. Come potrebbe la celebrazione dell’anniversario della Liberazione di una città non essere connotata dall’antifascismo e non includere un intervento proprio di chi rappresenta i partigiani? Forse i membri dell’amministrazione non condividono l’antifascismo? Allora perché stanno nelle Istituzioni? È bene ricordare che le Istituzioni della Repubblica Italiana esistono solo grazie ai partigiani, alla Resistenza e alla Liberazione, che il sindaco è stato democraticamente eletto dai cittadini maceratesi solo perché ci sono state libere elezioni grazie ai partigiani, alla Resistenza e alla Liberazione. E la vicesindaca in quanto donna – concludono – ha potuto votare ed essere votata solo grazie ai partigiani, alla Resistenza e alla Liberazione. Le istituzioni della Repubblica Italiana sono geneticamente antifasciste e sono al di sopra delle appartenenze partitiche di chi ne fa parte. I membri delle Istituzioni devono comportarsi con rispetto, come ospiti e non come proprietari delle Istituzioni».
Alessandro Savi
Anche Art.1 prende posizione contro l’amministrazione. «E’ evidente il tentativo di riscrivere la storia attraverso la lente fuorviante di un becero revisionismo rivolto ad espellere dalla memoria collettiva fatti, circostanze, ricorrenze ma anche orrori e nefandezze – dice il coordinatore provinciale Alessandro Savi – Se, da un lato, la storia è per sua natura oggetto di continua “revisione”, dall’altro lato non tutto può essere “revisionato” o addirittura capovolto e mistificato: ne è un macabro esempio l’equiparazione tra i partigiani e i volontari della libertà con coloro che sono stati protagonisti di rastrellamenti, fucilazioni e orrende sevizie. Pienamente immersa in questo contesto, l’Amministrazione Comunale di Macerata contribuisce ad incrementare tale spirito di revanche con fatti, scelte ed emarginazioni che si spingono fino all’ostracismo: dallo stop al progetto “Macerata Accoglie” (assurdamente motivato come iniziativa di contenimento all’immigrazione irregolare) all’assordante silenzio sulla gravissima omelia di Don Leonesi, dal post farneticante dell’assessore Laviano su Facebook (grazie al quale Macerata è salita ancora una volta agli onori della cronaca nazionale) alla scelta di non rinnovare l’adesione al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani (per risparmiare una quota di 600 euro l’anno) fino all’ultimo atto di esclusione dell’Anpi da una cerimonia che dovrebbe, per contro, vedere tale associazione come protagonista. Si abbia almeno il coraggio e la dignità di ammettere la pura matrice politica di tali scelte piuttosto che motivarle con ragioni squallide ed offensive nei confronti dell’intelligenza dei cittadini maceratesi. Articolo Uno – per la prima volta – diserterà la cerimonia ufficiale e aderirà a quella organizzata dall’Anpi prevista per lo stesso giorno alle 19 presso al Monumento ai Caduti in Piazza della Vittoria».
Per coloro che affermano che cerano due visioni equivalenti, ricordo la risposta di Vittorio Foa al senatore missino Pisanò, che sosteneva che in quel periodo eravamo tutti patriotise aveste vinto voi io sarei ancora in prigione, siccome abbiamo vinto noi tu sei senatore. Una differenza capitale!
Adesso che la cricca cattocomunista ha fatto il governo con Salvini è orban quello da additare
Brava Francesca D'Alessandro
"Tranne l'M5S." Credo che nessuno se ne stupisca. Ormai tutti sanno che cos'è veramente l'"M5S" di Macerata...
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Dedicata alla vicesindaca:O ragazza dalle guance di pesca,o ragazza dalle guance d’aurora io spero a narrarti riesca la mia vita all’età che tu hai ora Coprifuoco la truppa tedesca la città dominava Siam pronti chi non vuole chinare la testa con noi prenda la strada dei monti Silenziosa sugli aghi di pino su spinosi ricci di castagna una squadra nel buio mattino discendeva l’oscura montagna Ad assaltare caposaldi nemici conquistandoci l’armi in battaglia scalzi laceri eppur felici Avevamo vent’anni oltre il ponte,oltre il ponte che è in mano nemica Vedevamo l’altra riva la vita Tutto il bene del mondo oltre il ponte Tutto il male avevamo di fronte tutto il bene avevamo nel cuore A vent’anni la vita è oltre il ponte Oltre il ponte comincia l’amore Non è detto che fossimo santi L’eroismo non è sovrumano Corri abbassati dai balza avanti ogni passo che fai non è vano Credevamo a portata di mano dietro al tronco al cespuglio al canneto l’avvenire di un mondo più umano e più giusto Più libero e lieto Oramai tutti han famiglia e hanno figli che non sanno la storia di ieri Io sono solo e passeggio tra i tigli con te cara che allora non c’eri e vorrei che quei nostri pensieri,quelle nostre speranze di allora rivivessero in quel che tu speri o ragazza colore dell’aurora!”Chi vietava non voleva un mondo libero e lieto spero lei almeno lo voglia più giusto e umano altrimenti si dovrà riprendere la strada dei monti!
Parafrasando Lc 23, 33 – 34: nonno (partigiano), perdona loro, perché non sanno quello che fanno…
Il vero problema è il revisionismo al concetto di libertà di pensiero e di espressione conseguente all’imposizione del “pensiero unico” figlio di una ideologica unitaria che non accetta antagonisti politici e culturali e che ha come presupposto il dogma della presunzione della ragione e della morale. E’ questo il vero pericolo a cui va incontro la democrazia. Non penso che sia accettabile continuare su questa deriva imposta da una minoranza ideologizzata figlia di una debacle ideologica e senza più un’identità.
Dai sondaggi pubblicati ieri Fdi,formazione politica dalle radici alquanto chiare,ridulta essere il primo partito,avendo scavalcato la Lega.
Penso che dovrebbero preoccupare,di fronte a tale prospettiva,le profonde divisioni,la confusione di idee,valori e progetti,delle forze democratiche e di sinistra.
Un ripasso della nostra storia del 1921 credo sarebbe salutare,ivi comprese le riserve di Gramsci sull’esito del Congresso di Livorno.
A Macerata oramai non ci sono più dubbi. Un sindaco senza spina dorsale, insieme a piccoli ducetti di quartiere, rozzi e volgari che con la loro presenza insozzano qualsiasi memoria degna di essere ricordata e che cercano inutilmente di insudiciare con la loro presenza feste che non li riguardano in quanto rappresentanti di coloro che si possono solo ricordare in tutta la loro cattiveria, meschinità e qui mi trattengo perché ben altri sarebbero i termini da usare. Quindi, vista che la situazione è oramai chiara, quando l’Anpi o chi per loro decidono di ricordare il passato, lo facciano senza tenere assolutamente conto di questa amministrazione. Scelgano i luoghi dove celebrare le varie manifestazioni come ad esempio il 25 aprile come del resto faranno oggi, dove da qualche anno vogliono non solo parteciparvi per forza ma farne una celebrazione loro, un ricordo di come i fascisti (lasciamo stare i nazi che qui ci sono solo nella mente agitata di qualche ariano dalla pelle magari olivastra e come tutti noi incroci di genti arrivate da ogni luogo, Africa compresa e ben prima che sia nata la parola razzismo) siano stati brutalmente cacciati da non fascisti in una festa ,la loro, dal sapore della pazzia, altrimenti non si spiegherebbe. Tanto per ricordare un intervento da reparto psichiatrico, l’intenzione di un sindaco qua vicino che voleva proibire il canto di ” Bella Ciao ” ad una festa dove si era invitata da sola e dove avrebbero dovuto aizzargli e non solo a lei dei grossi molossi addestrati a sentire puzza di fascismo in quanto occupanti abusivi.
O popolo del miracolo
miracolo vaccinico
O popolo magnifico
campion
di libertà
di libertà di transito
di libertà di canto
di canto e controcanto
di petto ed in falsetto
Chi canta è un uomo libero
da qualsivoglia ragionamento
chi canta è già contento
di quello che non ha.
La posizione del M5S: https://www.cronachemaceratesi.it/2021/06/27/caso-anpi-il-m5s-escluso-dallopposizione-alcuni-di-loro-simili-allestrema-destra-noi-siamo-e-rimaniamo-antifascisti/1541497/
sono fascisti, ora piu di allora e domani lo saranno sicuramente piu di oggi
E così il M5S ha buttato la maschera ed ha deciso, insieme a Lega e FdI di cancellare anche la storia con un colpo di spugna.
La festa della liberazione dal nazifascismo se la ricordano una volta ogni anno, ma mai quando tradiscono ed hanno tradito le masse di lavoratori e della povera gente per le quali le Bande Niccolò, formate soprattutto da comunisti, insieme a socialisti, repubblicani, democristiani e liberali, combatterono e morirono.
Il PD, Sel, eccetera hanno tradito quella lotta di liberazione, come hanno tradito i lavoratori e la povera gente per favorire l’alta finanza e il grosso capitale. Oggi stanno, con la legge Zan, tentando di imporre all’Italia un regime bolscevico, materialista, ateo, e nazista, con la soppressione degli indifesi e dei più deboli, come i nascituri al nono mese, e per mettere così il bavaglio ad una nuova umanità di schiavi.
Quindi, andatevi a fare la vostra festa altrove, perchè ormai avete gettato la maschera e le persone libere vogliono stare senza di voi a ricordare la Liberazione dell’Italia dalla dittatura..
Era solo per ricordare che il 16 marzo scorso questa Giunta municipale ha inviato al Ministero competente, nell’ambito del Programma Innovativo sulla Qualità dell’Abitare, un progetto di restauro e valorizzazione del Monumento alla Resistenza di via Cioci per un importo di oltre 200mila€ (intervento 5 dell’area C -Corso Cavour/via Trento). Un’opera architettonico-ambientale di valore che abbiamo ritenuto altamente simbolica per la città e che risultava abbandonata nel degrado da almeno un decennio.
Se parliamo di ideali della Restistenza nulla da obiettare. Se li sono dimenticati e li agitano senza crederci come fanno gli alunni alla presenza del Presidente della Repubblica.Se però parlimao di uomini, alcuni dei quali hanno commesso crimini e ingiustizie, vogliamo elencare – lo chiedo all’ANPI di Montefano – tutti i crimini delle due parti in lotta? Perchè un assassinio è un assassinnio da qualsiasi fazione sia stato commesso. Vendette e violenze giustificate dalla politica di parte. il Compagno Togliatti fece bene a dare l’amministia a tutti i crimini, perchè a quelli dei fascisti si sarebbero aggiunti quelli dei partigiani. E poichè si era sotto l’influenza statunitense, non sarebbe parso vero agli USA di dare una colpo mortale alla parte comunista della Resistenza. Però, adesso, cerchiamo di stare calmi. Il futuro è incerto, manca lavoro, ci sono frizioni sempre più violente – con censura partigiana appresso – per via della legge Zan, che non la vogliono i lavoratori e la povera gente, ma il potere mondiale per scontri metafisici. Vogliamo ridurre l’Italia ad un campo di battaglia su argomenti che interessano solo minoranze ideologiche, quando la massa dei cittadini è preoccupata e guarda altrove?